Accade a Macerata.
La notizia è certa e grave.
Dal camino dell’inceneritore del Cosmari è uscita diossina in quantità superiore ai limiti di legge.
I cittadini hanno respirato ciò che più di tutti temevano: inquinanti cancerogeni.
Una situazione che ha portato alla chiusura dell’inceneritore e imposto adeguamenti tecnologici importanti.
La domanda che sorge spontanea è di chi ci si deve fidare se anche un ente pubblico portato a vanto da chi lo amministra poi risulta pericolosamente inquinante?
Ci fidiamo dell’Arpam che a dispetto di alcuni contraddittori ha rilevato e segnalato la grave situazione.
Ora l’emergenza Rifiuti creata dall’incapacità della politica dei partiti consociativi al Cosmari è ancora più grave.
All’aumento dei costi di conferimento dovuta all’esportazione dei nostri rifiuti perché incapaci di riciclarli ricade sugli aumenti delle tariffe pagate dai cittadini. A questo si aggiungerà causa il fermo dell’inceneritore un aumento dei rifiuti non trattati con conseguente aumento del conferimento fuori provincia che provocherà ulteriori aumenti.
Il frutto dell’incapacità della Provincia di Macerata variamente amministrata di mettere in campo una seria politica dei rifiuti che puntasse al riciclo totale e coperto con il ricorso alle discariche devastanti e contestate è arrivata ad un punto finale.
Emergenza continua. Un assurdo politico amministrativo ed ecologico per una Provincia piccola come un quartiere di Roma. Nonostante questa ennesima tegola delle immissioni atmosferiche alla diossima la provincia e il Cosmari invece di prendere atto del fallimento della politica industriale e ambientale fin qui praticata, cambiare pagina e scelte e spegnere definitivamente l'inceneritore spenderà 400 mila euro per adeguare quel vecchio pozzo di San Patrizio.
Qualche domanda sorge spontanea.
Perché è successo questo grave incidente?
Quali sono le responsabilità?
Cosa ha intenzione di fare la Provincia e il Consorzio per accertare i fatti e le eventuali responsabilità?
Occorre una vera svolta ambientale e industriale e una parola chiara la possono dire i candidati Sindaci al Comune di Civitanova. La città è il maggio “azionista” del Cosmari ed è presente anche nel CDA del Consorzio. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i candidati alla carica di sindaco rispondendo ad alcune domande:
· Si spegne l’Inceneritore?
· Si punta a modificare il Piano Industriale e puntare inserendolo nel programma a Rifiuti Zero?
· Si mette fine alla dissennata politica di costruzione delle discariche?
· Si organizza il Consorzio in modo che i partiti escano dal consiglio di amministrazione?
· Si da il via ad una tariffa puntuale che premi chi più differenzia i rifiuti?
Sono questi i temi della sicurezza, della salute, dell’efficienza degli organismi e enti pubblici.
Chi metterà nel programma di governo queste richieste?
Città Verde Civitanova Marche
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 10 marzo 2012
Sono passati
649 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Mancherebbero
57 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà
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