Siamo ovviamente preoccupati
per il rischio di conflitti di interesse in cui il neo vicepresidente
di Iren potrebbe inciampare.
Un rischio che va
assolutamente evitato e che avremo modo di verificare nelle prossime
settimane.
La nomina di un esperto in
queste materie ha il pregio di mettere a disposizione una persona
competente, ma dall'altro espone al rischio che, trattandosi di un
operatore del settore, ci possa essere stato un rapporto di
collaborazione con l'azienda di cui è entrato a far parte.
E su questo fronte è
necessario massimo rigore.
Ma dove ci si aspetta tanto
da Lorenzo Bagnacani è sui fatti, quelli che verranno.
Da una persona che ha
guidato il comitato reggiano contro l'inceneritore ci si aspetta che
venga portata in Iren quella visione del futuro che oggi manca alla
multiutility.
Una visione che include una
corretta gestione dei rifiuti, che non è certo quella attuata con un
impianto di incenerimento.
Va portata in Iren
quell'etica che, a giudicare dai fatti accaduti, ancora non sembra
parte del Dna aziendale, un'etica che includa anche una
riconsiderazione degli eccessi, come quelli riguardanti gli stipendi
dei quadri alti.
Va portata in Iren la
trasparenza che ancora manca sul progetto del forno.
Se Iren è al servizio del territorio deve mettere davanti a tutto l'interesse del territorio stesso, del quale l'ambiente è uno degli aspetti più importanti e degni di attenzione e riguardo.
Se Iren è al servizio del territorio deve mettere davanti a tutto l'interesse del territorio stesso, del quale l'ambiente è uno degli aspetti più importanti e degni di attenzione e riguardo.
Iren si occupa di un
servizio pubblico che deve andare a favore delle amministrazioni
locali.
Questo servizio deve
rimanere il focus aziendale e non deve accadere che il profitto
scavalchi ogni altro valore in campo.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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