Trasferire
le discariche dal sottosuolo al cielo è una finta soluzione
L'inquinamento dell'aria
uccide ben al di sotto dei limiti imposti dalle leggi in vigore in
Italia e nell'Unione Europea.
Lo sostiene uno studio della
rivista internazionale Lancet, che ha esaminato 360mila residenti in
grandi città di 13 Paesi.
In Italia lo studio è stato
condotto a Torino, dal Centro per l'Epidemiologia e la Prevenzione
oncologica in Piemonte della città della Salute e della Scienza, a
Roma e a Varese e ha coinvolto circa 31 mila persone.
I risultati mostrano che il
particolato fine è l'inquinante più dannoso, anche per
concentrazioni sotto i limiti consentiti dall'attuale legislazione.
E «suggeriscono quanto
siano necessarie ulteriori politiche per ridurre l'inquinamento e,
quindi, la morbosità e la mortalità in Europa. Una priorità
urgente dovrebbe essere quella di avviarsi verso i valori indicati
dalle linee guida della qualità dell'aria dell'Oms, che sono più
restrittive».
Siamo quindi di fronte ad
una vera e propria emergenza sanitaria causata dall'inquinamento
dell'aria, causato, ormai lo sappiamo, dall'attività umana.
Grandi emissioni di
particolato sono provocate dal traffico veicolare, dalle industrie
pesanti, dalle centrali elettriche termiche, dagli impianti di
incenerimento, dalle caldaie domestiche e industriali.
L'ambiente di ampie zone
d'Italia come il bacino padano si rivelano essere delle camere a gas
dove si consuma ogni giorno una invisibile demolizione dello stato di
salute e di benessere dei cittadini.
Danni che la stessa società
è poi chiamata a ripagare con pesanti costi sanitari per curare,
spesso nemmeno con risultati positivi, le malattie provocate dalla
esposizione del corpo umano a queste miscele tossiche.
L'Oms, tramite lo Iarc di
Lione, ha in ottobre classificato le polveri sottili come cancerogeni
certi, prendendo atto dei molteplici studi che in questi anni si sono
susseguiti sull'argomento e che ormai univocamente puntano il dito
sulla gravità della situazione del nostro outdoor.
Una sviluppo malato che deve
cambiare decisamente modalità di approccio ai problemi, visto che i
problemi se li sta creando da solo.
Il camino di Ugozzolo fa
ancora parte purtroppo di una vecchia visione che non teneva conto a
360 gradi delle dinamiche legate alla gestione corretta dei materiali
e dava per buona qualunque offerta di pseudo soluzione come quella di
trasferire la discarica dal sottosuolo al cielo, come se una
bacchetta magica dentro la camera di combustione fosse capace di far
sparire in un grande falò migliaia di tonnellate di scarti.
Ora sappiamo che
polverizzare i nostri rifiuti e liberarli in ambiente non fa che
spostare il problema.
E il ferale dato sulle
conseguenze delle polveri sottili ne è la conferma.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
15 gennaio 2014
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
140
giorni
fa
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