Il nuovo
piano regionale dei rifiuti si muove all'indietro come i gamberi
Emilia Romagna regione
virtuosa, provincia di Parma regina della differenziata.
Da un territorio così
“avanti” nelle buone pratiche di gestione dei rifiuti ci si
aspetterebbe un corrispondente progetto di piano avanzato e
coraggioso, in linea con i risultati eccellenti che le
amministrazioni locali hanno saputo raggiungere.
Invece no.
Forse terrorizzata dalla
propria stessa virtù, la regione fa marcia indietro e dipinge un
quadro abbozzato e impaurito della situazione, rimandando il più
possibile la svolta verde.
Il tentativo di salvare le
potenti lobbies dell'incenerimento è lampante.
Una regione che ha al suo
attivo 8 impianti si trova davanti a una prospettiva che per i
gestori dell'incenerimento è a tinte fosche.
I cittadini virtuosi sono
un'arma micidiale contro i forni.
Visto che raccolta
differenziata e incenerimento vanno a caccia degli stessi materiali,
carta e plastica sono oro, e senza si muore.
Come può rimanere acceso un
forno senza l'apporto costante di carta e plastica?
L'organico brucia?
Bruciano metallo, vetro,
inerti?
Senza le materie prime che
la raccolta differenziata intercetta, carta, plastica, legno,
potature e verde, le caldaie necessitano, per rimanere accese, di
importanti afflussi di gas metano, necessari a garantire in camera di
combustione le temperature utili ad abbattere inquinanti pericolosi
come diossine e furani.
Con costi proibitivi.
Ovvio quindi come non sia
possibile mantenere una doppia prospettiva.
O si sposa la raccolta
differenziata o si continua con incenerimento e forni.
La scelta deve essere
chiara, tenendo presente che insistere sulla gestione a caldo rischia
di trasformarsi in uno schiaffo verso quei cittadini e quelle
amministrazioni locali che hanno portato raggiunto risultati
encomiabili nello sviluppo delle raccolte differenziate spinte, e
stanno completando il progetto con la tariffazione puntuale, che
tiene conto dei forti risparmi in smaltimento che proprio la
collaborazione convinta delle popolazioni sta garantendo.
Ha ragione il comune di
Parma ad accusare la regione di scarsa visione.
Ha ragione l'assessore Folli
a cassare il piano come vecchio e superato dalla realtà dei fatti.
Hanno ragione Parma e Forlì
ad affermare che vadano premiati i migliori.
Non si parla in
continuazione di meritocrazia?
E infine l'assessore
all'ambiente del comune di Parma dice il vero quando chiede conto ai
fautori del Paip delle promessa di bruciare in città solo rifiuti
della Provincia.
Come la mettiamo con la
credibilità?
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
13 gennaio 2014
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
138
giorni
fa
Nessun commento:
Posta un commento