sabato 21 settembre 2013

Inceneritore, vogliamo la scatola nera

Il guanto di sfida di Gcr
Se l'inceneritore non fa male si accetti, da subito,
il monitoraggio delle diossine in continuo
Altrimenti le rassicurazioni sono parole al vento. Di Ugozzolo.


Superati, per ora, gli scogli legali, l'inceneritore di Parma è entrato nella fase di esercizio provvisorio, periodo durante il quale verranno osservati i comportamenti della macchina per capire se funziona secondo le indicazioni di progetto.
E' una fase delicata, durante la quale dovrebbe essere massima l'attenzione sulle performance della gioiosa macchina di strada della Lupa.
Ora che il camino fuma tutti si dovrebbero concentrare su che cosa esca dalla ciminiera, in modo da tranquillizzare l'opinione pubblica sulla bontà del progetto e ammansire, dati alla mano, gli oppositori del forno.
Tutti si sbracciano nell'indicare il massimo riguardo nei controlli ma l'opinione della nostra associazione è ancora una volta improntata al doveroso dubbio e alla necessità di mantenere altissima l'attenzione.
La complessità di questo sistema di smaltimento a caldo, tecnologia obsoleta, costosa, sorpassata dai tempi, va oltre le dichiarazioni di intenti e necessita di atti concreti, verificabili, esemplari nella loro trasparenza.
I fautori del forno insistono nel presentare l'opera come innocua e neutra nel suo impattare con l'ambiente in cui è collocata.
Oggi chiediamo di tradurre in pratica la loro convinzione.
Dal camino di un inceneritore escono centinaia di sostanze.
Purtroppo gran parte non viene intercettata dai filtri perché troppo infinitesimale.
Facciamo due richieste a nome dei cittadini di Parma che hanno diritto di conoscere fino in fondo la situazione.
La prima riguarda la modalità di prelievo dei dati di monitoraggio.
Oggi il gestore è titolare della trasmissione dei dai agli organi di controllo.
Così non va bene anche se la legge lo consente.
Deve essere possibile accedere al dato grezzo, così come esce dal camino, senza alcuna manipolazione, un dato che deve essere messo a disposizione di esperti competenti e terzi, che non debbano risponderne a nessuno se non alla loro coscienza.
La seconda richiesta è proprio sulla qualità dei monitoraggi.
Da subito deve essere messo in opera il controllo delle diossine in continuo, in modo che queste pericolose molecole siano monitorate in tempo reale e costantemente.
Forse non tutti sanno che le diossine vengono controllate 4 volte l'anno
32 ore su 8 mila di attività no ci sembrano un gran che.
Il monitoraggio in continuo consente anche di ampliare la rosa di effluenti gassosi in modo da avere a disposizione una scatola nera sempre operativa e controllabile.
In questo modo ogni piccolo sforamento sarebbe rilevato e si potrebbe agire per tempo per impedire eventuali danni ad ambiente e persone.
Vogliamo la scatola nera dell'inceneritore.
La vogliono tutti o c'è qualcuno che ne ha timore?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 21 settembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
24

giorni fa

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