giovedì 14 giugno 2012

Palanzano, la minaccia alla foodvalley sale in montagna


Un non meglio definito “Consorzio val Cedra val d'Enza”, composto da 8 allevatori che vanno da Albazzano a Miscoso, da Neviano Arduini a Palanzano, da Ranzano a Ramiseto, richiede dal 2010
al comune di Palanzano di autorizzare un complesso energetico in località Nacca di Vaestano.



Tale polo energetico dovrebbe essere costituito, stando ai proponenti, da un gassificatore a biomassa della potenza di 999 Kw e da un impianto a biogas da 999 Kw.
Il gassificatore si prevede venga alimentato con 85.000 quintali annui di cippato di legna vergine e con una quantità non ben definita di digestato prodotto dall'impianto a biogas adiacente. Una tale quantità di legna corrisponde grosso modo ad 1 Km² di boschi dei dintorni da tagliare ogni anno.
L'impianto a biogas, adiacente il gassificatore e con la stessa rete idrica di smaltimento delle  acque di prima pioggia, verrebbe alimentato con 153 tonnellate giornaliere di letame e liquami di detti allevatori, nonchè con insilato di mais, glicerolo e siero di  latte.
Le emissioni previste per il gassificatore sono a dir poco incredibili.

Una quantità  di fumi da cogenerazione di 32.000.000 di Nmc/annui, di cui 36mila tonnellate annue di CO2, 9,3 tonnellate di monossido di carbonio, 9,3 tonnellate. di ossidi di azoto, 6,7 tonnellate di COV (composti organici volatili), 1 tonnellata di ossidi di zolfo, mezza tonnellata di polveri sottili e
1,1 kg annui di diossine, furani e idrocarburi policiclici aromatici (PCCD+PCDF+IPA).
Poi ci sono le ceneri e il rilascio di grandi quantità di acqua necessaria per raffreddare il syngas e ridurlo a temperatura utile per essere bruciato nei motori a cogenerazione.
Ovviamente a tali emissioni  nocive si devono poi sommare i fumi causati dalla cogenerazione del biogas e le ulteriori emissioni odorigene dello stesso.
A tutto ciò si sono opposti duramente il comitato Giarola e il comitato Vaestano, che hanno raccolto più di 1.400 firme di cittadini e che si sono unificati da poco in associazione ambientale.
Il sindaco di Palanzano Maggiali,a dispetto dell'opinione dei suoi compaesani, ha già concesso la DIA per entrambi gli impianti.
Va detto, peraltro, che quel lungo elenco di emissioni nocive sono state considerate ammissibili dalle istituzioni preposte, sia da parte della Ausl che da parte di Arpa.
L'associazione si è già rivolta a Provincia e Regione senza ottenere aiuto alcuno.
Nonostante sia chiaro a tutti che i due impianti sono di fatto uno solo, che hanno carattere  solamente speculativo, che recherebbero grave danno al patrimonio boschivo dell'area, che procurerebbero un grave inquinamento delle acque superficiali e delle falde, nonché alla
purezza dell'aria, nessuna istituzione sembra prendere in considerazione la voce dei cittadini.
La zona delle due valli ha una vocazione agronomica importante. E' sede di prosciuttifici artigianali e di caseifici dove si produce il tipico parmigiano-reggiano di montagna.
La Food-Valley ha assoluto bisogno dell'apporto della montagna.
E' il suo serbatoio di aria buona e di acqua pura.
La  montagna costituisce addirittura la possibilità  della sua futura espansione nel  sempre maggior rispetto della produzione biologica.
“L'associazione Giarola-Vaestano per il territorio” chiede il sostegno del comitato ambientale di Felino contro la  centrale a biogas, nonché quello del consorzio del Parmigiano-reggiano e del Consorzio del prosciutto di Langhirano, affinché sia dichiarata la moratoria delle DIA del sindaco Maggiali e sia disposta una valutazione ambientale strategica (VAS) da parte della Provincia per valutare tutte le considerazioni della cittadinanza finora inascoltate.

Giuliano Serioli

Rete Ambiente Parma
13 giugno 2012

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