Il guanto
di sfida di Gcr
Se
l'inceneritore non fa male si accetti, da subito,
il
monitoraggio delle diossine in continuo
Altrimenti
le rassicurazioni sono parole al vento. Di Ugozzolo.
Superati, per ora, gli
scogli legali, l'inceneritore di Parma è entrato nella fase di
esercizio provvisorio, periodo durante il quale verranno osservati i
comportamenti della macchina per capire se funziona secondo le
indicazioni di progetto.
E' una fase delicata,
durante la quale dovrebbe essere massima l'attenzione sulle
performance della gioiosa macchina di strada della Lupa.
Ora che il camino fuma tutti
si dovrebbero concentrare su che cosa esca dalla ciminiera, in modo
da tranquillizzare l'opinione pubblica sulla bontà del progetto e
ammansire, dati alla mano, gli oppositori del forno.
Tutti si sbracciano
nell'indicare il massimo riguardo nei controlli ma l'opinione della
nostra associazione è ancora una volta improntata al doveroso dubbio
e alla necessità di mantenere altissima l'attenzione.
La complessità di questo
sistema di smaltimento a caldo, tecnologia obsoleta, costosa,
sorpassata dai tempi, va oltre le dichiarazioni di intenti e
necessita di atti concreti, verificabili, esemplari nella loro
trasparenza.
I fautori del forno
insistono nel presentare l'opera come innocua e neutra nel suo
impattare con l'ambiente in cui è collocata.
Oggi chiediamo di tradurre
in pratica la loro convinzione.
Dal camino di un
inceneritore escono centinaia di sostanze.
Purtroppo gran parte non
viene intercettata dai filtri perché troppo infinitesimale.
Facciamo due richieste a
nome dei cittadini di Parma che hanno diritto di conoscere fino in
fondo la situazione.
La prima riguarda la
modalità di prelievo dei dati di monitoraggio.
Oggi il gestore è titolare
della trasmissione dei dai agli organi di controllo.
Così non va bene anche se
la legge lo consente.
Deve essere possibile
accedere al dato grezzo, così come esce dal camino, senza alcuna
manipolazione, un dato che deve essere messo a disposizione di
esperti competenti e terzi, che non debbano risponderne a nessuno se
non alla loro coscienza.
La seconda richiesta è
proprio sulla qualità dei monitoraggi.
Da subito deve essere messo
in opera il controllo delle diossine in continuo, in modo che queste
pericolose molecole siano monitorate in tempo reale e costantemente.
Forse non tutti sanno che le
diossine vengono controllate 4 volte l'anno
32 ore su 8 mila di attività
no ci sembrano un gran che.
Il monitoraggio in continuo
consente anche di ampliare la rosa di effluenti gassosi in modo da
avere a disposizione una scatola nera sempre operativa e
controllabile.
In questo modo ogni piccolo
sforamento sarebbe rilevato e si potrebbe agire per tempo per
impedire eventuali danni ad ambiente e persone.
Vogliamo la scatola nera
dell'inceneritore.
La vogliono tutti o c'è
qualcuno che ne ha timore?
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
21 settembre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
24
giorni
fa
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