venerdì 13 aprile 2012

La danza sotto la pioggia


24 ore al raduno nazionale contro gli inceneritori

Domani Parma dirà ancora una volta no all'inceneritore.
Lo griderà insieme a tutta l'altra Italia che lotta contro i progetti che sono contro le popolazioni e i territori.
Un giorno anche per scegliere, per decidere una volta per tutte da che parte stare.



A venti giorni dalle urne i cittadini sono interpellati su quale futuro preferire, per scriverlo nella scheda elettorale.
Noi il dubbio non lo abbiamo, lo sguardo è pulito e guarda avanti.
Da un lato la vita, dall'altro il fumo nero del camino.
Una scelta per il futuro dei figli e dei nipoti, una scelta intergenerazionale.
Domani sarà anche la festa dell'acqua, quella che scende dal cielo, finalmente, a rimpinguare i serbatoi assetati del mondo.
Un segnale importante per noi, perché anche due anni fa, più o meno nelle stesse ore, la pioggia ci ha baciato, e da allora non ci siamo mai fermati.
Il potere lo diamo agli ombrelli, quei cappelli colorati che popoleranno il parco Ex Eridania, per poi sfilare in viale Tanara, via Repubblica, per stringere poi d'assedio i portici del Grano, per scrivere ancora una volta una pagina importante per la nostra città.
Siamo orgogliosi dei cittadini che saranno insieme a noi domani.
E' la sesta volta che chi mette davanti a tutto la salute scende in piazza per gridarlo in faccia a politici sordi e amministratori poco oculati.
Che senso ha oggi ergersi ancora a difesa del forno? Oggi che ci sono alternative efficaci e realizzabili in poche settimane? Oggi che anche i cugini di Reggio seguono l'altra via, abbandonando i fumi dell'inceneritore per una gestione corretta, senza ceneri e veleni, dei nostri rifiuti?

Stiamo ancora aspettando risposte a domande semplici e dirette.
Conoscere ad esempio i conti di questo progetto, ma alla trasparenza non è seguito alcun fatto e da quasi 700 giorni non riceviamo risposte.
Stiamo chiedendo a gran voce al mondo agricolo come sia possibile nella terra del parmigiano accettare senza reagire un impianto che inquina proprio i terreni da cui prendono la fienagione per il nostro latte, mettendo a rischio le loro stesse aziende, la nostra stessa economia.
Manca la ragione a questo percorso, oppure mancano ancora informazioni, dettagli scottanti che non conosciamo e che magari possono motivare una scelta irragionevole ed inspiegabile con interessi altri, particolari, oscuri.
Non possiamo accettare che nel 2012 si prosegua a costruire un impianto che brucerà trent'anni della nostra vita, ingessando il sistema dei rifiuti, bloccando la differenziata oppure portando da fuori il carburante necessario ad alimentare la fornace.
Una scelta di buonsenso lo vorremmo da tutti quanti, a partire dai candidati a sindaco di Parma.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 13 aprile 2012

Sono passati
683 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
23 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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