venerdì 31 agosto 2012

Veleni nel cemento di case e luoghi di lavoro


Andrea Zanoni (IdV) chiede alla Commissione europea une verifica di cosa viene bruciato nei cementifici e cosa finisce nei prodotti finali. “Nei cementi con i quali si costruiscono i nostri luoghi di vita, casa e lavoro, finisce di tutto. In ballo c'è la salute di tutti noi”



“Nei cementifici si brucia di tutto e perciò nei cementi finisce di tutto, comprese sostanze dannose per la nostra salute”. È la denuncia di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare, che ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea “avviare verifiche sulla compatibilità dell’utilizzo di questi cementi nella costruzione di ambienti di vita e lavoro per garantire la massima tutela della salute umana”. “Quello che fa più paura è che queste sostanze tossico-nocive e pericolose, che dovrebbero essere smaltite in discariche speciali, vanno invece a finire nelle abitazioni civili”.

“Il problema centrale è che in Italia i cementifici sono autorizzati a bruciare rifiuti di svariate tipologie e utilizzano diversi tipi di ceneri nell’impasto del prodotto finito”, attacca Zanoni. Tra il materiale incenerito per produrre energia, troviamo rifiuti come quelli urbani, farine e grassi animali, plastiche, gomme, pneumatici usati, fanghi da depurazione e rifiuti pericolosi come oli usati, emulsioni oleose, solventi non clorurati. Una volta inceneriti, finiscono nell’impasto finale del cemento. Inoltre tra i materiali utilizzati direttamente come ingredienti troviamo innumerevoli rifiuti derivanti da impianti di combustione (ceneri), da impianti siderurgici (scorie, terre di fonderia, polveri, fanghi) e dall’industria chimica (gessi, fanghi, ecc.).

“Con questo cemento vengono costruiti i nostri ambienti di vita e di lavoro, come abitazioni, uffici, fabbriche, scuole, ospedali, e così via. Il tutto senza particolari verifiche sull’impatto sulla salute delle persone che ne vengono a contatto e senza alcuna informazione ai consumatori”, aggiunge l'Eurodeputato, che per questo ha chiesto alla Commissione europea verifiche sull'attività dei cementifici e una maggiore informazione ai cittadini sulla composizione chimica e fisica del cemento della costruzione in cui vivono o lavorano.

“Si tratta di un concreto anche se invisibile rischio per la nostra salute sul quale l'Unione europea deve intervenire”, conclude Zanoni, che ricorda a titolo di esempio un recente caso avvenuto a Musestre (frazione del comune di Roncade in provincia di Treviso) dove una cittadina, per un contenzioso legale contro un fornitore e un produttore di cemento, ha fatto eseguire cinque perizie sulla propria abitazione che hanno messo in evidenza che nel cemento utilizzato erano presenti ceneri, diossine e metalli pesanti.

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

Gcr accoglie con piacere la richiesta di Andrea Zanoni all'Europa, affinché si faccia chiarezza su che cosa gli italiani si ritrovano in casa, nei muri e nei pavimenti delle loro abitazioni, ma anche dei luoghi di lavoro, degli ospedali, delle scuole. La soluzione cementifici per le ceneri degli inceneritori è una pazzia, come far rientrare dalla finestre i rifiuti di cui ci siamo appena liberati, peggiorati di molto in pericolosità.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 31 agosto 2012

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