domenica 10 aprile 2011

Plastiche inalienabili

Concordiamo con Bernazzoli quando afferma che le “garanzie sulla salute sono un diritto inalienabile di tutti i cittadini”.
Il presidente della provincia di Parma rispondeva ad una nostra nota di ieri sui controlli ambientali delle emissioni dell'inceneritore in costruzione a Ugozzolo, dove si sottolineava l'esigenza di monitorare le diossine sui suoli, perché è lì che nascerà il problema maggiore a seguito dell'accensione del forno.


un impianto ad estrusione

Molti cittadini ormai sanno che le diossine vengono prodotte principalmente dalla combustione delle plastiche clorurate, che proprio perché hanno questa molecola tra gli ingredienti, tendono ad emettere sostanze cancerogene pericolose per la salute.
Tutti sanno anche che la prevenzione è ritenuta la migliore medicina per la salute ed anche nel caso delle diossine il sistema migliore per evitarle sarebbe proprio quello di non bruciare la plastica.
Ora facciamo una domanda semplice semplice al presidente Bernazzoli, che giudica inalienabile il diritto alla salute.
Visto che le plastiche fuori dal circuito Conai sono riciclabili al 100% con il sistema ad estrusione, e generano anche un guadagno, perché non imponiamo a Iren di evitare la loro combustione, orientando questo flusso ad un impianto di questo tipo?
Il costo di un estrusore lo conosciamo, 5 milioni di euro, e ci sono esperienze in atto in diverse parti d'Italia che funzionano e danno risultati sorprendenti, reimmettendo nei circuiti produttivi plastiche altrimenti non recuperabili dai circuiti tradizionali del Corepla, il consorzio che si occupa del recupero degli imballaggi plastici.
La direttiva europea 98/2008 considera la prevenzione il primo approccio gerarchico alla gestione dei rifiuti e togliere le plastiche dall'indifferenziato sgraverebbe le amministrazioni, e di conseguenza anche i cittadini, anche di costi che sarebbe trasformati in guadagni.
Meno indifferenziato si produce, meno costi ci sono per il suo smaltimento.
Lapalissiano, no?
Torniamo alla domanda semplice semplice.
Perché bruciare la plastica invece che riciclarla?
Possiamo sperare tutti che l'inalienabile diritto alla salute sia reso concreto nei fatti?
Possiamo avere una risposta chiara?
Perché produrre diossina se si può evitare in modo così semplice?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 10 aprile 2011
-392 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+314 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Nessun commento:

Posta un commento