domenica 9 dicembre 2012

Operetta


Il triste spettacolo dei politici ombra

Abbiamo assistito attoniti all'operetta che è seguita alla decisione del Tribunale del Riesame sul sequestro dell'inceneritore.
Una gran cassa per allietarsi della “saggia” decisione di portare avanti i lavori a Ugozzolo.
Della salute dei cittadini, del rispetto delle regole, della ventilata ipotesi della corruzione nemmeno un cenno, solo una serie di scroscianti applausi che salgono dalle minoranze in consiglio comunale e da altri esponenti politici e amministratori del territorio.




Convinti “deo gratias” ai giudici: non si sa per quale lieto annuncio.
Noi abbiamo invece inteso che il tribunale abbia condiviso l'impianto accusatorio della Procura.
Il percorso del Paip rimane inficiato da tanti fatti e ipotesi di reato che sfociano nel penale, che indicano come possibili corruttori dirigenti di Iren, che hanno inteso oliare il meccanismo per raggiungere più agevolmente la meta.
Una storia costruita su forzature, corruzioni, atti studiati ad arte per eludere pagamenti dovuti.
Siamo letteralmente allibiti dall'insensibilità di questi politici, di questi amministratori fino a ieri promotori di opere rimaste a secco e arenatesi clamorosamente, ancora oggi incresciose testimonianze open air di un fallimento, con il loro fardello tramandato ai posteri.
Ponti sul nulla, ponti per nulla, stazioni Tav senza Tav, metrò grand capital ...
E come al solito è ai soliti noti, i cittadini, che viene presentato il conto.
Forze politiche che oggi gongolano per la sentenza ed addirittura chiedono che Iren si faccia avanti, sostenendo la bontà della richiesta di risarcimento per lo stop al cantiere dello scorso anno, disponibili a brindare alle picconate contro la casa comune.
Ci saremmo aspettati maggiore equilibrio, rinunciando all'elogio di questo assurdo, inutile, pericoloso progetto, che è inviso ai cittadini, che è contrastato dall'amministrazione comunale di Parma guidata da Federico Pizzarotti, che ha scelto Gabriele Folli come difensore dell'ambiente, senza tentennamenti.
Ma ogni mezzo è ritenuto utile per raggiungere lo scopo, anche se ci va di mezzo un intero territorio, anche se ci va di mezzo la stessa economia locale, quasi salva solo per i “numeri” del settore agroalimentare messo proprio a rischio da questo camino.
Tante sono le etichette che finiranno nel tritacarne mediatico quando il forno sbufferà.
Facile per la concorrenza indicare il camino come detrattore di qualità e sicurezza, una percezione che si tramuterà purtroppo in abbandono.
Queste scene così tristi non fanno che confermare ulteriormente la sensazione di distanza, baratro, spelonca incolmabile tra i cittadini e questa politica, che non ascolta, non sente, non merita nulla.
I cittadini devono riprendersi il loro potere, delegato per troppi anni a politici senz'anima.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 9 dicembre 2012

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