giovedì 30 maggio 2013

Sfumature di nero

Inceneritore di Parma, a che punto siamo

Il vero giallo della città è nero, come i fumi che ben presto usciranno dal camino di Ugozzolo.
In tanti si e ci domandano a che punto siamo, perché davvero ormai tutti quanti hanno perso la bussola e non sanno se come quando l'impianto sia partito, chiuso, bloccato o che accidente d'altro sia successo.
Tentiamo così la non facile impresa di riassumere le ultime vicende senza la pretesa di essere esaustivi al 100% ma semplicemente per chiarire quale pagina del romanzo sia in lettura in queste settimane.
L'impianto di incenerimento di strada della Lupa è fermo nella parte che riguarda le prove di combustione e l'avvio della fase provvisoria.



Lo scorso aprile il gestore aveva avviato con una procedura mai esercitata in Italia una prova della prova, bruciando rifiuti per una sessantina di ore.
Le performance dell'impianto non sono state lusinghiere, al punto da provocare una diffida da parte della Provincia di Parma e un esposto alla Procura da parte di Arpa, l'organo regionale di controllo sull'inquinamento ambientale.
Ugozzolo rimane ancora un grande cantiere in corso d'opera e l'avvio di aprile era motivato dal tentativo di agguantare i certificati verdi concessi dallo stato italiano per quegli impianti che utilizzano combustibile da fonte rinnovabile, come sono considerate alcune frazioni dei rifiuti indifferenziati.
Dalle notizie in nostro possesso l'inceneritore doveva entro il mese scorso riuscire a produrre energia elettrica attraverso la combustione dei rifiuti per far scattare il meccanismo degli incentivi.
E' così si è cercato di fare, ma le ore (60) di quei giorni di prova hanno avuto un rendimento che definirlo scarso pare essere un eufemismo.
L'inceneritore di Parma infatti pare abbia prodotto in aprile la bellezza di 0,40 kw di energia elettrica, un forza in grado di tenere accesa una lampadina da 40 w per 10 ore, una vita intera.
Non sappiamo se, conoscendo la passione italiana per il teatro dell'assurdo, questo basti a convincere il gestore nazionale dell'energia ad attivare la pratica dei certificati verdi, ma all'orecchio del cittadino questa cifra parla da sé.
Dopo la fase di aprile il gestore ha tentato di ripartire con nuove fasi di prova, ma la Provincia lo ha stoppato con una ordinanza specifica che in pratica afferma una cosa molto semplice: finché Ugozzolo è un cantiere non si può procedere ad altre prove di accensione.
Non sappiamo se verrà opposto ricorso al Tar al nuovo stop, né se anche la Provincia verrà portata in tribunale dal gestore per il ritardo causato, ma di certo la figura rimediata in questa fase non è stata delle migliori e si procede per tappe forzate verso l'avvio del camino senza aver dimostrato particolare capacità organizzative per garantire tempi e modalità puntuali, e senza che si sia evidenziata quella trasparenza che su un progetto così travagliato sarebbe stata la benvenuta.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR


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