Ci sarà tempo per snocciolare i dati esposti ieri sera dal palco del Paganini, dati che sono planati nefasti sui Mille che hanno partecipato al convegno “I Medici chiamano Parma”.
A caldo vorremmo esprimere alcune considerazioni e riflessioni, frutto notturno del dopo.
Chissà se ai piani alti della politica la discesa dei Mille dirà qualcosa e il sangue di coloro che ci governano si lascerà rimescolare dentro le vene, finora insensibili e gelide.
Ieri sera, osservando dal basso verso l'alto una Parma che è uscita di casa in massa, abbandonando una partita di calcio, una Parma che è rimasta incollata alla poltrona e rimasta attenta a concetti anche a volte complessi e di non facile comprensione, ci siamo detti che la comunità ha fatto una scelta, capendo molto bene quale sia la posta in gioco, ha espresso una posizione chiara.
Foto di Gabriele Folli
Parma era lì, ieri sera, più numerosa di una conferenza interministeriale di altisonante eco, Parma ha parlato ed emesso una sentenza inequivocabile e impossibile da non valutare.
Parma ha compreso che l'impianto in costruzione a Ugozzolo minaccia la salute e non serve a risolvere il problema dei rifiuti. E' evidente a tutti come il conflitto di interessi tra chi gestisce un inceneritore e governa la raccolta differenziata sia palese.
Uno contrasta evidentemente l'altro. Si è anche capito che a Ugozzolo si farà solo business per una sigla, Iren, lontana da noi e insensibile al nostro territorio. Ci chiedono come poter pagare gli investimenti già fatti in caso di stop. ma non viene mai menzionato il costo sanitario che invece l'impianto funzionante causerà ogni giorno, per 20 anni.
Soldi per salute, è questa la scelta?
Ma all'interno della cupola di vetro certi sussurri faticano ad arrivare.
Qualcuno ai piani alti riesce ancora ad ergere barriera, come se il suo mandato fosse una delega in bianco, un foglio in cui scrivere a piacimento la sua partitura.
Se ancora così fosse, sia chiaro, queste deleghe, sulla salute dei nostri figli, non ci possono essere, e non ci saranno.
E Parma è pronta, noi ci contiamo, a scendere in piazza.
I Mille si moltiplicheranno e chiederanno conto di queste scelte, di fronte all'evidenza dei dati scientifici, alle battute sui boschetti mangia polveri e sulle grigliate annerite, domani questi decisori saranno messi nelle condizioni di dover giustificare le loro scelte, dimostrare che erano sinceri e all'oscuro. Come faranno?
Maggiore inquinamento, maggiori malattie.
Nella conca maledetta della pianura padana, qui dove i venti si afflosciano e l'aria opprime a terra tutto ciò che vorrebbe salire, si vuole aggiungere pece al grande calderone che già ne fa il quinto luogo al mondo più inquinato.
Parma leader già ora per i tumori infantili intende invertire la tendenza aumentando i carichi di polveri sottili all'aria che respiriamo? Si fa così a stare meglio?
Ieri abbiamo visto una città ha idee ben differenti.
Se ne traggano le dovute conseguenze.
Ieri c'era luna piena sopra l'Auditorium, da lassù vedeva tutti. Chi c'era e chi era assente.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 23 settembre 2010
-591 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+115 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore ci costerà molto di più di 180 milioni di euro?
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