Il consigliere di minoranza aveva
sostenuto che a Bolzano l'inceneritore era stato acceso senza alcuna
protesta. Ecco la risposta di Ambiente e Salute, dal 2005 contro il
progetto: “Ciò che lei riferisce è più che altro frutto di
immagini da cartoline ben truccate”.
Gentile sig. Dall'Olio,
ho letto degli incanti da lei scritti
sul nuovo inceneritore di Bolzano. Le informazioni le ha trovate
sull'Alto Adige, un giornale ben allineato sulle posizioni
dell'amministrazione pubblica altoatesina e perciò di parte. Non
gliene voglio, vista la fonte, e visto il fatto che lei qui da noi
c'è stato da turista e come turista scivola sulla superficie delle
cose, non potendone andare a fondo. In effetti a Bolzano dal 2005 a
questa parte c'è un'associazione che sotto il nome di Ambiente &
Salute ha cercato e cerca in ogni modo di contrastare la costruzione
dell'inceneritore prima e di spegnerlo o almeno togliergli più
combustibile possibile ora. I giornali locali parlano pochissimo di
Ambiente & Salute e l'Alto Adige ancora meno, di una decina di
lettere che ho spedito al giornale ne hanno pubblicate tre e a tema
ormai lontano. Ma ciò non impedisce il nostro quotidiano, faticoso
impegno. Non sto a farle qui la storia di A&S che è tutta
registrata nel nostro sito http://www.ambientesalute.org/
Certamente a Bolzano il dibattito non è
stato acceso come a Parma o a Trento (dove l'inceneritore non lo
fanno più) ma L'Alto Adige è diverso, qui l'SVP (partito monoetnico
con maggioranza assoluta in consiglio provinciale) usa il ricatto
economico in modo sistematico e coalizzare certi strati di
popolazione è più difficile che altrove. Questo spiega il silenzio
dei contadini delle campagne attorno all'inceneritore, Caldaro
compreso, il silenzio delle valli attraversate dalla TAV e molti
altri silenzi in campo ambientale e sociale.
L'inceneritore è finito e acceso e fa
bella mostra di sé presso l'uscita autostradale di Bolzano sud, una
enorme vela verde nasconde il mostro capace di trasformare 130.000
ton di rifiuti in 45.000 tonnellate di ceneri e 85.000 tonnellate di
gas. Certo le stime ufficiali (tutte sulla carta) sembrano mostrare
un gioiellino tecnologico e delicato che è l'orgoglio di quanti
l'hanno voluto. Ha un sacco di bei filtri che però filtrano solo
quelle sostanze che ad oggi e per legge sono ritenute dannose per la
salute e l'ambiente. Però quelle 85.000 ton di gas non sono ossigeno
puro e nessuno è in grado di dirci quanto fanno bene e cosa
succederà in futuro al respirare le altre ben 250 sostanze di cui è
composto. Tanto più che il mostro è situato cinicamente a circa
1500 metri da un quartiere densamente abitato e a meno di 300 metri
dalla zona industriale dove sono migliaia le persone che ci lavorano.
A questo bisogna aggiungere che i calcoli richiesti dall'APA per
stabilire le zone di maggiore ricaduta dei fumi sono stati fatti
usando un modello che vede la conca cittadina come se fosse piatta,
senza prendere in considerazione le correnti che salgono e scendono
dall'adiacente montagna, (la città di Bolzano è tra le più
inquinate d’Italia) e non considerano nemmeno un fenomeno
atmosferico tipico della nostra conca, l'inversione termica che fa si
che d'inverno uno strato di aria calda impedisca all'aria sottostante
(superinquinata) di risalire e disperdersi. A questo proposito è
interessante leggere sul nostro sito la dettagliata relazione del
Dott. Koch sulla dispersioni degli inquinanti della zona. I calcoli
di cui sopra indicano la zona di maggiore ricaduta al centro dei
nuovi quartieri a due chilometri di distanza, anch'essi appena
costruiti e più precisamente in un parco giochi, così i bambini si
risparmieranno la fatica di crescere. Le amministrazioni sia
provinciale APA e assessorato all'ambiente in primis ma non di meno
il Comune hanno dimostrato un cinismo impressionante che la dice
lunga sull'attenzione Altoatesina all'Ambiente e alla Salute. Ciò
che lei riferisce è più che altro frutto di immagini da cartoline
ben truccate. Anche in Alto Adige abbiamo i nostri grattacapi con
l'ambiente tra aeroporto , TAV , piste da sci e Centrali e centraline
elettriche.
Le principali motivazioni alla
costruzione di cotanto mostro riguardavano la possibilità di trarre
dal calore dei rifiuti sia energia elettrica per qualche migliaia di
famiglie che energia calorica per una rete di teleriscaldamento che
avrebbe dovuto servire i nuovi quartieri e l'ospedale. Ora l'energia
elettrica viene regolarmente prodotta e venduta e le famiglie pagano
lo stesso prezzo di prima. Il teleriscaldamento invece ad
inceneritore pronto non esiste. La società Ecotherm - SEL (a totale
presenza pubblica) non è stata finora in grado di trovare i
necessari finanziamenti (60 -70 milioni di €) la provincia non
intende finanziare in proprio il progetto e tutto è fermo ad un
progetto di massima che comunque prevede di sventrare mezza città
per far passare i tubi. Questo comporta un po' di problemi finanziari
ai futuri gestori dell'impianto.
L'inceneritore è stato finanziato con
un mutuo bancario di 116 milioni di € a cui vanno aggiunti altri 20
milioni per la bonifica dei terreni su cui sorge l'impianto e pagati
direttamente dalla provincia.. Il vecchio inceneritore è gestito da
Ecocenter società della provincia e del comune di BZ in cui
dovrebbero entrare anche tutti gli altri comuni della provincia per
gestire anche il nuovo. Il mutuo e gli interessi lo dovrà pagare
Ecocenter non appena l'impianto le verrà consegnato. Ma c'è un
problema, nei conti fatti per pagare il mutuo erano indispensabili
anche le entrate dalla vendita del teleriscaldamento che siccome non
c'è si dovrà ricaricare la differenza sulla tariffa che ha già
spaventato i comuni delle valli non abituati a pagare le care
parcelle dell'inceneritore (il vecchio impianto serviva solo Bolzano
e Merano). A questo punto buona parte dei comuni provinciali hanno
cominciato a rivedere le politiche dei servizi di smaltimento
rifiuti. Bolzano in testa. La quantità di rifiuti residui
provinciali al momento si attesta su meno di 100.000 ton anno, ne
mancano già 30.000 grazie alla crisi economica attuale.
Ambiente & Salute ha speso diversi
anni per scongiurare la scelta tecnica di distruzione dei rifiuti ma
l'inceneritore l'hanno fatto lo stesso. Ora non resta che cercare di
ridurre al massimo la quantità di rifiuti da smaltire in
inceneritore, non tanto per fare danno alla gestione dell'impianto
quanto e soprattutto per limitare i danni agli abitanti della città.
Ha fatto un buon lavoro di lobbing tra
i consiglieri comunali di Bolzano ed il risultato è che ora le
plastiche riconosciute dal COREPLA vengono raccolte separatamente. Lo
stesso lavoro si sta intraprendendo con il comune di Merano.
Ha presentato al sindaco di Bolzano e
al governatore provinciale e alla Commissione Europea per l'Ambiente
una articolata diffida all'accensione dell'impianto (
www.ecceterra.org/index.php/nimby-trentino/cronaca/1299-inceneritore-bolzano-durnwalder-spagnolli-c-diffidati-a-bruxelles
) e proseguirà in futuro anche sulla strada giuridica con un occhio
alle direttive europee che in questo campo ci stanno molto aiutando e
un altro alla campagna rifiuti zero che ci da molte speranze che
l'inceneritore non duri a lungo.
Sull'inceneritore di Bolzano ci sarebbe
ancora molto da dire ma il mio tempo e questo spazio hanno limiti.
Chiudo ricordando a lei che è un
politico navigato che i giornali non vanno letti come oro colato,
dato che spesso quanto luccica è solo ottone ben lucidato anche
nello stupendo Alto Adige.
Argante Brancalion
Ambiente & Salute
Bolzano
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