giovedì 3 febbraio 2011

Il dubbio corre sul filo del telefono

Molti parmigiani in questi giorni hanno ricevuto una telefonata dal prestigioso istituto di sondaggi Doxa, che su commissione di nonsappiamochi, sta facendo un inchiesta sulle opinioni dei cittadini in tema rifiuti.
Una serie di domande preparatorie per poi arrivare al fulcro della questione: il tanto discusso termovalorizzatore o inceneritore di Ugozzolo.



Non sappiamo l’esatta sequenza delle domande perché la Doxa, da noi interpellata telefonicamente, si è rifiutata di farci avere sia il nome del committente che il questionario utilizzato.
Caso vuole però che anche alcuni cittadini del GCR siano tra gli intervistati e dalle informazioni in nostro possesso ci risulta che le domande siano poste in modo tendenzioso e poco chiaro.
Si parte infatti con alcune domande su dati personali, considerazioni generali sulla Raccolta Differenziata come strumento efficace di gestione e grado di soddisfazione della RD eseguita dal Comune di Parma.
Si giunge infine alla madre di tutte le domande, quella per cui il committente forse preoccupato per l’avvicinarsi delle elezioni, trema di fronte ad un possibile risultato sfavorevole all’inceneritore di Iren.
All’intervistato però non viene fatta una domanda diretta e chiara che sgombri ogni tentativo di interpretazione.
Si chiede, infatti, ai cittadini il loro parere relativo agli "impianti di smaltimento rifiuti di ultima generazione" senza nominare la parolina magica “termovalorizzatore” o “inceneritore”.
Avete capito bene.
Casalinghe, impiegati, operai, studenti, imprenditori, insegnanti di Parma nel mezzo del loro tran-tran quotidiano stanno rispondendo sul tema rovente dell’inceneritore rifiuti da 130.000 tonnellate con una domanda mascherata nel tentativo di guadagnare punti percentuali per il partito pro-forno.
Prima si aveva paura a dire inceneritore, ora pure la parola termovalorizzatore è diventata tabù.
E’ chiaro che a questo punto i risultati di un sondaggio commissionato in questo modo sono carta straccia.
E' strano vedere come i nostri amministratori che nelle trasmissioni televisive dimostrano di essere depositari della verità continuino a spendere i nostri soldi con sondaggi o nominando commissioni di tecnici che devono verificare, sulla nostra pelle, se la loro scelta sia stata corretta.
Politici che non entrano nel merito delle questioni tecniche e sanitarie, che si sottraggono alle interviste. Domande inevase che mai avranno risposte.
Sondaggi tagliati su misura. Commissioni di saggi con all’interno personaggi che già si erano espressi a favore.
La realtà è un'altra e i parmigiani stanno accorrendo per firmare un altro sondaggio semplice, chiaro, senza maschere.
L’inceneritore lo volete si o no?
Tabaccherie, negozi, parrucchieri, cartolerie… la lista si sta allungando sempre più
Mappa punti raccolta firme:
http://tinyurl.com/mappafirmenoince

Parma, 3 febbraio 2011
-458 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+248 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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