venerdì 12 aprile 2013

Via Tarona, gli abitanti chiedono chiarezza


Da Pontetaro, Parma, l’eco di cittadini tenuti all'oscuro di un mega progetto

Siamo un gruppo di abitanti di Pontetaro (Parma), in via Tarona, pressi del Pub.
La nostra zona, in passato, è sempre stata tranquilla, un piccolo angolo di paradiso.
Ma con gli anni abbiamo subito i vari cambiamenti portati dal “progresso”: insediamento del Cepim (Interporto merci, 86 aziende di logistica, 50 mila unità di carico all'anno, 2,5 km quadrati di estensione, 600 mila metri quadrati di aree coperte), il binario ferroviario che serve il Cepim stesso, le pesanti modificazioni della rete viaria per far spazio alla tangenziale, una cava estrattiva con relativi disagi dovuti alle operazioni di scavo e poi a quelle di riempimento, con caroselli di camion
(anche notturni) carichi di “inerti”.



Dei controlli sugli sversamenti effettuati noi non siamo a conoscenza.
Nel frattempo abbiamo aspettato, invano, una rete fognaria che, seppur promessa a parole, non è stata nemmeno progettata.
Vorremmo portare a conoscenza dei cittadini un progetto, pare imminente, che coinvolge la nostra zona, la classica ciliegina sulla torta.
I proprietari della cava hanno donato al Comune di Fontevivo, che ha accettato, il terreno su cui sorgeva la cava stessa, alle spalle delle nostre abitazioni e vicino al Fiume Taro.
L’intenzione del municipio è quella di dare in affitto per vent’anni tale terreno ad un’azienda privata che istallerà pannelli fotovoltaici per una potenza di ben 4 megawatt.
Noi non siamo contrari alla produzione di energia pulita, ma nessuno ci ha mai avvisato di tale intenzione, di cui siamo venuti a conoscenza solo ora, casualmente.
Abbiamo così assistito al consiglio comunale di lunedì 8 aprile, in cui si deliberava l’accettazione da parte del Comune della donazione del terreno.
Abbiamo sentito con meraviglia la parole del sindaco Massimiliano Grassi, che ha dichiarato che al momento non esiste alcun progetto, che i consiglieri di minoranza avevamo richiesto di conoscere.
Abbiamo inoltre scoperto che l’affitto che il Comune incasserebbe in 20 anni sarebbe “l’astronomica” cifra di 120.000 euro (6000 euro l’anno!); inoltre i benefici energetici derivanti dal campo fotovoltaico sarebbero di esclusivo appannaggio della ditta locataria.



Lasciando da parte le considerazioni legate al deprezzamento eventuale delle abitazioni adiacenti, lasciando pure da parte considerazioni sul forte impatto visivo che deriverebbero da questo impianto, ci amareggia la consapevolezza che l’opinione di noi abitanti non interessi all’amministrazione.
A conferma di ciò riportiamo ciò che è accaduto a fine seduta.
Terminato il consiglio, uno degli abitanti ha chiesto pacatamente la parola, per fare alcune considerazioni, parola che gli è stata data con un certo fastidio, visto che il primo cittadino aveva molta fretta.
Anche un’altra signora ha espresso alcune perplessità, e in quel frangente è stata oggetto di pesante ironia da parte del Sindaco, che ha invitato i presenti a prendere un appuntamento, perché lui non aveva tempo.
Ci auguriamo che almeno gli altri consiglieri di maggioranza siano rimasti avviliti per i modi tenuti del sindaco Grassi nei nostri confronti, ricordando che sono loro a dovere rendere conto ai cittadini dell’operato dell’Amministrazione, non il contrario.
Ci auguriamo che, data la portata di tale insediamento, ogni persona interessata all’ambiente del nostro paese si faccia sentire e protesti con chi, con arbitrio, ha già deciso quello che, invece, dovrebbe essere condiviso.

Gli abitanti di Via Tarona
12 aprile 2013

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