Dieci guasti in sei mesi
Termovalorizzatore senza pace. Ancora
un guasto e ancora un fermo impianto in questa fase di avviamento che
appare più zoppicante del previsto.
Le linee 1 e 2 – in attività a
rifiuto – sono state spente a causa di una perdita di vapore nel
condotto ad alta pressione.
Gli operatori hanno attivato
immediatamente le procedure di fermo e, solo per l’ammoniaca, si è
verificato un lieve sforamento dei limiti giornalieri (5,3 su un
valore massimo di 5).
Gli enti di controllo (Provincia di
Torino e ARPA) sono stati immediatamente avvisati di quanto accaduto.
Sono in corso le operazioni di ripristino e di test e l’azienda
stima di riavviare due linee nella giornata di martedì 26, sempre a
seguito di una fase di preriscaldamento a metano.
I tecnici stanno lavorando per evitare
che in futuro si ripetano episodi analoghi, informa la società. Si
precisa che il conferimento dei rifiuti – che attualmente
provengono dalla Città di Torino (AMIAT) e da alcuni bacini della
zona sud della Provincia (CCS, COVAR 14) – non subirà alterazioni.
L’ultimo guasto circa un mese fa,
blocco della caldaia sulla linea due, una anomalia nel sistema di
abbattimento degli ossidi di azoto sulla linea 3.
Complessivamente sono una decina i
guasti registrati dall’avviamento nel mese di aprile.
A inizio novembre si era registrato un
certo allarme in zona per la fuoriuscita di fumo bianco risultato
secondo la società semplicemente vapore acqueo in uscita dalle torri
evaporative e non connesso con le emissioni da camino derivate dal
processo di combustione e depurazione dei fumi. Per Ezio Locatelli,
segretario provinciale di Prc in prima linea contro l’impianto:
“Questo inceneritore è un catorcio che con le sue emissioni nocive
mette a serissimo repentaglio la salute delle persone”.
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