Stop agli
impianti dove la Direttiva Aria risulta violata
Il tema
tocca anche Parma,
dove
fioriscono impianti in ogni angolo della provincia
La Commissione europea
bacchetta l’Italia e invita le autorità competenti ad imporre
tutte le misure di attenuazione nel rispetto della Direttiva Aria
2008/50/CE.
È la risposta del
Commissario Ue all’Ambiente, Janez Potočnik, all’eurodeputato
Andrea Zanoni. «Ancora una volta, le autorità locali venete, con il
sostegno della Regione, hanno approvato opere che guardano al passato
invece che al futuro non facendo altro che inquinare ancora di più
l’aria che respiriamo tutti i giorni».
«Nell’autorizzare nuovi
impianti di combustione, le autorità competenti in Italia dovrebbero
prendere nella dovuta considerazione l’impatto sulla qualità
dell’aria e imporre tutte le opportune misure di attenuazione, in
particolar modo se l’installazione degli impianti è autorizzata in
aree che già superano i valori limite fissati per la protezione
della salute umana dalla Direttiva 2008/50/CE».
Il Commissario Ue
all’Ambiente, Janez Potočnik, risponde così all’interrogazione
presentata il 3 aprile scorso da Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE
(Alleanza dei Liberali e Democratici Europei) e membro della
Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al
Parlamento europeo. «Adesso vediamo se le autorità locali faranno
finalmente la scelta responsabile di tutelare sia l’ambiente che la
salute degli abitanti della zona. L’Ue ha bocciato i cogeneratori a
biomassa di Pederobba, Treviso».
Zanoni aveva denunciato in
Europa il rischio sanitario derivante dall’autorizzazione della
Regione Veneto a due nuovi cogeneratori a biomasse a Pederobba (TV).
«Un impianto sarebbe alimentato a oli vegetali da 999 kW di potenza
e uno a legno e tralci di vite da 490 kW, nonostante nella zona siano
già presenti numerose aziende di stampaggio plastica e un’industria
insalubre di classe 1 (cementificio/co-inceneritore) autorizzata a
bruciare 60.000 tonnellate di petcoke e 60.000 tonnellate di
pneumatici triturati annui, impianti che già immettono in atmosfera
ingenti quantità di prodotti della combustione».
L’eurodeputato,
nell’interrogazione presentata, aveva ricordato che
l’autorizzazione all’installazione dei due nuovi impianti è
avvenuta senza considerare l’inquinamento di aria e suolo già
presente nel territorio, rilevato da uno studio dell’Agenzia
regionale per la Prevenzione e Protezione ambientale del Veneto
(ARPAV) tra il 2008 e il 2010: i valori di IPA (idrocarburi
policiclici aromatici) cancerogeni e interferenti endocrini sono
risultati i più alti del Veneto.
«Trattandosi di impianti
con una potenza inferiore ad 1 MW, la normativa italiana non prevede
nessuna Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e, in questo modo,
non si considera l’effetto cumulativo con gli altri impianti
esistenti già fonte di inquinamento per l’aria e il suolo della
zona. In questo grave contesto di inquinamento ricordo che il 19
dicembre 2012 l’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia
europea per violazione della Direttiva Aria, a seguito dei
superamenti dei limiti di legge di più inquinanti che continuano a
verificarsi in quest’area».
Il Commissario all’Ambiente
Ue ha riconosciuto che l’area dei cogeneratori di Pederobba rientra
proprio nei casi dove sono già stati superati «i valori limite
fissati per la protezione della salute umana dalla Direttiva
2008/50/CE come indicato nella sentenza della Corte di giustizia del
19 dicembre 2012 presentata alla Commissione con riferimento al
particolato e al biossido di azoto. I dati dimostrano in modo sempre
più evidente che la combustione del legno contribuisce ad aumentare
i livelli di particolato (PM) presente in atmosfera».
Infine, Janez Potočnik ha
sottolineato che «in seguito alla sentenza della Corte di giustizia
la Commissione ha avviato l’adozione di ulteriori misure per far sì
che le autorità italiane pongano fine alla persistente violazione
degli articoli 13 e 23 della Direttiva Aria 2008/50/CE».
«Purtroppo, ancora una
volta, ci vuole l’intervento dell’Europa per spingere le autorità
locali italiane ad agire per tutelare la salute dei cittadini. Dopo
questa risposta della Commissione europea mi pare evidente che ogni
nuovo progetto di cogeneratore e impianto a biomassa possa essere
autorizzato senza problemi solo nel momento in cui l’aria che
respiriamo rientrerà nei parametri fissati dalla Direttiva sulla
qualità dell’aria», ha concluso Zanoni.
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GCR
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