sabato 15 settembre 2012

La nube nera di Brescia


E' l'inceneritore, baby

Il mattino dell'8 agosto scorso, a causa di un problema sulla linea di alta tensione, dal camino dell'inceneritore di Brescia fuoriuscì una corposa nube nera che ammantò la città.
L'Arpa si impegnò nella valutazione delle emissioni, ma la sorpresa amara è che i dati sulle diossine e i policlorobifenili sono stati secretati dalla stessa Arpa ed inviati alla Procura.
Che oggi ha aperto un fascicolo sulla vicenda.
Davvero un brutto segnale, se Arpa addirittura cela i dati come fossero un corpo di reato.
Il problema alle linee di alimentazione provocò all'impianto il blocco delle tre linee di incenerimento con conseguente calo della temperatura al di sotto degli 800 gradi, soglia minima di sicurezza, al di sotto della quale la produzione e l'emissione di forte inquinamento è pressoché certa.



A quelle temperature è facile immaginare che il sistema non sia stato in grado di abbattere diossine e pcb e che l'eruzione in atmosfera sia paragonabile ad una zaffata tossica di livello inaudito, tale da consigliere all'ente di controllo ambientale di porre il segreto sui dati.
Per oltre un'ora l'inceneritore ha emesso nell'aria di Brescia sostanze al momento ancora sconosciute, ma il procuratore Federico Bisceglie è all'opera per capire quali e quanti veleni siano state riversati sulla città.

Al momento dell'incidente nella camera di combustione del forno erano presenti, secondo la relazione tecnica di A2A, 500 tonnellate di rifiuti solidi urbani; 300 tonnellate di pulper di cartiera e rifiuti di carta e cartone; 87 tonnellate di rifiuti combustibili, 36 tonnellate di imballaggi e materiali vari, 27 tonnellate di “altri rifiuti”, 22 tonnellate di scarti di corteccia e sughero.
Il timore fondato è che oltre all'incremento di ossidi di azoto, zolfo ed ammoniaca, la presenza di plastiche clorurate abbia provocato un'ingente produzione di diossine e pcb, inquinanti dei più tossici esistenti al mondo, anche perché persistenti e liposolubili.
Un altro dato che emerge e che deve far riflettere anche la comunità di Parma è che i dati sulle emissioni dell'8 agosto non sono visibili sul sito di A2A, dove di solito vengono pubblicati i livelli delle varie sostanze controllate, e quel giorno è rimasto buio.
Queste cifre sono state cancellate e rese invisibili ai cittadini, dimostrando ancora una volta che la tanto celebrata trasparenza esiste solo nella teoria, poi sbugiardata dalla pratica.
La trasparenza è uno slogan, un claim di uno spot pro forno, uno specchietto per le allodole-cittadini, che credono di avere a che fare con un inesistente limpido interlocutore, e spesso si fidano.
Prova ne sia che Arpa, sulle prime, aveva rassicurato i cittadini. Il sito Quibrescia.it aveva scritto: “Sul posto i tecnici dell’Arpa di Brescia per il monitoraggio. Il direttore dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, Giulio Sesana, ha comunque rassicurato sui livelli di inquinanti emessi nell’aria durante l’ora di black out, affermando che la media delle emissioni non dovrebbe essere stata superata”. Poi hanno secretati i dati...
Naturalmente anche A2A aveva scritto una nota: “Escludiamo che siano state emesse diossine oltre le norme”.
Nei giorni successivi all'incidente, Mirko Lombardi, di Sel, aveva chiesto alla magistratura il sequestro dell'impianto per verificare i livelli di diossina contenuti nei filtri dell'inceneritore ed accertare eventuali responsabilità dell'azienda.
Ma ovviamente anche questa richiesta si è persa tra le pieghe del tempo.
Buona fortuna Parma.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 15 settembre 2012

Sono passati
22 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
838 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
132 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
117 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno

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