mercoledì 27 aprile 2011

Più prematuri intorno agli inceneritori

di Livio Ramolini
www.viaemilianet.it

Uno studio rileva che in un raggio di quattro chilometri dagli otto impianti della nostra regione, Emilia Romagna, è aumentata la percentuale di bimbi nati prima del termine.
La ricerca ora continua per indagare le cause.
Abitare nei pressi di un inceneritore espone le don



ne in gravidanza a un maggiore rischio di parto prematuro è quanto emerge da uno studio coordinato dall'Ausl di Reggio Emilia, presentato nei giorni scorsi all'Istituto superiore di sanità, a Roma.
La ricerca ha preso in esame otto impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani dell'Emilia Romagna, tra cui quello di Cavazzoli, Reggio Emilia.
Lo studio coordinato dalla dot.ssa Silvia Candela, direttore del servizio di epidemiologia, ha preso in considerazione 9.950 bambini nati nel periodo 2003-2006 nelle aree di quattro chilometri di raggio intorno a ciascuno degli otto inceneritori di rifiuti solidi urbani attualmente in funzione in Emilia Romagna.
Gli impianti sono quelli di Piacenza, Reggio, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì e Rimini.
L'indirizzo di ogni bambino è stato georeferenziato e caratterizzato da un livello specifico di esposizione alle emissioni dell'inceneritore, sulla base anche delle mappe di dispersione al suolo delle emissioni. Cinque i livelli predeterminati: dal livello 1, il più basso, al livello 5, il più alto. A questo punto si sono studiati gli esiti delle gravidanze in termini di parti gemellari, rapporto tra sessi alla nascita (numero di maschi e di femmine), nati pretermine (bimbi nati prima della 37esima settimana di gestazione), bimbi nati piccoli rispetto all'età gestazionale e bimbi nati sottopeso.
“Per nessun esito e nessun livello di esposizione - si legge nella ricerca - si è rilevata una differenza significativa rispetto ai tassi regionali del periodo in esame. L’esposizione a inceneritore non mostra alcun effetto sul rapporto tra sessi, sulle nascite gemellari, sul basso peso alla nascita. L’esito piccoli per età gestazionale mostra un trend debolmente significativo per livelli crescenti di esposizione, senza tuttavia che i livelli più elevati presentino un’occorrenza dell’esito significativamente più alta del livello di riferimento”.
Lo studio ha invece rilevato “un'associazione coerente e statisticamente significativa” tra livelli di esposizione a emissioni da inceneritore e nascite pretermine. A fronte di una media generale del 6,24 per cento, con l'aumentare del livello di esposizione aumenta il dato dei nati pretermine: dal 5,36 del livello 1 si passa al 7,83 per cento del livello 5. “Essere più esposti alle emissioni di un inceneritore - dice la dottoressa Candela - significa avere una qualche possibilità in più di avere una nascita prematura. Ma una spiegazione scientifica, al momento, non è possibile. Questi dati - aggiunge - dovranno essere riverificati prima di essere considerati inoppugnabili”.
Anche per questo lo studio proseguirà prendendo in esame dati più recenti (2007-2010) e anche le possibili correlazioni con l'inquinamento in generale e non solo quello causato dagli inceneritori.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 27 aprile 2011
-375 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+331 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Nessun commento:

Posta un commento