di Gianni Giuliari
“Non t’impicciare più
della tua vita che non sono affari tuoi!”.
(Francesco de Gregori –
Stella stellina).
Il “non t’impicciare”
è esattamente l’opposto del motto “I care” (“Mi sta a
cuore”) che don Milani aveva fatto scrivere sulle pareti della
scuola di Barbiana.
Due modi diversi di essere,
stare nel mondo. Ma quello imperante oggi sembra essere il primo, un
modello di cittadinanza passiva che ci vuole chiusi in casa nostra
senza preoccuparci più di tanto della nostra vita perché c’è,
comunque, qualcun altro che ci pensa.
Si spiega forse così anche
la vicenda del progetto che la ditta Adige Ambiente vuole realizzare
in località Ca’ Vecchia a San Martino Buon Albergo, esplosa in
questi giorni sui media locali, che nemmeno gli addetti ai lavori
conoscevano in tutta la sua portata.
Se non ci fosse stato
“l’impicciarsi” di qualche cittadino che voleva capire cosa
bolliva in pentola a Ca’ Vecchia, forse la cosa sarebbe andata
avanti sotto silenzio e ci saremmo, poi, trovati davanti all’ennesimo
ecomostro in casa “a nostra insaputa”.
Certo è che adesso che sul
progetto è stato sollevato il velo, è tutto un affannarsi da parte
dei politici a promettere strenua opposizione.
E’ ormai chiaro che il
meccanismo della delega in bianco nei confronti degli amministratori,
di qualunque colore, non porta a niente di buono.
Abbiamo accettato per troppo
tempo un modello di vita in cui la gente doveva limitarsi a lavorare,
consumare e divertirsi: a quello che succedeva fuori casa, e che
riguardava la sua vita e il suo futuro, non ci doveva pensare.
Altri erano delegati a
farlo.
E’ tempo, invece, che
cominciamo, seriamente, a riscoprire e ripensare al modello dell’I
care.
Un ruolo sicuramente molto
più impegnativo, ma anche più stimolante.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
21 gennaio 2013
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