martedì 12 giugno 2012

Il risveglio dei consorzi di tutela


Insieme all'Upi in difesa di territorio e prodotti

Con sorpresa e stupore leggiamo oggi sulla Gazzetta la presa di posizione netta del mondo imprenditoriale contro le centrali a biogas proposte sul nostro territorio.
Non sappiamo cosa abbia spinto l'UPI a scendere finalmente in campo.
Forse è stata la dislocazione sfortunata del nuovo impianto di San Michele Tiorre, che ha suscitato l'ira di alcuni importanti esponenti di quel mondo.



Di fatto salutiamo oggi, alla buon'ora, la discesa in campo degli imprenditori, ai quali si sono aggiunti anche i Consorzi di tutela dei prodotti dell'eccellenza del made in Parma, prosciutto, formaggio, vini.
La parole utilizzate non lasciano spazio a dubbio alcuno.
Anche il sindaco Bovis di Langhirano non si sottrae: “Tutelare le nostra eccellenze alimentari”.
Se avessero intervistato noi non avremmo usato parole migliori.
Finalmente ci si rende conto del pericolo e si corre ai ripari.

Certo non è solo il territorio della Pedemontana il cuore della valle dei sapori e crediamo che il marino si spinga ad abbracciare tutta la nostra fertile e produttiva Provincia, dai rilievi appenninici sino alle rive del Po, passando magari anche per il capoluogo.
Giocoforza per noi puntare l'attenzione su un altro impianto, assai più pericoloso per le fortune della nostra terra, che stra crescendo a vista d'occhio sotto la visuale di milioni di automobilista di passaggio o in uscita dalla autostrada del Sole.
Ovvio che stiamo parlando dell'inceneritore di Ugozzolo, un impianto ben più invadente e impattante di una centrale a biogas.
Stiamo parlando della difesa della food valley anche noi.
Anche noi crediamo, come il sindaco di Langhirano, che sia necessario “far valere gli interessi della collettività sopra a quelli di una singola azienda”.
Cosa ne pensa la famiglia Barilla dell'impianto di Iren?
Non stiamo mettendo a rischio il buon nome delle nostre terre?
Cosa ne pensa la famiglia Chiesi dell'industria insalubre di classe prima che svetta davanti al loro nuovo centro ricerche? E' un vanto o una disgrazia?
Nel documento congiunto, firmato dai consorzi e dall'Unione Industriali, si dice che una centrale a biogas “innalzerebbe l'inquinamento atmosferico e acustico, accompagnato da fumi maleodoranti deleteri anche per i prodotti, non solo per i residenti nella zona” e ancora costituirebbe “un grave vulnus alla salvaguardia dell'integrità dell'ambiente di aree destinate alle produzioni tipiche agroalimentari che sono molto sensibili”.
Inutile ricordare quante volte e da quanto tempo Gcr solleva anche direttamente con i consorzi la necessità di maggiore tutela delle nostre produzioni, quante parole abbiamo speso nella sede del Consorzio del Parmigiano a Reggio Emilia per sottolineare che si stava mettendo a rischio un intero comparto.
Quante volte abbiamo denunciato la leggerezza della Provincia di Parma nell'autorizzare impianti di questo genere e rinnovare autorizzazioni come quella che permette a Rubbiano di alimentare una produzione di mattoni con oli esausti pericolosi con codici Cer di pericolosità inquietanti.
E' la stessa filosofia che ha spinto a considerare i boschi della nostra montagna non una risorsa da salvaguardare ma una ricchezza da monetizzare dentro caldaie e forni, da replicare a decine in tutti i paesi anche più piccoli delle nostre terre alte.
Se il segnale di oggi prefigura una nuova stagione di oculatezza, buon senso e visione, sospinta anche dalla scelta che i cittadini di Parma con il voto di maggio, Gcr è pronto a fare la sua parte per sostenere con le poche forze di cui dispone questo indirizzo, finalmente ricco di futuro.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 12 giugno 2012

Sono passati
743 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Sono passati
37 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012

Sono passati
22 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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