lunedì 13 gennaio 2014

Stavamo scherzando

Il nuovo piano regionale dei rifiuti si muove all'indietro come i gamberi

Emilia Romagna regione virtuosa, provincia di Parma regina della differenziata.
Da un territorio così “avanti” nelle buone pratiche di gestione dei rifiuti ci si aspetterebbe un corrispondente progetto di piano avanzato e coraggioso, in linea con i risultati eccellenti che le amministrazioni locali hanno saputo raggiungere.
Invece no.


Forse terrorizzata dalla propria stessa virtù, la regione fa marcia indietro e dipinge un quadro abbozzato e impaurito della situazione, rimandando il più possibile la svolta verde.
Il tentativo di salvare le potenti lobbies dell'incenerimento è lampante.
Una regione che ha al suo attivo 8 impianti si trova davanti a una prospettiva che per i gestori dell'incenerimento è a tinte fosche.
I cittadini virtuosi sono un'arma micidiale contro i forni.
Visto che raccolta differenziata e incenerimento vanno a caccia degli stessi materiali, carta e plastica sono oro, e senza si muore.
Come può rimanere acceso un forno senza l'apporto costante di carta e plastica?
L'organico brucia?
Bruciano metallo, vetro, inerti?
Senza le materie prime che la raccolta differenziata intercetta, carta, plastica, legno, potature e verde, le caldaie necessitano, per rimanere accese, di importanti afflussi di gas metano, necessari a garantire in camera di combustione le temperature utili ad abbattere inquinanti pericolosi come diossine e furani.
Con costi proibitivi.
Ovvio quindi come non sia possibile mantenere una doppia prospettiva.
O si sposa la raccolta differenziata o si continua con incenerimento e forni.
La scelta deve essere chiara, tenendo presente che insistere sulla gestione a caldo rischia di trasformarsi in uno schiaffo verso quei cittadini e quelle amministrazioni locali che hanno portato raggiunto risultati encomiabili nello sviluppo delle raccolte differenziate spinte, e stanno completando il progetto con la tariffazione puntuale, che tiene conto dei forti risparmi in smaltimento che proprio la collaborazione convinta delle popolazioni sta garantendo.
Ha ragione il comune di Parma ad accusare la regione di scarsa visione.
Ha ragione l'assessore Folli a cassare il piano come vecchio e superato dalla realtà dei fatti.
Hanno ragione Parma e Forlì ad affermare che vadano premiati i migliori.
Non si parla in continuazione di meritocrazia?
E infine l'assessore all'ambiente del comune di Parma dice il vero quando chiede conto ai fautori del Paip delle promessa di bruciare in città solo rifiuti della Provincia.
Come la mettiamo con la credibilità?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 13 gennaio 2014

L'inceneritore di Parma è stato acceso
138
giorni fa

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