In un
convegno dichiarazioni inequivocabili sui rischi dell'incenerimento
www.ternioggi.it
http://www.ternioggi.it/terni-convegno-su-incenerimento-inceneritori-sono-un-attentato-alla-salute-e-inconfutabile
Gli inceneritori fanno male,
sono un attentato alla salute, aumentano il rischio di mortalità per
tumori. E’ questo, in estrema sintesi, quanto emerso dal convegno
di ieri pomeriggio organizzato dal Comitato No Inceneritori Terni e
da LiberaMente presso palazzo Gazzoli e titolato: “Inceneritori e
salute: nessun rischio?” al quale hanno preso parte qualificati
medici e ricercatori. Sono intervenuti Giuseppe Giorgio Nenci
professore ordinario emerito di Medicina interna presso l’Università
degli studi di Perugia, il dottor Giovanni Vantaggi dell’associazione
Medici per l’ambiente e, in videoconferenza, il dottor Valerio
Gennario responsabile del centro operativo regionale (COR Liguria)
del registro nazionale mesoteliomi presso l’Azienda ospedaliera
universitaria San Martino, Istituto Nazionale per la ricerca sul
cancro.
Di fronte ad un pubblico più
numeroso del previsto (è stato necessario un trasferimento in una
sala più amplia), nel corso del convegno è stata sostenuta la
nocività dell’incenerimento dei rifiuti. E’ infatti emerso come
la presenza di inceneritori aumenti il rischio di tumori. E’ stato
sottolineato come spesso le conclusioni degli studi epidemiologici
siano condizionate: per questo è più importante valutare e
ragionare sui dati che non sulle conclusioni delle ricerche. E’
stato anche invitato il sindaco di Terni a non lasciare nel cassetto
ma fare uso dei dati a sua disposizione su inquinamento e salute.
In apertura Fabio Neri del
Comitato No Inceneritori ha spiegato la ragione del convegno:
“Crediamo che a Terni sia arrivato il momento di aprire il
dibattito su inquinamento e salute. E’ il momento di abbandonare
una volta per tutte la filosofia dei ‘polli di Trilussa’ con la
quale si cerca sempre di minimizzare, di normalizzare, ammettendo
piccoli sforamenti dei limiti previsti dalla legge che sarebbero
compensati da altri dati. Basta con confronti strumentali con altre
città ed altre situazioni”.
Alessandro Verona, studente
di medicina e rappresentante dell’associazione di studenti
universitari LiberaMente, ha condiviso le posizioni del Comitato e ha
aggiunto: “A Terni, sulla questione dell’incenerimento dei
rifiuti, manca la voce dei medici. I medici ternani non ci mettono la
faccia, non partecipano al dibattito. Invece, come prescrivono
diversi articoli del codice deontologico, dovrebbero sentirsi in
dovere di farlo. Per un medico, la salute non può essere subordinata
alla politica; la sua attività non può essere volta a compiacere il
potere politico. Un medico ha l’obbligo di intervenire attivamente
nel dibattito su inquinamento e salute senza cedere a pressioni
esterne”.
Il dottor Vantaggi ha
spiegato quale sia l’impatto ambientale dell’incenerimento dei
rifiuti. “Bruciare non significa eliminare ma trasformare rifiuti
in forme diverse. Vengono emesse tonnellate di polveri sottili che
veicolano sostanze nocive come Arsenico, Cromo, Benzene, Piombo,
Diossine, Dibenzofurani, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA).
Queste entrano nell’atmosfera e nel ciclo alimentare”. Per quanto
riguarda i parametri fissati per la presenza nell’aria e
nell’ambiente di sostanze nocive, per Vantaggi “i livelli fissati
in Italia sono più che doppi rispetto a quelli previsti dall’Oms.
Inoltre i limiti fissati dalla legge potrebbero, forse, essere validi
per un adulto, ma per un bambino? Nessuno si pone questo problema”.
In conclusione Vantaggi è lapidario: “Gli inceneritori sono un
attentato alla nostra salute, a quella dei nostri figli e a quella di
quelli che verranno. E’ necessario rispettare il principio di
precauzione: se esiste un legittimo dubbio che qualcosa possa essere
nocivo, questo, ove possibile, deve essere accantonato. Si deve
rinunciare ai rischi”.
Parte del pubblico presente
al convegno "Inceneritori e salute: nessun rischio?"
Il professor Nenci, dopo
aver spiegato le difficoltà per uno studio epidemiologico di essere
considerato scientificamente valido, ha presentato una serie di studi
statisticamente significativi sull’impatto dell’incenerimento che
mostrano come questi aumentino la mortalità e l’incidenza di
tumori. In particolare si è soffermato su uno studio da poco
concluso in Emilia Romagna chiamato “Moniter”, commissionato
dalla Regione e costato oltre 3 milioni di euro, che ha interessato
complessivamente 220 mila persone residenti nell’area di massima
ricaduta (entro 4 chilometri) di 6 inceneritori dal 1995 ad oggi. Ha
spiegato Nenci che dallo studio “è emersa una mortalità
cardiovascolare diminuita nei maschi ed aumentata nelle donne; una
mortalità per diverse forme di tumori aumentata nei maschi mentre
nelle donne l’aumento ha riguardato solo il tumore al colon. Per
quanto riguarda l’incidenza di tumori, i nuovi casi insorti dal ’95
ad oggi, nei maschi si è registrato un aumento di quello al pancreas
mentre nelle donne un aumento di tumori al colon. Maggiore incidenza
di tumori si è registrata nelle zone più esposte alle emissioni
degli inceneritori”.
Nenci ha poi analizzato le
conclusioni degli stessi ricercatori che hanno realizzato lo studio
Moniter considerandole riduttive “come se si fossero spaventati di
quanto emerso ed avessero cercato di minimizzare, di sdrammatizzare
quanto emerso”.
Su questo punto è
intervenuto Maurizio Venezi, psichiatra e presidente di Isde di
Perugia, che era presente tra il pubblico. Venezi ha cercato di
motivare la sottovalutazione dei risultati operata dagli stessi
ricercatori: “Spesso negli studi le conclusioni sono condizionate
dalla domanda. Lo studio Moniter è stato commissionato dalla Regione
e i ricercatori potrebbero essere stati condizionati proprio da
questo. Sarebbe utile uno studio commissionato da semplici
cittadini”.
Nenci, riprendendo la
parola, ha condiviso la posizione di Venezi ed ha affermato che “è
più importante valutare i dati che emergono dagli studi
epidemiologici piuttosto che le conclusioni degli stessi ricercatori
che a volte possono essere condizionate. A volte infatti, dopo aver
portato avanti autorevoli studi, i ricercatori nelle conclusioni
cercano di minimizzare, sottovalutare, smorzare per compiacere i
committenti”. Inoltre sia Nenci e che Venezi hanno ritenuto validi
anche per Terni i risultati di Moniter poiché si tratta di
situazioni simili, sovrapponibili.
In conclusione Nenci ha
affermato: “Gli inceneritori inquinano e aumentano morbilità e
mortalità. Su questo ci sono dati inconfutabili. Di fronte ad
alternative di gestione del ciclo dei rifiuti gli inceneritori
dovrebbero sparire”.
Intervenendo in
videoconferenza Valerio Gennaro ha analizzato e smentito alcuni
luoghi comuni che riguardano l’incenerimento dei rifiuti.
“Inizialmente non credevo nemmeno io che un inceneritore potesse
far male poi mi sono documentato e ho visto che da numerosi studi
epidemiologici emergeva un rischio per la salute. Non c’era invece
alcun prova dell’innocuità degli inceneritori. Chi sostiene che
gli inceneritori non fanno male, che non sono nocivi per la salute,
mente, racconta bugie. Un’altra clamorosa menzogna, che mi indigna
particolarmente, è quella per cui per liberarci dalle discariche
sarebbe necessario l’incenerimento. Una bugia, infatti un
inceneritore non può esistere senza discarica: le ceneri dei rifiuti
bruciati devono per forza essere conferiti in discarica. Altra bugia
è quella di chi sostiene la compatibilità tra raccolta
differenziata e incenerimento. In definitiva l’inceneritore
rappresenta uno sperpero di denaro e di salute”.
Infine Gennaro ha invitato a
fare uso dei dati a disposizione del Comune: “Tutte le
amministrazioni comunali dispongono di dati affidabili su
inquinamento (hanno report delle stazioni di rilevamento) e su salute
e patologie (dispongono di dati Asl). I sindaci, anche quello di
Terni, dovrebbero usare questi dati per capire davvero quale sia la
situazione”.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
10 febbraio 2013
Nessun commento:
Posta un commento