lunedì 28 maggio 2012

Iren, nerI scenari, opportunità di svolta


E' preoccupato, Garbati, ad di Iren. Ed ha ragione ad esserlo.
Solo che guarda nella direzione sbagliata.
Se vuole trovare il bandolo della matassa deve girare lo sguardo dentro la società.



Ricapitoliamo.
Amps era la municipalizzata della nostra città, forte di lavoratori, denaro (si parla di miliardi in titoli) e utili, radicamento sul territorio, certamente con debolezze da sanare, ma un riferimento certo per Parma.
Così era a Reggio Emilia ed a Piacenza.
Si volle poi procedere con la fusione, la parola magica che sembra risolvere ogni problema e di fusione in fusione siamo arrivati ad avere una società decotta, appesantita da un debito enorme, killerata dalla Borsa, con un rapporto con i territorio vicino allo zero assoluto.
Ma non è nemmeno questa posizione che vogliamo mettere in luce.
Dal nostro umile punto di vista è la sua arretratezza culturale che è drammatica.
Iren sostanzialmente è una società che non innova, non si aggiorna, non guarda avanti.
Iren è una società di smaltimento e lo smaltimento dei rifiuti verrà meno in pochi anni, surclassato dalla necessità ormai impellente di risparmiare, riciclare, riusare, recuperare, non sprecare.
Iren poi non è nemmeno innovativa negli altri campi: non guarda alle energie alternative, non brilla in nessun campo in particolare, non ha un settore ricerca e sviluppo in grado di competere sul mercato globale.

Cosa ne è della nostra Amps? Usata per trasformare il suo gruzzolo per alimentare opere altrimenti impossibili da realizzare, oggi la multiservizi non esiste più, come non esiste l'influenza del nostro comune in seno all'assemblea dei soci.
Iren è perdente ed è tutto merito della sua governance, dei suoi amministratori, forse obnubilati da cachet eccessivi e sproporzionati ai risultati deludenti ottenuti.
Iren potrebbe cambiare, se non è già tardi.
Potrebbe trasformare la propria fisionomia per rincorrere il futuro che avanza al galoppo. E lo potrebbe fare partendo da Parma, approfittando della tempesta perfetta che sta gelando la crescita dell'inceneritore non voluto e rigettato ora anche dalla amministrazione.
Deve fare un passo straordinariamente coraggioso.
Non sappiamo se ne sia capace.
Se lo sguardo dei suoi delegati spazi così avanti.
Di tempo ce n'è poco, ma le opportunità ancora sono tutte lì, acchiappabili.
Le incapacità fin qui dimostrate andrebbero ammesse, utilizzando le energie innovative dei territori in cui opera come volano di crescita, sviluppo, riconversione.
Nessuno ha acrimonia per Iren, sono i comportamenti che sono sbagliati.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 28 maggio 2012

Sono passati
728 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Sono passati
22 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012

Sono passati
7 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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