Siamo arrivati ormai ad un punto di non ritorno nella vicenda dell’inceneritore di Ugozzolo. Un impianto, lo ricordiamo, che fu fortemente voluto da entrambi gli schieramenti, che ora per una delle due parti in causa, è fonte di fastidio, imbarazzo e ripensamento.
“Se dovessi decidere ora non farei” ha dichiarato a margine del Premio Sant’Ilario il sindaco di Parma.
Dalla parte avversa invece PD e Provincia accusano Vignali di opportunismo, di assecondare il gioco del GCR per tenersi buona la crescente fetta di cittadini contro l’inceneritore in vista delle elezioni comunali del 2012, e intanto riaffermano il loro sì all'impianto, contro ogni direttiva europea che oggi dice che il futuro è il riciclo totale della materia.
Non sappiamo cosa passi nella testa del primo cittadino, certo è che a questo gioco delle tre carte non siamo disponibili, avendo ben chiaro che ci sono sono due posizioni possibili.
Ormai è giunta l’ora di prendere una decisione definitiva sull’argomento, di esporsi con decisione contro l'impianto, se dentro di sé è questo che sente.
Sappiamo che all'interno della stessa maggioranza comunale alcuni esponenti si sono più volti espressi con convinzione che questo impianto, presto o tardi, farà male, alle persone e all'economia.
Sappiamo che i poteri forti ancora credono che l'inceneritore sia un'opera importante, ma crediamo anche che l'unione degli industriali dovrebbe riflettere con attenzione su quale sia il bene per la comunità locale, il bene per la salute dei cittadini, per la salute dei lavoratori a fianco dell'impianto, per la salute del nostro comparto agro alimentare, che sulla salubrità e qualità dei prodotti gioca le sue carte per il futuro.
Conosciamo la attenzioni della minoranza in consiglio comunale verso ogni respiro che emana il governo, ma sull'inceneritore vige il silenzio assoluto.
Perché non si difendono i cittadini da questo scempio? Non ce lo meritiamo?
Gli elementi per ottenere uno stop dei lavori ci sono tutti.
Una procedura di infrazione da parte della Comunità Europea, due esposti alla Procura della Repubblica, la condanna del direttore generale Andrea Viero, la diffida ad ATO per la revoca di tutti i contratti in essere sui rifiuti, l’incremento del 10% dei costi di costruzione, la mancata consegna del Piano Economico Finanziario da parte di Iren, nonostante le ripetute richieste dello stesso Sindaco, un'interrogazione in Regione, le denuncia del teleriscaldamento privatizzato.
Ci chiediamo di cos’altro ci sia bisogno per fermare un progetto così claudicante e inviso alla popolazione.
Ci sono oltre 2500 messaggi e-mail nella casella del sindaco che chiedono a gran voce un consiglio comunale straordinario, dopo che è stata sospesa l’audizione della Commissione Salute e Ambiente senza motivi. Messaggi per ora inascoltati, messaggi che invocano che l'inceneritore sia messo al centro del dibattito del comune di Parma, visto che l'avvio dell'iter è stata una delibera proprio del consesso cittadino.
L'ex collega di giunta Giampaolo Lavagetto ha presentato nei giorni scorsi un'interrogazione in consiglio provinciale per chiedere l’arresto immediato dei lavori.
Attendere ulteriormente non farebbe il bene alla città.
Ci piacerebbe che questa vicenda non si chiudesse per vie legali come ormai è d’abitudine nel nostro paese. Sarebbe auspicabile che per una volta i decisori politici si facessero carico delle loro responsabilità, per fermare un progetto ormai superato, abbracciando le moderne strategie di gestione rifiuti che porterebbero Parma a livello di capitale europea, una “green city” nei fatti e non solo nei proclami.
E’ giunta l’ora, Sindaco. Fermi l’inceneritore di Ugozzolo, noi crediamo che lo possa fare e che i cittadini risponderebbe con un lungo applauso a questa decisione.
Ci deve essere qualcuno che si faccia carico della salute nostra e la difenda a spada tratta contro qualunque potere forte si presenti sul cammino.
Noi siamo certi che la prima autorità sanitaria di Parma non lascerà intentata questa occasione, per ribadire che i primi cittadini siamo noi.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 24 febbraio 2011
-437 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+269 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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