mercoledì 15 gennaio 2014

Inquinamento aria uccide anche sotto limiti

Trasferire le discariche dal sottosuolo al cielo è una finta soluzione


L'inquinamento dell'aria uccide ben al di sotto dei limiti imposti dalle leggi in vigore in Italia e nell'Unione Europea.
Lo sostiene uno studio della rivista internazionale Lancet, che ha esaminato 360mila residenti in grandi città di 13 Paesi.
In Italia lo studio è stato condotto a Torino, dal Centro per l'Epidemiologia e la Prevenzione oncologica in Piemonte della città della Salute e della Scienza, a Roma e a Varese e ha coinvolto circa 31 mila persone.
I risultati mostrano che il particolato fine è l'inquinante più dannoso, anche per concentrazioni sotto i limiti consentiti dall'attuale legislazione.
E «suggeriscono quanto siano necessarie ulteriori politiche per ridurre l'inquinamento e, quindi, la morbosità e la mortalità in Europa. Una priorità urgente dovrebbe essere quella di avviarsi verso i valori indicati dalle linee guida della qualità dell'aria dell'Oms, che sono più restrittive».


Siamo quindi di fronte ad una vera e propria emergenza sanitaria causata dall'inquinamento dell'aria, causato, ormai lo sappiamo, dall'attività umana.
Grandi emissioni di particolato sono provocate dal traffico veicolare, dalle industrie pesanti, dalle centrali elettriche termiche, dagli impianti di incenerimento, dalle caldaie domestiche e industriali.
L'ambiente di ampie zone d'Italia come il bacino padano si rivelano essere delle camere a gas dove si consuma ogni giorno una invisibile demolizione dello stato di salute e di benessere dei cittadini.
Danni che la stessa società è poi chiamata a ripagare con pesanti costi sanitari per curare, spesso nemmeno con risultati positivi, le malattie provocate dalla esposizione del corpo umano a queste miscele tossiche.
L'Oms, tramite lo Iarc di Lione, ha in ottobre classificato le polveri sottili come cancerogeni certi, prendendo atto dei molteplici studi che in questi anni si sono susseguiti sull'argomento e che ormai univocamente puntano il dito sulla gravità della situazione del nostro outdoor.
Una sviluppo malato che deve cambiare decisamente modalità di approccio ai problemi, visto che i problemi se li sta creando da solo.
Il camino di Ugozzolo fa ancora parte purtroppo di una vecchia visione che non teneva conto a 360 gradi delle dinamiche legate alla gestione corretta dei materiali e dava per buona qualunque offerta di pseudo soluzione come quella di trasferire la discarica dal sottosuolo al cielo, come se una bacchetta magica dentro la camera di combustione fosse capace di far sparire in un grande falò migliaia di tonnellate di scarti.
Ora sappiamo che polverizzare i nostri rifiuti e liberarli in ambiente non fa che spostare il problema.
E il ferale dato sulle conseguenze delle polveri sottili ne è la conferma.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 15 gennaio 2014

L'inceneritore di Parma è stato acceso
140

giorni fa

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