Pro e contro l'inceneritore, il dibattito si accende
Al rientro in città troviamo oggi due dichiarazioni contrastanti sull'inceneritore.
La prima, autorevole, è quella del presidente di Proges Antonio Costantino, che intervistato da Andrea Marsiletti su Parma Daily, esprime il suo no convinto all'inceneritore.
Il direttore Marsiletti ha effettivamente fatto tanta informazione sull'argomento ed in questi anni di dura battaglia contro il mostro di Ugozzolo le sue tesi sono diventate anche quelle dal suo presidente.
Che giustamente osserva come se i cugini reggiani possono fare a meno dell'inceneritore, come mai Parma se lo dovrebbe sorbire?
Dimostrando conoscenza approfondita del tema Costantino entra nel merito della gestione dei rifiuti mettendo a confronto le due tipologie di gestione: a caldo, con l'inceneritore e a freddo, con trattamento meccanico biologico, dimostrando come il secondo ne esca vincente in modo palese.
Fa notare infatti Costantino come a valle del processo l'inceneritore produce il 30% di scorie e ceneri che hanno bisogno di una discarica, mentre con il trattamento meccanico biologico a freddo e il sistema di Vedelago, lo scarto si riduca di molto risultando una materia ne tossica ne pericolosa, come invece sono le ceneri prodotte da questi impianti.
E' un bel segnale che anche persone di alto livello in città comincino a ragionare con approfondimento e cognizione di causa sul tema dei rifiuti, che crediamo sia una delle tematiche più importanti del nostro prossimo futuro.
Di altra opinione è invece Simone Orlandini, consigliere Pdl in Provincia, che si dice favorevole all'impianto, se saranno rispettate tutte le prescrizioni (ma, come dice la parola, se sono prescrizioni perché mai non dovrebbero essere rispettate?).
Orlandini non ci mette a conoscenza delle sue convinzioni che lo hanno portato a dire sì al forno anche se dell'impianto a quanto pare se ne vergogna un po', se è vero che chiede di rivalutare la posizione, a fianco della Barilla, che potrebbe causare un poco opportuno simbolo della città.
Perché a quanto pare l'inceneritore piace se non si vede e se lì sarà costruito il consigliere Pdl vuole sapere a chi dare la colpa.
Intanto, lo informiamo noi, possiamo già dire che i progetti non sono stati rispettati e che in due casi specifici, filtri e fanghi, l'inceneritore non rispetta ciò che era stato deliberato in sede di conferenza dei servizi. Anzi facciamo di più, informiamo da subito che sia il Comune di Parma sia la Provincia di Parma sono stati raggiunti da una raccomandata che se il consigliere si vorrà far passare, elenca per bene le modificazioni che la Conferenza dei Servizi non ha deliberato.
Sulla qualità della componentistica ricordiamo che un anonimo ci ha informato che i filtri utilizzati daranno made in Cina, best available technics che non si erano mai viste in Europa. Siamo a disposizione per fornire la lettera ricevuta.
E infine sui controlli delle emissioni sollecitiamo gli enti proposti, ma anche i politici che ci rappresentano come Orlandini, a mettere in atto il controllo in continuo delle diossine emesse dall'impianto visto che tale fondamentale verifica se la sono dimenticata.
E, se ciò non crea troppo disturbo, che sian messa in atto una campagna di monitoraggio delle matrici biologiche ante e post accensione, perché solo una verifica puntuale degli organismi viventi ci dirà che impatto avrà il forno sulla popolazione.
Naturalmente un controllo effettuato da un laboratorio terzo, al di sopra di ogni possibile sospetto o anche solo conflitto di interesse.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 23 agosto 2011
+53 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+449 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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