Il triste
spettacolo dei politici ombra
Abbiamo assistito attoniti
all'operetta che è seguita alla decisione del Tribunale del Riesame
sul sequestro dell'inceneritore.
Una gran cassa per
allietarsi della “saggia” decisione di portare avanti i lavori a
Ugozzolo.
Della salute dei cittadini,
del rispetto delle regole, della ventilata ipotesi della corruzione
nemmeno un cenno, solo una serie di scroscianti applausi che salgono
dalle minoranze in consiglio comunale e da altri esponenti politici e
amministratori del territorio.
Convinti “deo gratias”
ai giudici: non si sa per quale lieto annuncio.
Noi abbiamo invece inteso
che il tribunale abbia condiviso l'impianto accusatorio della
Procura.
Il percorso del Paip rimane
inficiato da tanti fatti e ipotesi di reato che sfociano nel penale,
che indicano come possibili corruttori dirigenti di Iren, che hanno
inteso oliare il meccanismo per raggiungere più agevolmente la meta.
Una storia costruita su
forzature, corruzioni, atti studiati ad arte per eludere pagamenti
dovuti.
Siamo letteralmente allibiti
dall'insensibilità di questi politici, di questi amministratori fino
a ieri promotori di opere rimaste a secco e arenatesi clamorosamente,
ancora oggi incresciose testimonianze open air di un
fallimento, con il loro fardello tramandato ai posteri.
Ponti sul nulla,
ponti per nulla, stazioni Tav senza Tav, metrò grand
capital ...
E come al solito è ai
soliti noti, i cittadini, che viene presentato il conto.
Forze politiche che oggi
gongolano per la sentenza ed addirittura chiedono che Iren si faccia
avanti, sostenendo la bontà della richiesta di risarcimento per lo
stop al cantiere dello scorso anno, disponibili a brindare alle
picconate contro la casa comune.
Ci saremmo aspettati
maggiore equilibrio, rinunciando all'elogio di questo assurdo,
inutile, pericoloso progetto, che è inviso ai cittadini, che è
contrastato dall'amministrazione comunale di Parma guidata da
Federico Pizzarotti, che ha scelto Gabriele Folli come difensore
dell'ambiente, senza tentennamenti.
Ma ogni mezzo è ritenuto
utile per raggiungere lo scopo, anche se ci va di mezzo un intero
territorio, anche se ci va di mezzo la stessa economia locale, quasi
salva solo per i “numeri” del settore agroalimentare messo
proprio a rischio da questo camino.
Tante sono le etichette che
finiranno nel tritacarne mediatico quando il forno sbufferà.
Facile per la concorrenza
indicare il camino come detrattore di qualità e sicurezza, una
percezione che si tramuterà purtroppo in abbandono.
Queste scene così tristi
non fanno che confermare ulteriormente la sensazione di distanza,
baratro, spelonca incolmabile tra i cittadini e questa politica, che
non ascolta, non sente, non merita nulla.
I cittadini devono
riprendersi il loro potere, delegato per troppi anni a politici
senz'anima.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
9 dicembre 2012
Nessun commento:
Posta un commento