Bloccata la linea 1 per eccesso di
ossidi di azoto
Emissioni di ossido di azoto superiori
ai limiti di legge rilevati dall’Arpat nelle emissioni della linea
1 dell’inceneritore di Montale. L’Arpat ha chiesto alla Provincia
di revocare l’autorizzazione ambientale per la linea 1
dell’impianto. Le analisi si riferiscono ai prelievi effettuati nei
giorni del 18 e del 19 settembre. La quantità di ossido di azoto
rilevata è di 222 milligrammi al metro cubo mentre il limite di
legge è di 220 milligrammi. I risultati delle analisi sono state
rese note dall’Arpat ieri alle ore 13,15 con una comunicazione al
sindaco di Montale, alla Procura della Repubblica di Pistoia e alla
Provincia, a cui l’Arpat chiede la revoca dell’autorizzazione
finché non siano state accertate le cause dello sforamento.
Alla notizia dello sforamento il
sindaco di Montale, David Scatragli, dopo una serie di contatti
telefonici con gli enti interessati alla vicenda, ha inviato tre
lettere: alla Provincia per sollecitare la revoca dell’autorizzazione
richiesta dall’Arpat, all’Asl di Pistoia per domandare
delucidazioni riguardanti eventuali pericoli per la salute pubblica
derivanti dallo sforamento dell’ossido di azoto nelle emissioni
dell’inceneritore, al Cis, azienda proprietaria dell’impianto,
per preannunciare la revoca dell’autorizzazione e invitare a
prepararsi ad attuarla.
I dirigenti del Cis hanno informato il
sindaco di Montale che la linea 1 dell’impianto, quella in cui si è
verificato lo sforamento, è attualmente spenta da domenica scorsa
per una manutenzione programmata da tempo. Dunque se la linea 1 è
già ferma all’arrivo della revoca dell’autorizzazione ambientale
il Cis non avrà bisogno di spengere il forno ma sarà tenuto a
mantenerlo inattivo fino alla effettuazione degli accertamenti del
caso.
«Aspettiamo i chiarimenti dell’Asl
riguardanti gli effetti sulla salute pubblica dell’ossido di azoto
– dice il sindaco Scatragli - sulla base di ciò che ci dirà l’Asl
deciderò se emettere o meno un’ordinanza sull’inceneritore,
intanto ho sollecitato la Provincia e il Cis a fare quanto loro
spetta in questa situazione». I precedenti prelievi sulle emissioni
dell’inceneritore, eseguiti il 18 e 19 luglio a cura della ditta
Ladurner che gestisce l’impianto avevano dato esiti del tutto
conformi alla norma.
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