sabato 7 luglio 2012

La Ue in difesa del latte materno


Il biomonitoraggio entra nelle strategie europee, come chiede anche Isde, Gcr, Futura

“La Commissione si impegna ad avviare un nuovo processo per assicurare che i rischi legati alle miscele chimiche siano adeguatamente compresi e valutati”. E' la risposta del Commissario Ue John Dalli all'interrogazione di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, sul “latte materno contaminato da sostanze pericolose come la diossina e i policlorobifenili”. “Fra le tante forme di inquinamento che oggi minacciano la nostra salute, una delle più allarmanti è l'inquinamento del latte materno. Per questo un impegno delle autorità comunitarie è fondamentale a proteggere la nostra salute e dei nostri figli”.



“La Commissione concorda sul fatto che il biomonitoraggio umano, compreso quello del latte materno, è uno strumento efficace per valutare l'esposizione umana alle sostanze ambientali e, in certi casi, ai loro rischi potenziali per la salute”, si legge nella risposta del Commissario Ue. “Esso è considerato un elemento importante nell'ambito di una strategia per la valutazione sanitaria di impatto ambientale”. Dalli riferisce anche che “per meglio comprendere le correlazioni tra le fonti di inquinanti e gli effetti sanitari, lo sviluppo di una strategia coerente di biomonitoraggio in Europa è stata una delle azioni definite nel piano d'azione europeo per l'ambiente e la salute 2004-2010”.

Ecco che nella comunicazione della Commissione al Consiglio del 31 maggio 2012 sugli effetti combinati delle sostanze chimiche, la Commissione si impegna ad avviare un nuovo processo per assicurare che i rischi legati alle miscele chimiche siano adeguatamente compresi e valutati. “Nell'ambito della nuova strategia la Commissione identificherà le misure prioritarie da valutarsi e assicurerà che i diversi filoni della legislazione UE assicurino una costante valutazione dei rischi legati a tali miscele prioritarie”.
“Il latte materno è oggi seriamente minacciato dalle sostanze tossiche che sono ormai stabilmente presenti nei nostri corpi e che vengono trasmesse al bambino in "cocktail" dalle conseguenze imprevedibili”, attacca Zanoni. “Parliamo di diossine, policlorobifenili (PCB), metalli pesanti, pesticidi e altri composti chimici che provengono da insediamenti industriali, inceneritori, cementifici, oltre che da prodotti di uso quotidiano, spesso insospettabili”. Per questo l'Eurodeputato, che aveva aderito alla “Campagna nazionale per la difesa del latte materno dai contaminanti ambientali” lanciata in Italia il 19 marzo 2012 da varie associazioni (ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente, IBFAN Italia, MAMI – Movimento Allattamento Materno Italiano, ACP – Associazione Culturale Pediatri, Minerva p.e.l.t.i. onlus, PeaceLink, Gruppo Allattando a Faenza, Mamme per la Salute e l’Ambiente onlus – Venafro, ANDRIA associazione scientifica), si felicita con l'impegno preso dalla Commissione. “L'Ue sta facendo molto per proteggere la nostra salute ed è sulla strada per fare ancora di più. La tutela del latte materno costituisce uno dei capitoli più importanti per proteggere i cittadini europei di oggi e quelli di domani. Personalmente continuerò a fare il possibile in commissione Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare affinché l'Ue continui su questa strada”.

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Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 7 luglio 2012

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