Ogni anno ogni cittadino
europeo produce oltre 500 chili di rifiuti urbani, di cui un terzo
finisce direttamente in discarica. Mentre alcuni Stati membri
gestiscono in maniera produttiva queste risorse ricorrendo al
riciclaggio o al compostaggio di circa il 60% dei rifiuti urbani,
altri Stati membri non sono altrettanto virtuosi.
Janez Potočnik, Commissario
per l’Ambiente, ha dichiarato: “Numerosi Stati membri ricorrono
ancora troppo allo smaltimento nelle discariche nonostante il nostro
impegno a favore di un’Europa più efficiente sotto il profilo
delle risorse. L’interramento dei rifiuti comporta un ingente
spreco di materiali di grande valore. Un’occasione mancata per
creare nuovi posti di lavoro, far crescere la nostra economia e
ridurre gli impatti dei rifiuti sulla salute umana. Nel contesto
economico attuale dobbiamo trovare soluzioni che ci consentano di
migliorare la gestione dei rifiuti e di sfruttarli per creare
occupazione alleviando la pressione sulle risorse naturali.”
L’obiettivo quindi è di
ottimizzare le politiche nazionali di gestione dei rifiuti con
tabelle di marcia personalizzate e raccomandazioni pratiche
incentrate su un’efficace applicazione della legislazione UE in
materia. Nonostante i progressi significativi raggiunti in tutta l’UE
nella gestione dei rifiuti e nell’applicazione della legislazione
in materia, in molti Stati membri, per non dire in tutti, è
necessario andare oltre.
Le tabelle di marcia
nazionali, che contengano opzioni specifiche per il miglioramento
della gestione dei rifiuti., evidenziano la necessità di usare
strumenti economici per migliorare la gestione dei rifiuti urbani, ad
esempio con tasse e divieti relativi allo smaltimento in discarica e
all’incenerimento, sistemi di responsabilità del produttore e
incentivi per la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei
rifiuti (ad es. sistemi che adottano il principio del “paghi quanto
butti”). Le tabelle di marcia raccomandano inoltre di puntare sul
miglioramento del monitoraggio e delle statistiche, sull’incremento
del tasso di raccolta differenziata, su una migliore governance,
sull’aggiornamento delle strategie di gestione dei rifiuti e su
misure volte a una maggiore sensibilizzazione dei cittadini.
Nei documenti si indica
inoltre che gli investimenti futuri nella gestione dei rifiuti
dovrebbero dare priorità alla prevenzione, al riutilizzo, al
riciclaggio e al compostaggio, ossia le opzioni più accreditate
nella gerarchia dei rifiuti stabilita nel quadro della direttiva
quadro sui rifiuti. La raccomandazione fa eco al quadro finanziario
pluriennale (QFP) 2014—2020, che introduce condizioni ex ante nel
contesto dei fondi strutturali dell’UE in base a cui i progetti da
finanziare devono essere in linea con la gerarchia dei rifiuti e
aiutare gli Stati membri a rispettare gli obiettivi giuridicamente
vincolanti dell’UE, come l’obiettivo di un tasso di riciclaggio
del 50% per i rifiuti urbani.
Nell’agosto 2012 la
Commissione ha presentato un quadro comparativo dei risultati degli
Stati membri nella gestione dei rifiuti urbani. Le sfide maggiori
sono rappresentate da un eccessivo ricorso allo smaltimento in
discarica (fino al 95%), tassi di riciclaggio bassi (inferiori al
20%) dovuti a regimi di raccolta differenziata lacunosi e alla
mancanza di infrastrutture, nonché da incentivi alla prevenzione, al
riutilizzo e al riciclaggio insufficienti. Gli Stati membri più
virtuosi in questi ambiti, ossia l’Austria, il Belgio, la
Danimarca, la Germania, i Paesi Bassi e la Svezia, dispongono di
solidi regimi di raccolta dei rifiuti, smaltiscono in discarica meno
del 5% dei rifiuti e sfruttano appieno le potenzialità degli
strumenti economici per incentivare una gestione dei rifiuti
efficiente. Tuttavia c’è ancora un margine di miglioramento anche
negli Stati membri in cui tassi elevati di incenerimento rischiano di
ostacolare lo sviluppo di alternative migliori nella gestione dei
rifiuti, come il riutilizzo e il riciclaggio.
La direttiva quadro sui
rifiuti stabilisce una gerarchia dei rifiuti dando priorità alla
prevenzione, al riutilizzo e al riciclaggio rispetto
all’incenerimento con recupero energetico e ricorrendo allo
smaltimento in discarica o all’incenerimento solo in ultima
istanza. Secondo uno studio recente della Commissione, una piena
attuazione della legislazione UE sui rifiuti consentirebbe di
risparmiare 72 miliardi di euro l’anno, incrementando di 42
miliardi di euro il fatturato annuo del settore che gestisce i
rifiuti e del settore del riciclaggio e creando oltre 400 000 posti
di lavoro entro il 2020.
Per ulteriori informazioni:
Tabelle di marcia specifiche
per paese:
http://ec.europa.eu/environment/waste/framework/support_implementation.htm
Processo di riesame degli
obiettivi: http://ec.europa.eu/environment/waste/target_review.htm
Sito della Commissione sulla
gestione dei rifiuti: http://ec.europa.eu/environment/waste/index.htm
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Nessun commento:
Posta un commento