giovedì 26 settembre 2013

Inceneritore di Montale, nuovo sforamento

Bloccata la linea 1 per eccesso di ossidi di azoto


Emissioni di ossido di azoto superiori ai limiti di legge rilevati dall’Arpat nelle emissioni della linea 1 dell’inceneritore di Montale. L’Arpat ha chiesto alla Provincia di revocare l’autorizzazione ambientale per la linea 1 dell’impianto. Le analisi si riferiscono ai prelievi effettuati nei giorni del 18 e del 19 settembre. La quantità di ossido di azoto rilevata è di 222 milligrammi al metro cubo mentre il limite di legge è di 220 milligrammi. I risultati delle analisi sono state rese note dall’Arpat ieri alle ore 13,15 con una comunicazione al sindaco di Montale, alla Procura della Repubblica di Pistoia e alla Provincia, a cui l’Arpat chiede la revoca dell’autorizzazione finché non siano state accertate le cause dello sforamento.
Alla notizia dello sforamento il sindaco di Montale, David Scatragli, dopo una serie di contatti telefonici con gli enti interessati alla vicenda, ha inviato tre lettere: alla Provincia per sollecitare la revoca dell’autorizzazione richiesta dall’Arpat, all’Asl di Pistoia per domandare delucidazioni riguardanti eventuali pericoli per la salute pubblica derivanti dallo sforamento dell’ossido di azoto nelle emissioni dell’inceneritore, al Cis, azienda proprietaria dell’impianto, per preannunciare la revoca dell’autorizzazione e invitare a prepararsi ad attuarla.
I dirigenti del Cis hanno informato il sindaco di Montale che la linea 1 dell’impianto, quella in cui si è verificato lo sforamento, è attualmente spenta da domenica scorsa per una manutenzione programmata da tempo. Dunque se la linea 1 è già ferma all’arrivo della revoca dell’autorizzazione ambientale il Cis non avrà bisogno di spengere il forno ma sarà tenuto a mantenerlo inattivo fino alla effettuazione degli accertamenti del caso.

«Aspettiamo i chiarimenti dell’Asl riguardanti gli effetti sulla salute pubblica dell’ossido di azoto – dice il sindaco Scatragli - sulla base di ciò che ci dirà l’Asl deciderò se emettere o meno un’ordinanza sull’inceneritore, intanto ho sollecitato la Provincia e il Cis a fare quanto loro spetta in questa situazione». I precedenti prelievi sulle emissioni dell’inceneritore, eseguiti il 18 e 19 luglio a cura della ditta Ladurner che gestisce l’impianto avevano dato esiti del tutto conformi alla norma.

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