A Verona hanno commissionato un sondaggio per capire cosa pensano i cittadini dell'inceneritore.
http://goo.gl/CLEHk
I risultati non sorprendono: più della metà dei residenti in città è contrario all’impianto o quantomeno preoccupato. Solo 1 su 3 lo vorrebbe, in sintesi il 66,2% non è favorevole.
Una fotografia piuttosto comune. Solitamente è questa la reazione dei cittadini, ormai sempre più informati, che devono subire decisioni dissennate e obsolete da parte dei propri amministratori, soprattutto alla luce dei sempre più numerosi esempi di gestione alternativa dei rifiuti che si rincorrono anche in Italia.
I cittadini sanno che da questi impianti escono inquinanti nocivi, seppur entro i limiti di legge (limiti che in ogni caso sono delle semplici convenzioni), i cittadini sanno che spesso i controlli lasciano a desiderare (lo testimonia l’elevato numero di inceneritori attualmente sotto sequestro in Italia), i cittadini sanno che se esistesse la volontà politica di gestire diversamente i rifiuti, si aprirebbe un meraviglioso scenario di possibili alternative virtuose.
Tutto previsto quindi.
Se non fosse che il sondaggio è stato commissionato dal PD di Verona!
Avete letto bene. Dal PD, che sottolinea: “Il partito democratico di Verona conferma l'intenzione di avviare una capillare informazione per tutte le famiglie di Verona: migliaia di volantini per spiegare, casa per casa, il pericolo per la salute dei veronesi”.
In realtà se si pensa ad alcune dichiarazioni di vertice, non ci sarebbe da stupirsi.
Alessandro Bratti, responsabile nazionale PD per la gestione dei rifiuti ha affermato, nel settembre del 2010, che gli inceneritori sono una tecnologia superata dai tempi, che è necessario andare verso il recupero di materia adeguando l’impiantistica di conseguenza.
E ancora Thomas Casadei, consigliere regionale del PD Emilia Romagna, un mese dopo ha dichiarato: “Come ci indica l'Europa, l'unica strada percorribile è quella della diminuzione della produzione dei rifiuti e il potenziamento del riuso e del riciclo; in questa ottica costruire nuovi inceneritori rischia di essere un errore, un investimento sbagliato … Mi riconosco pienamente nelle posizioni di Alessandro Bratti. La via del futuro, da avviare nel presente, è quella di incenerire il meno possibile”
Allora come mai a Parma il leader maximus del PD, Vincenzo Bernazzoli, si erge da anni a paladino del forno?
Non più tardi di 15 giorni fa il presidente della provincia, rispondendo alle nostre domande, poste a tutti i candidati alle primarie, lo ha ribadito con forza e convinzione.
Non solo il forno è ineluttabile, ma addirittura è una scelta lungimirante.
L’inceneritore è ed è sempre stato cosa buona e giusta per il nostro Bernazzoli.
Noi però sappiamo che il PD non si identifica con lui (Verona ce lo dimostra).
Noi siamo convinti che anche a Parma esiste un PD diverso.
Le primarie potrebbero essere un’occasione per dimostrarlo.
Gli elettori del centrosinistra potrebbero segnare una svolta nella nostra città.
Quella di un futuro più sano.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 16 gennaio 2012
Sono passati
595 giorni
dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Mancherebbero
111 giorni
all'accensione del forno, se ancora lo si farà
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