domenica 23 dicembre 2012

Don Andrea Gallo, venuto per servire

Nel mondo per la gente, non per i potenti 

Don Andrea Gallo ha incontrato venerdì sera i cittadini di San Secondo Parmense all'Istituto Galilei per presentare il suo ultimo libro “Sono venuto per servire”. Androne di ingresso gremito fino all'orlo per ascoltare il prete partigiano conosciuto in tutta Italia. Una vita dedicata al Vangelo e alla Costituzione in difesa dei più deboli contro le ingiustizie.














Non usa mezzi termini Don Andrea quando accenna ai problemi ambientali: “Guardate come certe scelte hanno ridotto il pianeta tra inquinamento, dissesti idrogeologici, le grandi opere... tutto un mercimonio e una mercificazione”. Non usa mezzi termini perché “l' indifferenza è il peso morto della storia. E' la materia bruta che strozza l' intelligenza”. Sono parole durissime che rimbombano soprattutto a Parma dove la Diocesi è rimasta indifferente di fronte a scelte determinanti per la salvaguardia di Creato e creature. Mai una parola contro la costruzione di una industria insalubre che vive in Italia solamente grazie ai fiumi di soldi pubblici elargiti con l' inganno spacciando i rifiuti in risorse rinnovabili. Mai una parola in difesa dei medici che, secondo codice deontologico, chiesero la moratoria contro la costruzione di inceneritori. Pesi morti con l'intelligenza talmente strozzata da non accorgersi nemmeno di quanto stridano i vertici di Iren all'interno del Centro di etica ambientale. Il soggetto che dovrebbe salvaguardare ambiente, salute e sorella acqua a braccetto con il soggetto che fa business con sorella acqua e con le industrie insalubri. Intervistammo Don Andrea Gallo due anni fa. Se il Vescovo e la Diocesi avessero parlato con questa chiarezza invece di assistere con indifferenza come pesi morti della storia, non ci troveremmo con un inceneritore puntato alle tempie. “Esprimo la mia totale solidarietà a questo gruppo di Gestione Corretta Rifiuti. Direi che l'amore alla terra, alla madre terra, è veramente un segno di civiltà. Vorrei consigliare a tutti di leggersi il Cantico delle creature di Francesco d' Assisi, tornando indietro di centinaia di anni. Il Cantico è il manifesto dell'amore alla terra. Il problema dei politici, dei responsabili ecc. è che diventano complici dove c'è il lucro e il potere e lo sanno benissimo, anche perché a volte sono assieme a ricercatori al servizio dell' interesse privato. E allora non li chiamano più inceneritori, per non far sentire la cenere, li chiamano termovalorizzatori. E via che l'inquinamento continua. Purtroppo c'è un grande grido, la terra grida. Le risposte dei governi ai meeting come Copenaghen sono dei flop. Allora da dove può partire se non da ciascun cittadino? Ogni cittadino che abita questo pianeta, se ama la sua terra, può prendersi la responsabilità via via dal condominio al quartiere ecc. Per esempio uno degli obiettivi primari è la raccolta differenziata e quindi tutto parte dal cittadino. Adesso bisogna difendere l' acqua. Può partire davvero una riscoperta della difesa della Terra. Vogliamo pensare al futuro dei bambini e riscoprire l' agricoltura locale e il rispetto? Queste sono le vere battaglie. Questi inceneritori, queste cosiddette infrastrutture buttate lì con la cementificazione e il costante inquinamento. Praticamente il nostro pianeta è un bolide, un missile che va a grandissima velocità, però senza pilota. E dove può finire senza pilota? Contro un muro! Spetta a ciascuno di noi rispondere veramente a questa cittadinanza terrena”. Ecco il messaggio chiaro di una parte della Chiesa, quella che noi apprezziamo e rispettiamo. Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR Parma, 23 dicembre 2012

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