venerdì 26 agosto 2011

Iotti, un invito al confronto

Apprendiamo con piacere la disponibilità del consigliere Massimo Iotti e replichiamo volentieri alle sue affermazioni.
Ribadiamo che non è affar nostro la polemica politica destra-sinistra. Al centro della nostra azione esistono il tema inceneritore, le proposte alternative per la gestione dei rifiuti ed i temi ambientali in generale. Temi ambientali che sono trasversali a tutte le ideologie perché riguardano il bene primario che è quello della salute delle persone.



Più volte abbiamo criticato esponenti di spicco del centro-destra (Villani, Buzzi, Sassi, Vignali) così come ci è capitato di ringraziare il sindaco quando ha fatto atti che erano favorevoli alle nostre azioni. Se va sul nostro sito, vedrà che sono archiviati tutti i comunicati emessi da ottobre 2009 ad oggi (550) e con il motore di ricerca digitando i nomi sopracitati vedrà che compariranno diversi articoli di critica.
Dunque veniamo alle risposte di Iotti ed entriamo nel merito.
Fanghi – Iotti teme i danni all'agricoltura
Il divieto di spandere i fanghi in agricoltura, spesso invocato dai convinti sostenitori dell'incenerimento, è in realtà stato definitivamente sconfessato da una recente sentenza del Tribunale Amministrativo della Lombardia che ha annullato la delibera regionale “D.G.R. n. 8/9953 del 29 luglio 2009, avente ad oggetto le Disposizioni per la sospensione dell’attività di spandimento in agricoltura dei fanghi prodotti dalla depurazione delle acque reflue”.
Il Tar mette in evidenza che “non emergono dati di superamento dei limiti massimi di metalli pesanti previsti negli allegati IA (per i terreni) e IB (per i fanghi) al d.lgs. n. 99/92, emanato proprio in attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell'ambiente”, sottolineando l’inesistenza del pericolo di contaminazione delle falde invocato dai sostenitori del fango bruciato. Rinnoviamo l'invito a valutare una proposta altenativa per la gestione dei fanghi.
Plastiche riciclabili - Iotti sostiene che le plastiche riciclabili devono essere recuperate al 100% e non devono in alcun modo essere bruciate ad alte temperature.
E allora perché dopo aver più volte evidenziato a mezzo stampa, ed anche direttamente alla Provincia nella persona dell’Assessore Castellani, che nel progetto definitivo approvato dagli organi competenti risulta che il gestore prevede di recuperare solo il 17% delle plastiche e la quota restante inviarla a combustione, nessuno ha mai preso provvedimenti in merito? La Provincia aveva la possibilità di rivedere il PPGR e far notare questa incongruenza ma da Piazzale della Pace nessun atto concreto in questa direzione. A noi pare chiaro che non vi è la volontà di recuperare troppa plastica per non compromettere il potere calorifico del forno. Tutto questo però andrà a discapito della salute dei cittadini. Ci chiediamo: l’impianto è stato commissionato per risolvere un problema oppure il sistema di raccolta rifiuti diventerà funzionale alle esigenze del forno?
Plastiche non recuperabili - Iotti attende un progetto

Senza scomodare Vedelago, sempre sminuita da Castellani come esperienza di nicchia, andiamo a vedere una realtà come l’impianto di Pontedera della Revet, dove 16.000 tonnellate di plastiche eterogenee che prima andavano ad incenerimento, ora vengono recuperate ed impiegate nell’industria. Pontedera, la Provincia di Pisa e la Regione Toscana sono tutte guidate dal centro-sinistra. Perché anche a Parma non è possibile mutuare un’esperienza di questo tipo? La realizzazione di nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti necessitano di apposita autorizzazione, così come prevede il D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. – Parte Quarta, rilasciata dalla Provincia su delega della Regione Emilia-Romagna.
Riconversione impianto – Iotti attende un progetto
In aprile abbiamo invitato l’assessore Castellani, il comune ed anche Iren ad una visita fatta da una nostra delegazione agli impianti gestiti da VGW in Olanda ma nessuno dei 3 interlocutori ha aderito, sebbene il comune si fosse dichiarato interessato alla cosa. Frans Beckers , responsabile strategia C2C di VGW è poi venuto a Parma in maggio in occasione della festa dell’Europa ed ha visitato il comune, Iren e gli impianti di alcuni riciclatori locali. Dopo che gli abbiamo sottoposto gli appalti fin lì assegnati si è espresso in modo favorevole per un progetto di riconversione dell’area convinto che i costi già sostenuti si possano recuperare ricollocando in altri impianti i componenti già costruiti. C'è un lettera ufficiale di invito di VGW ad Iren e Comune che non ha mai avuto risposta.
Abbiamo più volte evidenziato a mezzo stampa la nostra disponibilità a coordinare una nuova visita in Olanda per approfondire l’argomento con i tecnici di provincia, comune ed Iren e produrre un esame di fattibilità con numeri e tempi. Per ora nessuna risposta. Rinnoviamo l’invito ai 3 interlocutori e ci rendiamo disponibili a far estendere l'invito alla Provincia se ci sarà la volontà di continuare su questo percorso.
Ceneri e scorie – Iotti chiede lumi sui dati

Per “eruttate”, intendiamo che entrano 130.000 tonnellate di rifiuti e ne escono 38.900 di scorie, ceneri pesanti e ceneri volanti di cui alcune classificate come rifiuti pericoloso contenente diossine, furani e metalli pesanti che non hanno una destinazione certa se non vaghe considerazioni sul re-impiego nei cementifici con il risultato che le sostanze tossiche ce le ritroveremmo in casa. I dati sono presi tutti dal progetto definitivo disponibile in Provincia oppure sul nostro sito.

Per finire riteniamo importante l'apertura di un dibattito sui temi concreti che riguardano la gestione dei rifiuti nella provincia di Parma e per questo ringraziamo il consigliere Massimo Iotti.
Su alcune delle opinioni da Lei espresse abbiamo idee diverse e ci farebbe piacere confrontarci, anche pubblicamente, cogliendo magari l'occasione della vostra festa provinciale di Ravadese iniziata proprio oggi.
Un dibattito aperto e civile sui temi concreti riteniamo sia un modo costruttivo per aiutare la cittadinanza di Parma a comprendere meglio le opportunità e le ricadute positive che il territorio potrebbe avere partendo fin da oggi con una politica dei rifiuti orientata al riciclo ed al recupero di materia.
Attendiamo fiduciosi una Vostra risposta.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 25 agosto 2011

+55 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+451 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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