venerdì 8 febbraio 2013

Che fretta c'è?


Rinviate alla prossima legislatura la discussione sui rifiuti nei cementifici

Alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati
Roma

Stimati commissari,

in vista della riunione del prossimo 11 febbraio, nella quale sarete chiamati ad esprimere un parere in merito allo "Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento recante disciplina dell'utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici soggetti al regime dell'autorizzazione integrata ambientale"



v'invito a considerare che:

  • il provvedimento viene giustificato con la "continua crescita della quantità di rifiuti [che] costituisce un problema ambientale e territoriale comune a tutti i paesi industrializzati, ma con connotati più gravi per l’Italia e, in particolare, per alcune aree del nostro Paese che fanno ancora ampio ricorso allo smaltimento in discariche, di cui molte fra l’altro in via di esaurimento", mentre i dati dell'Ispra certificano che i rifiuti solidi urbani prodotti in Italia nel 2010 sono inferiori a quelli prodotti nel 2006, con un ulteriore calo nel 2012 legato alla situazione di crisi attualmente in atto;
  • la destinazione dei rifiuti a pratiche di incenerimento è contraria alla recente raccomandazione del Parlamento europeo (A7-0161/2012, adottata a Maggio 2012) di rispettare la gerarchia dei rifiuti e di intraprendere con decisione, entro il prossimo decennio, la strada dellabbandono delle pratiche di incenerimento di materie recuperabili in altro modo;
  • attraverso la trasformazione in CSS, i rifiuti solidi urbani, per cui vige il principio della gestione e della "chiusura del ciclo" a livello territoriale, vengono trasformati in rifiuti speciali, il cui sistema di tracciabilità, Sistri, è ancora un miraggio, un problema evidenziato anche nella relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse;
  • i cementifici sono impianti industriali altamente inquinanti con e senza luso dei rifiuti come combustibile e i limiti di legge per le emissioni di questi impianti sono enormemente più permissivi e soggetti a deroghe rispetto a quelli degli inceneritori classici; ad esempio, considerando solo gli NOx, per un inceneritore il limite di legge è 200 mg/Nmc, mentre per un cementificio è tra 500 e 1800mg/Nmc;
  • la combustione di rifiuti nei cementifici comporta una variazione della tipologia
emissiva di questi impianti, in particolare in merito alla emissione di diossine/composti organici clorurati e metalli pesanti. La produzione di diossine è direttamente proporzionale alla quantità di rifiuti bruciati. Da un'analisi comparata dei decreti legislativi 152/2006 e 133/2005, inoltre, risolta che il limite per le diossine passa da 0,1 nanogrammi/mc negli inceneritori a 0,01 milligrammi/mc nei cementifici;
  • nella prossima legislatura potrebbe essere approvato il ddl promosso dal ministro dell'Agricoltura Mario Catania in merito al contenimento del consumo di suolo agricolo, che comporta, tra l'altro, una moratoria triennale rispetto all'edificazione di nuovi terreni agricoli, con una conseguente riduzione del fabbisogno di cemento pro-capite e quindi dell'attività dei cementifici, e ciò potrebbe comportare un'auspicabile nuova configurazione dell'intero comparto produttivo;

per quanto sopra esposto vi chiedo di esprimere un parere negativo, e di far pressione sull'esecutivo affinché il provvedimento venga discusso in maniera più ampia durante la prossima legislatura.

Domenico Finiguerra, Stop al consumo di territorio, 338 4305130 
Valter Musso, Slow Food Italia, v.musso@slowfood.it, 0172 419615
Comitato Direttivo Associazione nazionale “Comuni virtuosi”, 348 3963300
Alesssio Ciacci, associazione “Comuni verso rifiuti zero”, 329 1718456
Francesco Miazzi, Comitato “Lasciate respirare” di Monselice 349 8353348
Zero Waste Italy, 338 2866215 -Rossano Ercolini

Parma, 8 febbraio 2013
Aldo Caffagnini
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 8 febbraio 2013

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