15 giorni
per centrare l'obiettivo di legge
Ci siamo sentiti raccontare
fino allo sfinimento che per applicare la raccolta differenziata e
portare la percentuale di riciclo a certi livelli fossero necessari
anni e anni di intenso e faticoso lavoro.
Senza alcuna certezza del
risultato.
Era quello il motivo per cui
era necessario il forno inceneritore, troppi rifiuti.
Invece sono bastati 15
giorni di applicazione del nuovo sistema nella zona 0, la zona
ritenuta più difficile e scabrosa per il ristretto spazio di manovra
presso le case e le strade.
Quindici giorni avviati non
senza difficoltà, visto che quando si tratta di modificare abitudini
consolidate c'è una fase di avvio e di rodaggio che frena il
processo.
Ma un dato è certamente
scontato
La Rd porta a porta
funziona, dà subito risultati eclatanti e rimanda al mittente le
critiche dei detrattori incalliti.
In tutta Italia la raccolta
porta a porta è il miglior sistema per raggiungere in poche
settimane livelli di intercettazione che veleggiano verso il 70% e
oltre.
La prima schermata dei
risultati raggiunti fa emergere questi dati.
La frazione organica
intercettata è imponente nella quantità e sicuramente anche nella
qualità visto che si tratta di una raccolta dedicata.
Cala la produzione di
rifiuto pro capite, segnale che indica che una corretta gestione dei
rifiuti induce a comportamenti virtuosi e maggiormente coscienti.
Ci sono ancora ampi margini
di miglioramento: il 33% di frazione residua è ancora una
percentuale troppo alta che va sicuramente ridimensionata.
Ma la direzione è
tracciata.
Il sistema è da mettere a
regime.
E' il dato del centro è
anche “puro”, nel senso che non sono stati considerati i centri
di raccolta.
L'intera città deve andare
in fretta verso un unico sistema uniforme di porta a porta puntuale,
con la maggior raccolta separata per frazioni possibile.
Un particolare indirizzo va
sviluppato sul filone delle plastiche eterogenee.
Sono materiali che oggi
vanno a incenerimento o discarica, che in altri territori vengono
utilmente recuperata e riciclate, vedi l'esempio della Revet in
Toscana.
Certamente anche la filiera
produttiva deve dare il suo contributo smettendo di immettere al
consumo materiali non facilmente e completamente riciclabili e
compostabili.
Con questa direzione di
marcia l'inceneritore è inutile e inservibile, non ha carburante
sufficiente.
Chi lo salverà dall'inedia?
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
12 dicembre 2012
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