lunedì 8 aprile 2013

La Commissione Europea sostiene gli Stati membri nella gestione sostenibile dei rifiuti


Ogni anno ogni cittadino europeo produce oltre 500 chili di rifiuti urbani, di cui un terzo finisce direttamente in discarica. Mentre alcuni Stati membri gestiscono in maniera produttiva queste risorse ricorrendo al riciclaggio o al compostaggio di circa il 60% dei rifiuti urbani, altri Stati membri non sono altrettanto virtuosi.



Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: “Numerosi Stati membri ricorrono ancora troppo allo smaltimento nelle discariche nonostante il nostro impegno a favore di un’Europa più efficiente sotto il profilo delle risorse. L’interramento dei rifiuti comporta un ingente spreco di materiali di grande valore. Un’occasione mancata per creare nuovi posti di lavoro, far crescere la nostra economia e ridurre gli impatti dei rifiuti sulla salute umana. Nel contesto economico attuale dobbiamo trovare soluzioni che ci consentano di migliorare la gestione dei rifiuti e di sfruttarli per creare occupazione alleviando la pressione sulle risorse naturali.”
L’obiettivo quindi è di ottimizzare le politiche nazionali di gestione dei rifiuti con tabelle di marcia personalizzate e raccomandazioni pratiche incentrate su un’efficace applicazione della legislazione UE in materia. Nonostante i progressi significativi raggiunti in tutta l’UE nella gestione dei rifiuti e nell’applicazione della legislazione in materia, in molti Stati membri, per non dire in tutti, è necessario andare oltre.
Le tabelle di marcia nazionali, che contengano opzioni specifiche per il miglioramento della gestione dei rifiuti., evidenziano la necessità di usare strumenti economici per migliorare la gestione dei rifiuti urbani, ad esempio con tasse e divieti relativi allo smaltimento in discarica e all’incenerimento, sistemi di responsabilità del produttore e incentivi per la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti (ad es. sistemi che adottano il principio del “paghi quanto butti”). Le tabelle di marcia raccomandano inoltre di puntare sul miglioramento del monitoraggio e delle statistiche, sull’incremento del tasso di raccolta differenziata, su una migliore governance, sull’aggiornamento delle strategie di gestione dei rifiuti e su misure volte a una maggiore sensibilizzazione dei cittadini.
Nei documenti si indica inoltre che gli investimenti futuri nella gestione dei rifiuti dovrebbero dare priorità alla prevenzione, al riutilizzo, al riciclaggio e al compostaggio, ossia le opzioni più accreditate nella gerarchia dei rifiuti stabilita nel quadro della direttiva quadro sui rifiuti. La raccomandazione fa eco al quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014—2020, che introduce condizioni ex ante nel contesto dei fondi strutturali dell’UE in base a cui i progetti da finanziare devono essere in linea con la gerarchia dei rifiuti e aiutare gli Stati membri a rispettare gli obiettivi giuridicamente vincolanti dell’UE, come l’obiettivo di un tasso di riciclaggio del 50% per i rifiuti urbani.
Nell’agosto 2012 la Commissione ha presentato un quadro comparativo dei risultati degli Stati membri nella gestione dei rifiuti urbani. Le sfide maggiori sono rappresentate da un eccessivo ricorso allo smaltimento in discarica (fino al 95%), tassi di riciclaggio bassi (inferiori al 20%) dovuti a regimi di raccolta differenziata lacunosi e alla mancanza di infrastrutture, nonché da incentivi alla prevenzione, al riutilizzo e al riciclaggio insufficienti. Gli Stati membri più virtuosi in questi ambiti, ossia l’Austria, il Belgio, la Danimarca, la Germania, i Paesi Bassi e la Svezia, dispongono di solidi regimi di raccolta dei rifiuti, smaltiscono in discarica meno del 5% dei rifiuti e sfruttano appieno le potenzialità degli strumenti economici per incentivare una gestione dei rifiuti efficiente. Tuttavia c’è ancora un margine di miglioramento anche negli Stati membri in cui tassi elevati di incenerimento rischiano di ostacolare lo sviluppo di alternative migliori nella gestione dei rifiuti, come il riutilizzo e il riciclaggio.
La direttiva quadro sui rifiuti stabilisce una gerarchia dei rifiuti dando priorità alla prevenzione, al riutilizzo e al riciclaggio rispetto all’incenerimento con recupero energetico e ricorrendo allo smaltimento in discarica o all’incenerimento solo in ultima istanza. Secondo uno studio recente della Commissione, una piena attuazione della legislazione UE sui rifiuti consentirebbe di risparmiare 72 miliardi di euro l’anno, incrementando di 42 miliardi di euro il fatturato annuo del settore che gestisce i rifiuti e del settore del riciclaggio e creando oltre 400 000 posti di lavoro entro il 2020.

Per ulteriori informazioni:

Processo di riesame degli obiettivi: http://ec.europa.eu/environment/waste/target_review.htm

Sito della Commissione sulla gestione dei rifiuti: http://ec.europa.eu/environment/waste/index.htm


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

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