martedì 17 aprile 2012

Bruciamo tutto! Parola di Elvio


Qualche giorno fa il candidato Ubaldi se ne è uscito con una affermazione da brividi.
Per i rifiuti la soluzione più economica sarebbe bruciare tutto.
Così ci è venuto in mente quando il comune di Parma incalzò Enia per chiedere di progettare un inceneritore doppio rispetto a quando previsto, perché il forno era un vanto, una dimostrazione di modernità, uno sguardo verso il futuro.



Non ha cambiato idea.
Un ambiente moribondo non gli è sufficiente per interrompere le pratiche che lo peggiorano, anzi.
Addirittura Elvio Ubaldi incrementerebbe, di molto, il carico inquinante, così magari diamo il colpo di grazia, ci spariamo un colpo e la finiamo qui con tutte 'ste storie di diossine e furani.
Tanto dal camino esce vapore acqueo no?
Ma il candito punta alla questione economica, anche qui prendendo una limpida cantonata.
Perché dal rogo di rifiuti è solo il gestore a guadagnarci, mentre per le amministrazioni locali i costi di smaltimento sono tali da preferire la raccolta differenziata e il riciclo all'incenerimento.
Il motivo è molto semplice: i costi della raccolta possono anche aumentare (ma non è detto) ma va sottolineato che vanno a remunerare maggiormente l'impegno degli addetti (e sono posti di lavoro in più, che ne pensate, fanno male?) ma dall'altro lato della medaglia cala drasticamente il costo dello smaltimento nonché la produzione stessa di rifiuti.
In realtà non ci sono evidenze statistiche che dimostrino l'aumento dei costi di raccolta all'aumentare della raccolta differenziata.

E' un dato incontestabile, certificato, definitivo, che ha portato a sostenere che il sistema porta a porta riduce il costo complessivo per l'amministrazione almeno del 10%, grazie ai risparmi sui trattamenti e gli smaltimenti del rifiuto indifferenziato.
Anche gli studi più recenti, come quello della regione Lombardia, hanno attestato, da un pulpito neutro o addirittura a favore degli inceneritori, come all'aumento della raccolta differenziata diminuiscano i costi per i comuni e che questi trasferiscono poi ai cittadini.
Quindi da buon amministratore della cosa pubblica scegliere di bruciare tutto si traduce in un aumento di costi e di prelievi dalle casse pubbliche, proprio in questi tempi di magra.
Ubaldi è coerente, da sempre a favore dell'inceneritore, oggi, nonostante la prova sia appena oltre l'Enza, non vede soluzioni alternative.
Chisseneimporta se dovremo poi sistemare da qualche parte 40 mila tonnellate di ceneri per anno solare. Chisseneimporta se altre ceneri, così facili da sistemare, siano ancora nascoste dotto i teloni al Cornocchio, da oltre dieci anni.
Tanto la gente non capisce, non si accorge, si fida.
O no?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 17 aprile 2012

Sono passati
687 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
19 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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