A Rubbiano stanno ponendo rimedio all'inquinamento acustico causato dal traffico, sull'autostrada A-15 Parma Spezia.
Proteggeranno i residenti con una barriera fono assorbente, in fase di costruzione in queste settimane.
Il presidente della Provincia Bernazzoli se ne compiace: “Mi ero assunto l’impegno con il sindaco e gli abitanti, di risolvere questa criticità e la soluzione trovata insieme si sta ora realizzando”.
Chissà se si è ricordato di dir loro di avere anche autorizzato, intanto che c'era, l'aumento di volume per l'inceneritore di Laterlite Spa (gruppo Unicem) che brucia così ogni anno 70 mila tonnellate di rifiuti tossico nocivi.
Chissà se se l'è ricordato.
Nessuno ne è conscio, ma nella nostra provincia esiste già dal 2000 un inceneritore, che ha sostituito, in peggio, quello del Cornocchio.
Si tratta di un cementificio che si presenta con un'immagine linda ed ecologica: “produciamo argilla espansa eco compatibile”. “Naturale ed ecologico” recitano i dettagli sul sito che descrivono l'argilla espansa di propria produzione, “Naturale ed ecologico, Leca non contiene, né emette, silice libera, sostanze fibrose, gas Radon o altri materiali nocivi, nemmeno in caso di incendio. E' un prodotto ecologico e naturale, certificato da Anab-Icea per la bioarchitettura”.
Un bijoux. Che non emette nulla perché l'emissione è avvenuta tutta quanta in fase di produzione, dal camino della fornace.
70 mila tonnellate di oli esausti: è come una linea dell'inceneritore in costruzione ad Ugozzolo, solo che brucia ogni residuo che ci si possa immaginare, oli esausti di ogni tipo elencati in una carrellata che non finisce più. 10, 15 autobotti da 30 tonnellate arrivano ogni giorno allo stabilimento e scaricano nei serbatoi i loro rifiuti oleosi.
L'azienda poi li brucia, guadagnandoci, e utilizzando il calore per produrre argilla espansa, guadagnandoci una seconda volta.
Ed ogni ora il camino emette in atmosfera 100 mila metri cubi di aria sporca.
Naturalmente, una volta sostituito in parte il gas metano con i rifiuti, Laterlite ha subito chiesto di aumentare la volumetria e la Provincia ha recitato lo scontato e fatidico sì.
Ed è anche andata bene perché a fronte delle 70 mila tonnellate autorizzate, l'impianto è in grado di mangiarsi all'anno 355 mila tonnellate di rifiuti.
Ad Ugozzolo al massino si arriverà a 130 mila.
Capite le proporzioni?
Non sono servite a nulla le proteste e la levata di scudi dei residenti di Rubbiano, che si sono riuniti nel comitato “Rubbiano per la vita”, le parole la dicono tutta, che ora invece potranno godersi sonni tranquilli e silenziosi all'ombra del camino.
Non sono bastati i monitoraggi ambientali di Arpa che hanno riscontrato ampie positività nei campionamenti delle emissioni al camino e nei terreni. Test di mutagenesi che non hanno spaventato le autorità, non hanno fatto fare marcia indietro alle autorizzazioni, anzi.
Oggi, oltre a Rubbiano e Ramiola, è Fornovo a godere dei venticelli che scendono verso valle e c'è la certezza che non si tratti del Marino, la brezza della coscia di porco più famosa del mondo.
Sono emissioni pericolose e dannose per la salute. Lo hanno detto loro, quelli dell'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente.
Poi cosa è successo?
Solo il silenzio, rotto dal traffico dell'A-15, oggi zittito dalle barriere, ma corroborato dalle 9 sorgenti di rumore emesse dall'impianto Laterlite.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 25 settembre 2010
-589 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+117 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore ci costerà molto di più di 180 milioni di euro?
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