L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
giovedì 10 maggio 2012
Un tramonto che si tinge d'alba
La politica del tempo che fu vs il nuovo che avanza (e travolge)
Abbiamo esultato, crediamo in tantissimi, all'esito del voto del 6,7 maggio, quando Parma ha voltato le spalle ai grigi burocrati della politica del tempo che fu.
Dalle urne è uscito per il ballottaggio un candidato “no ince”, uno dei due candidati alla guida della città nei prossimi cinque anni.
Un risultato importante, un seme da coltivare.
Gcr dal 2006 sostiene la corretta gestione dei rifiuti, quella che esclude l'inceneritore, proponendo un piano alternativo credibile, realizzabile in pochi mesi, oggi sempre più adottato in territori anche poco distanti dal nostro.
Il terrore dell'establishment oggi sta proprio qui: se si dà la possibilità di verificare la bontà della proposta alternativa al forno, casca l'asino.
In pochi mesi andremmo all'80% e passa di raccolta differenziata e solo con questo dato alla mano la proposta dell'inceneritore svanirebbe, caduta proprio sotto i colpi dell'economia, perché l'impianto sarebbe una azienda in perdita perenne e in perenne caccia ai rifiuti in mezza Italia e oltre, mentre con la raccolta differenziata i posti di lavoro di incrementerebbero, almeno in un rapporto di 15 a 1.
E' un cambio di rotta, oggi reso più forte da un candidato che sposa la proposta, facendola sua, volendo svilupparla appieno.
Pensiamo positivo: il fermento che si respira in città è evidente.
E' tornata la voglia di fare politica, di partecipare, di esserci.
Serpeggia tra i giovani, ma potrebbe coinvolgere anche i cittadini più maturi, perché sono coloro che riconoscono al volo le facce pulite, le coscienze leggere e libere.
Lo andiamo dicendo da tempo: dai rifiuti passa tutta la nostra vita, anche perché i nostri scarti sono la cartina di tornasole dello sviluppo della nostra civiltà, sprecona od oculata a seconda del trattamento riservato ai materiali dopo il loro utilizzo.
Ma il voto del 20 maggio è un'occasione ancora più ghiotta.
Gli apparati della politica del tempo che fu decretarono in blocco il niet al referendum sull'inceneritore con un responso degno della loro era: “La domanda non ci è chiara”.
Dentro il fortino del loro isolamento acuto ebbero timore, fecero squadra, addirittura all'unanimità, opponendo i manuali alla richiesta di voler contare emersa dai cittadini.
Un scusa risibile, che tutti hanno colto nel suo vero significato.
Quel no è stato importante per il movimento, una manna dal cielo, anzi, dal Palazzo.
Era la conferma definitiva di un tramonto in atto e della impossibilità di recupero di questa classe dirigente. Che è bravissima ad aggirare le farraginose regole burocratiche quando serve all'apparato, ma è impassibile nel mostrare il ferreo dettato di legge e la mancanza di trasparenza quando a rischiare sono le poltrone.
Noi siamo andati oltre quel no, concentrandoci sulla elaborazione delle alternative, per fare in modo che di fronte all'evidenza dei fatti concreti la maggioranza dei cittadini comprendesse la verità.
Oggi possiamo affermare che il forno genera il doppio di rifiuti (tossici e pericolosi) di quanto rimarrebbe con una gestione a freddo fatta come natura comanda.
Noi abbiamo applicato la ricetta del rigore e della verità al tema della gestione dei rifiuti, ma la risposta delle urne dimostra che la stessa modalità, se introdotta sugli altri temi caldi della gestione pubblica, fa emergere tutte le contraddizioni di chi ha usato la politica ed i partiti non per fare polis ma per fare lobbies.
Ecco che il 20 maggio sarà anche una occasione per poter esprimere quel voto negato del referendum.
Dopo tutto ci siamo guadagnati questa opportunità, costruendo giorno dopo giorno, senza cedere al pessimismo, la concretezza e la credibilità di questa proposta.
L'orizzonte del 20 maggio è alla portata, ai parmigiani scegliere se questo tramonto si possa già ora trasformare in un'alba. Ne abbiamo estremamente bisogno.
E' oggi il giorno del riappropriarsi della politica, scrollandosi di dosso quei bizantinismi e quelle arroganze che hanno portato solo rovina e disillusione.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 10 maggio 2012
Sono passati
710 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Mancherebbero
+4 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI
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