venerdì 8 febbraio 2013

Monitoraggio sanitario, a Rubbiano cittadini di serie B?

“Garantire sicurezza al territorio e ai cittadini. E’ questo l’obiettivo dell’attività di monitoraggio
programmata, su mandato delle istituzioni, dall’Ausl di Parma prima dell’avvio del termovalorizzatore”.
Con queste rassicuranti parole inizia il comunicato stampa diramato dalla Provincia di Parma a seguito della presentazione del progetto di sorveglianza sanitaria che servirà ad evidenziare gli eventuali effetti nocivi delle emissioni del costruendo inceneritore di Parma.



Non un gran sollievo per i cittadini coinvolti nelle zone di ricaduta, che almeno potranno controllare
il livello di peggioramento del territorio in cui vivono legato all’incenerimento di 130 mila tonnellate all’anno di rifiuti, perché certamente la condizione non potrà migliorare.
Noi che viviamo a Rubbiano, Ramiola, Fornovo, ecc. , invece, un impianto di co-incenerimento di
rifiuti speciali pericolosi lo abbiamo già, a due passi dai centri abitati, con emissioni inquinanti,
ampiamente certificate, ma per noi nessun piano di monitoraggio e analisi. Si tratta dello stabilimento di Laterlite, per il quale la Provincia stessa autorizza il co-incenerimento di 65 mila tonnellate all’anno di oli esausti ed emulsioni oleose.
O, perlomeno, queste erano le quantità autorizzate dall’AIA in scadenza a fine 2012. Della nuova autorizzazione infatti non sappiamo nulla, la conferenza dei servizi è rimasta off-limits per i rappresentanti dei cittadini.
Il comitato però non si è dato per vinto ed ha inviato alla stessa conferenza le proprie considerazioni e richieste.
Una di queste riguarda proprio l’esecuzione di uno studio epidemiologico e di monitoraggi sulle matrici ambientali, al fine di approfondire il tema dell’impatto sanitario e verificare se ciò possa essere riferibile alle emissioni di Laterlite.
Naturalmente per fare questo serve studiare precisamente le zone di ricaduta, in relazioni ai venti, alle correnti ed ai fenomeni climatici come l’inversione termica. Abbiamo anche chiesto l’analisi di matrici biologiche: aria, acqua, vegetali, licheni, ma soprattutto tessuti di bioaccumulo, come il grasso animale ed il latte materno sempre nell’ottica di approfondire l’argomento.
Di tutto ciò ancora nulla. Chiediamo che al più presto ciò che è stato pianificato per l’inceneritore di Parma possa essere proposto ed attuato anche qui, tra Val Ceno e Val Taro, dove le emissioni del camino di Laterlite da ormai oltre un decennio rilasciano in atmosfera, diossine, PCB, metalli pesanti, furani, composti organici volatili e molti altri inquinanti che pur essendo monitorati , senza dubbio contribuiscono a render critica la situazione ambientale.
Nell’incontro pubblico del 16 novembre, a Rubbiano, il dott. Pirondi (Ausl) ci disse che lo studio si può fare, ma mancano le risorse.
Noi crediamo che le risorse vadano trovate, perché la tutela del territorio, della salute e dell’ambiente non prevedono compromessi. Crediamo che non sia solo un problema di risorse, ma molto dipenda alla volontà di percorrere la strada della trasparenza e della chiarezza.
Leggiamo nel comunicato della Provincia, che è stato l’ente stesso ad imporre le attività di monitoraggio ad Enia (oggi Iren), sull’Autorizzazione Integrata Ambientale. Non capiamo perché a Parma sì e a Rubbiano no. Eppure l’attività di co-incenerimento è parificata a quella di incenerimento puro, a livello normativo Laterlite è sottoposta agli stessi limiti emissivi.
Allora perché non agli stessi controlli? Agli stessi monitoraggi a tutela del territorio?
Attendiamo fiduciosi, d’altronde gli attori protagonisti, a Parma come a Rubbiano sono gli stessi, la Provincia, l’Arpa , l’Ausl, i sindaci del territorio, non siamo e non ci riteniamo cittadini di serie B ed è per questo che pretendiamo che ogni iniziativa a tutela e garanzia di ambiente e salute che riguarda l’impianto di Parma si debba prevedere per quello di Rubbiano che oltre tutto è un impianto privato e non ha nessuna funzione pubblica.

Comitato Rubbiano per la Vita
http://www.comitatorubbiano.it/site/

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