lunedì 25 novembre 2013

Inceneritore di Torino, ennesimo stop

Dieci guasti in sei mesi


Termovalorizzatore senza pace. Ancora un guasto e ancora un fermo impianto in questa fase di avviamento che appare più zoppicante del previsto.
Le linee 1 e 2 – in attività a rifiuto – sono state spente a causa di una perdita di vapore nel condotto ad alta pressione.


Gli operatori hanno attivato immediatamente le procedure di fermo e, solo per l’ammoniaca, si è verificato un lieve sforamento dei limiti giornalieri (5,3 su un valore massimo di 5).
Gli enti di controllo (Provincia di Torino e ARPA) sono stati immediatamente avvisati di quanto accaduto. Sono in corso le operazioni di ripristino e di test e l’azienda stima di riavviare due linee nella giornata di martedì 26, sempre a seguito di una fase di preriscaldamento a metano.
I tecnici stanno lavorando per evitare che in futuro si ripetano episodi analoghi, informa la società. Si precisa che il conferimento dei rifiuti – che attualmente provengono dalla Città di Torino (AMIAT) e da alcuni bacini della zona sud della Provincia (CCS, COVAR 14) – non subirà alterazioni.
L’ultimo guasto circa un mese fa, blocco della caldaia sulla linea due, una anomalia nel sistema di abbattimento degli ossidi di azoto sulla linea 3.
Complessivamente sono una decina i guasti registrati dall’avviamento nel mese di aprile.

A inizio novembre si era registrato un certo allarme in zona per la fuoriuscita di fumo bianco risultato secondo la società semplicemente vapore acqueo in uscita dalle torri evaporative e non connesso con le emissioni da camino derivate dal processo di combustione e depurazione dei fumi. Per Ezio Locatelli, segretario provinciale di Prc in prima linea contro l’impianto: “Questo inceneritore è un catorcio che con le sue emissioni nocive mette a serissimo repentaglio la salute delle persone”.

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