mercoledì 7 agosto 2013

Inceneritore libero da vincoli sui rifiuti emiliani e gli speciali

A Ferrara la linea che seguirà anche Parma
Largo ai rifiuti speciali e al bacino regionali
E tanti saluti ai rifiuti a km zero

da La Nuova Ferrara
http://goo.gl/pnxMHg

Si chiude la guerra pluriennale tra Hera e Provincia sull’inceneritore di via Diana.
Il “disarmo bilaterale” è stato firmato sulle carte della nuova Autorizzazione integrata ambientale che regola il funzionamento dell’impianto, e prevede, come tutti gli accordi, un compromesso. Da una parte, si legge la nota della Provincia, Hera abbandona il contenzioso (si era finiti davanti al Consiglio di Stato) sulla possibilità di usare l’inceneritore al limite delle 142mila tonnellate annue, e ritira la richiesta di impiegarlo anche per bruciare le biomasse.



In più, l’azienda ha accettato di ridurre in maniera significativa i limiti di emissione di sostanze inquinanti, si va da -36 fino a -98% a seconda del gas in questione.
La contropartita è però altrettanto importante, e vitale per gli interessi della multiutility.
Viene infatti introdotta in autorizzazione la possibilità di allargare all’intera regione il bacino di approvvigionamento di rifiuti urbani, «così come disposto dalla legge regionale 23 del 2011».
Resta prioritaria la necessità di smaltire tutti gli Rsu prodotti nell’ambito provinciale, per poi importare, appunto, quelli emiliano-romagnolo.
Solo in un secondo tempo, se resta capacità di smaltimento rispetto alle 130mila tonnellate annue, sarà possibile «in via complementare e minoritaria» incenerire in via Diana anche i rifiuti speciali non pericolosi.
E’ quest’ultima formulazione, in realtà, a contenere la novità più rilevante rispetto alla situazione cristallizzata dalla precedente Aia e al centro delle liti in tribunale.
L’autorizzazione del 2008, infatti, conteneva una specifica limitazione quantitativa sui rifiuti speciali, che sono quelli più ambiti visti i prezzi di smaltimento, e sono già a mercato. Non se ne potevano bruciare più di 30mila l’anno, sempre nell’ambito dei 130mila totali.
Oggi, invece, questo tetto è di fatto eliminato, e vista la drastica riduzione dei rifiuti urbani connessa all’ampliamento della raccolta differenziata, questa nuova situazione consentirà a Hera di ammortizzare meglio i costi dell’impianto. Del resto, si fa presente in Castello, l’orientamento legislativo generale sta andando in direzione della liberalizzazione dei rifiuti speciali e il round di fronte al Consiglio di Stato presentava più incognite rispetto alla sentenza del Tar dell’Emilia Romagna, che aveva promosso a pieni voti la Provincia.
I nuovi tetti degli inquinanti sono, evidentemente, anche il frutto delle osservazioni di questi anni sulle emissioni reali. L’inceneritore sta normalmente molto al di sotto dei livelli del 2008, quindi il taglio dei limiti emissivi è stato davvero spettacolare. Le polveri totali consentite, per esempio, non dovranno superare i 500 chilogrammi all’anno, pari ad una riduzione del 50%. Gli ossidi di azoto si sono visti ridurre il “tetto” del 36%, i metalli addirittura del 97% e gli ossidi di zolfo del 98%. «Ciò comporterà una serrata selezione della quantità e qualità del materiale da smaltire, per non provocare sforamenti nei flussi di massa ed un accurato monitoraggio delle emissioni» dicono gli assessorati all’Ambiente di Comune e Provincia. Sono state prescritte analisi di ulteriori sostanze e valutazioni analitiche e modellistiche tali da avere reali garanzie sulla sostanziale invarianza delle immissioni e conseguentemente delal qualità dell’aria. E’ stato infine confermato il monitoraggio anche delle polveri ultrafini, le 2,5.
L’inceneritore, è il caso di ricordarlo, è anche al centro del progetto geotermia bis, che prevede appunto l’impiego della termovalorizzazione per integrare la produzione di calore da acqua calda prelevata da un nuovo giacimento individuato nella zona est. Il progetto è però in bilico.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 7 agosto 2013

L'inceneritore di Parma avrebbe dovuto accendersi
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