lunedì 21 gennaio 2013

La nostra vita e il nostro futuro? Non ti impicciare


di Gianni Giuliari

“Non t’impicciare più della tua vita che non sono affari tuoi!”.
(Francesco de Gregori – Stella stellina).
Il “non t’impicciare” è esattamente l’opposto del motto “I care” (“Mi sta a cuore”) che don Milani aveva fatto scrivere sulle pareti della scuola di Barbiana.



Due modi diversi di essere, stare nel mondo. Ma quello imperante oggi sembra essere il primo, un modello di cittadinanza passiva che ci vuole chiusi in casa nostra senza preoccuparci più di tanto della nostra vita perché c’è, comunque, qualcun altro che ci pensa.
Si spiega forse così anche la vicenda del progetto che la ditta Adige Ambiente vuole realizzare in località Ca’ Vecchia a San Martino Buon Albergo, esplosa in questi giorni sui media locali, che nemmeno gli addetti ai lavori conoscevano in tutta la sua portata.

Se non ci fosse stato “l’impicciarsi” di qualche cittadino che voleva capire cosa bolliva in pentola a Ca’ Vecchia, forse la cosa sarebbe andata avanti sotto silenzio e ci saremmo, poi, trovati davanti all’ennesimo ecomostro in casa “a nostra insaputa”.
Certo è che adesso che sul progetto è stato sollevato il velo, è tutto un affannarsi da parte dei politici a promettere strenua opposizione.
E’ ormai chiaro che il meccanismo della delega in bianco nei confronti degli amministratori, di qualunque colore, non porta a niente di buono.
Abbiamo accettato per troppo tempo un modello di vita in cui la gente doveva limitarsi a lavorare, consumare e divertirsi: a quello che succedeva fuori casa, e che riguardava la sua vita e il suo futuro, non ci doveva pensare.
Altri erano delegati a farlo.
E’ tempo, invece, che cominciamo, seriamente, a riscoprire e ripensare al modello dell’I care.
Un ruolo sicuramente molto più impegnativo, ma anche più stimolante.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 21 gennaio 2013

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