Assistiamo con sempre meno
meraviglia e sempre maggior disincanto agli scandali a ripetizione
che ogni giorno emergono lungo lo Stivale.
Storie di ruberie, più o
meno raffinate, che hanno un denominatore comune: profittare di soldi
altrui, in genere pubblici, per rifornire le proprie tasche di moneta
sonante.
Alchimie contabili che ormai
sempre più spesso vengono alla luce, purtroppo in ritardo, mostrando
il vero volto di questo capitalismo spregiudicato votato al profitto,
a tutti i costi.
Le multiutilities fanno
parte di questa galassia moderna, grandi società derivate da azienda
municipalizzate poi fusesi insieme, per dare vita a colossi
industriali, sempre con la scusa delle economie di gestione, che con
grandi numeri dovrebbero (dovevano) creare grandi margini.
Si è poi scoperto che cosa
sono queste mega società.
Una sorta di bancomat a
disposizione dei gruppi di potere, spesso coincidenti con i partiti.
I servizi ai cittadini,
gestiti dalle multiutilities, acqua, gas, energia, rifiuti, diventano
così un piccolo grande forziere dal quale trarre ingenti finanze,
utilizzate per scopi spesso avulsi dal fine d'impresa.
Soldi che servono alla
moltiplicazione delle poltrone e dei loro compensi, che abbiamo visto
superare in certe posizioni apicali anche i guadagni del presidente
stelle e strisce Obama.
Ma i bancomat servivano
anche a finanziare le campagne elettorali, a sostenere il consenso di
candidati giusti, a irrorare le strutture stesse dei partiti di
riferimento.
Facile farsi venire alla
mente il gioioso “abbiamo una banca!” espresso dai notabili di
partito quando si combinava l'affare del secolo con i furbetti del
quartierino.
Ovviamente tutto è gestito
con apposite triangolazioni. Lavori affidati direttamente a società
di comodo, per importi immensamente superiori al dovuto, per creare
fondi pronti all'uso.
Iren spa o Iren sPd, sPdl...
?
I vertici di Iren sono oggi
convincenti, quando affermano di non sapere?
Come anche nel caso di Mps
siamo davanti ad un immenso iceberg.
Dov'era la Banca d'Italia?
Sono vent'anni che la
gestione del comparto rifiuti e servizi da parte di ampi strati di
persone genera mostri: politici, amministratori, sindaci, dirigenti
di azienda, con tutto il sottobosco di favori, intrighi, appoggi,
scambi (ricordate i 4,5 milioni per progettare l'inceneritore di Iren
dati a Hera?).
Ci sarà il coraggio ora di
fare chiarezza su tutto questo?
O ci si accontenterà di
fingere che poche mele marce riescano nell'impresa in solitudine?
Fosse così facile far
uscire milioni dalle casse di Iren dovremmo davvero preoccuparci.
Ma non è così.
Lo sanno i vertici di Iren
che non è possibile.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
25 gennaio 2013
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