venerdì 25 gennaio 2013

Bancomat Iren


Assistiamo con sempre meno meraviglia e sempre maggior disincanto agli scandali a ripetizione che ogni giorno emergono lungo lo Stivale.
Storie di ruberie, più o meno raffinate, che hanno un denominatore comune: profittare di soldi altrui, in genere pubblici, per rifornire le proprie tasche di moneta sonante.
Alchimie contabili che ormai sempre più spesso vengono alla luce, purtroppo in ritardo, mostrando il vero volto di questo capitalismo spregiudicato votato al profitto, a tutti i costi.



Le multiutilities fanno parte di questa galassia moderna, grandi società derivate da azienda municipalizzate poi fusesi insieme, per dare vita a colossi industriali, sempre con la scusa delle economie di gestione, che con grandi numeri dovrebbero (dovevano) creare grandi margini.
Si è poi scoperto che cosa sono queste mega società.
Una sorta di bancomat a disposizione dei gruppi di potere, spesso coincidenti con i partiti.
I servizi ai cittadini, gestiti dalle multiutilities, acqua, gas, energia, rifiuti, diventano così un piccolo grande forziere dal quale trarre ingenti finanze, utilizzate per scopi spesso avulsi dal fine d'impresa.
Soldi che servono alla moltiplicazione delle poltrone e dei loro compensi, che abbiamo visto superare in certe posizioni apicali anche i guadagni del presidente stelle e strisce Obama.
Ma i bancomat servivano anche a finanziare le campagne elettorali, a sostenere il consenso di candidati giusti, a irrorare le strutture stesse dei partiti di riferimento.
Facile farsi venire alla mente il gioioso “abbiamo una banca!” espresso dai notabili di partito quando si combinava l'affare del secolo con i furbetti del quartierino.
Ovviamente tutto è gestito con apposite triangolazioni. Lavori affidati direttamente a società di comodo, per importi immensamente superiori al dovuto, per creare fondi pronti all'uso.
Iren spa o Iren sPd, sPdl... ?
I vertici di Iren sono oggi convincenti, quando affermano di non sapere?
Come anche nel caso di Mps siamo davanti ad un immenso iceberg.
Dov'era la Banca d'Italia?
Sono vent'anni che la gestione del comparto rifiuti e servizi da parte di ampi strati di persone genera mostri: politici, amministratori, sindaci, dirigenti di azienda, con tutto il sottobosco di favori, intrighi, appoggi, scambi (ricordate i 4,5 milioni per progettare l'inceneritore di Iren dati a Hera?).
Ci sarà il coraggio ora di fare chiarezza su tutto questo?
O ci si accontenterà di fingere che poche mele marce riescano nell'impresa in solitudine?
Fosse così facile far uscire milioni dalle casse di Iren dovremmo davvero preoccuparci.
Ma non è così.
Lo sanno i vertici di Iren che non è possibile.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 25 gennaio 2013

Nessun commento:

Posta un commento