martedì 22 novembre 2011

Duemiladodici

Si avvicina minaccioso l'appuntamento con le urne. La prossima primavera saremo chiamati al rinnovo dell'amministrazione cittadina, dopo il periodo di commissariamento condotto prima da Anna Maria Cancellieri e poi, a quanto pare, da Mario Ciclosi.
Un appuntamento colmo di significati, anche per Gcr, visto che sarà un'occasione di confronto con i numeri che fin qui non abbiamo avuto modo di ottenere, considerato il referendum negato.



Si avvicina minaccioso l'appuntamento con le urne. La prossima primavera saremo chiamati al rinnovo dell'amministrazione cittadina, dopo il periodo di commissariamento condotto prima da Anna Maria Cancellieri e poi, a quanto pare, da Mario Ciclosi.
Un appuntamento colmo di significati, anche per Gcr, visto che sarà un'occasione di confronto con i numeri che fin qui non abbiamo avuto modo di ottenere, considerato il referendum negato.
Che l'inceneritore sia il tema caldo per eccellenza pensiamo sia ormai un dato di fatto, ed ogni giorno il camino assume su di sé sempre maggior peso.
Tutti i partiti dovranno esprimere giocoforza il loro pensiero sul tema, perché la scelta della modalità di gestione dei rifiuti tocca direttamente il valore più caro che abbiamo, quello della salute, per noi e per le generazioni a venire.
La nostra associazione è per statuto apolitica, o meglio apartitica, ma non ci sottrarremo a esprimere il nostro pensiero sulle convinzioni ambientaliste degli aspiranti sindaco.
Ci troviamo in una condizione tale per cui non ci possono essere mezze misure nell'affrontare questo tema.
Che l'inceneritore faccia male ormai è assodato.
Che l'inceneritore sia un non senso economico lo abbiamo capito confrontando i costi tra Parma e Olanda, scoprendo per esempio che nel nord Europa costa 40 euro quello che qui paghiamo 160.
Le conclusioni le potete tirare da soli.
Che ci sia una soluzione alternativa all'impianto lo abbiamo dimostrato carte alla mano: una multinazionale, con tanto di lettera sottoscritta, è pronta a condurre il nostro territorio verso il riciclo totale dei rifiuti, accollandosi anche i costi della dismissione del costruito.
Così proseguire oggi sulla strada dell'incenerimento significherebbe andare contro gli interessi del territorio, della stessa economia della food valley, dei grandi industriali, anche alimentari, che attorno ad Ugozzolo ogni giorno producono ricchezza per tutti.
Ci sono già chiari segnali di scelte insensate, contrarie al perseguimento del bene comune.
Provengono dal Pd, in realtà dal suo cieco e sordo apparato dirigenziale, più dalla sua base inquieta e sempre più informata, ma provengono anche, come abbiamo letto in questi giorni, da Altra Politica, che già oggi si prostra davanti al gestore dei rifiuti, facendoci capire che le logiche non sono cambiate, ubbidire ai poteri forti e confondere i cittadini con parole vuote.
Il panorama è abbastanza desolante da farci intendere che potrebbe essere ancora, la nostra, una battaglia contro tutti.
Se i democratici vogliono il forno, sull'altro versante il silenzio regna sovrano, non si capisce se il Pdl sia contrario o favorevole al progetto.
Ci sembra che davvero oggi i cittadini debbano fare da soli, abbandonando una volta per sempre la politica per come l'hanno conosciuta fin qui, tanto è lontana dai loro reali interessi. I tentativi ci sono, come il nascente laboratorio dei beni comuni, che muove i primi passi in questi giorni.
Abbiamo davanti anche alcuni punti fermi.
Il Movimento 5 Stelle, che da sempre persegue una politica di corretta gestione dei rifiuti e non solo, che in regione ha sempre portato avanti le nostre battaglie, potrà dire tante cose anche a Parma. Noi crediamo che in tanti non mancheranno di dar loro fiducia.
Anche alle primarie del centro sinistra però c'è la possibilità di una svolta.
Si è presentato l'ingegnere parmigiano Simone Rossi, che sposa appieno le tesi Gcr, costituendo una occasione per mandare a casa i brontosauri. Potrebbe diventare una specie di referendum sull'inceneritore, dopo quello negato dal Palazzo, un'occasione per esprimere le posizioni dei cittadini che guardano alla salute come bene primario ed irrinunciabile.
Rifondazione è anch'essa orientata al no all'inceneritore, ma non sarà alle primarie.
Crediamo che oggi, ogni cittadino di Parma che tiene davvero al futuro della città. debba riflettere attentamente prima di deporre nell'urna il proprio voto.
Sia alla primarie del centro sinistra, sia nel prossimo appuntamento di primavera: il suo piccolo gesto può cambiare le prospettive di questo territorio.
Tante schede alternative riunite insieme costituirebbero una valanga definitiva.
Il no all'inceneritore, che ha in sé un sì convinto alle alternative che stanno affermandosi intorno a noi, è una delle espressioni più genuine di questa voglia di cambiamento che si sente in città

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 22 novembre 2011

-15 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+540 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Mancherebbero 166 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

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