mercoledì 9 ottobre 2013

Inceneritore di Rubbiano, vincono le cattive abitudini

Dopo la lunga pausa estiva è ripreso il lavoro dell’Osservatorio ambientale, presieduto dal nuovo Sindaco di Solignano, Lorenzo Bonazzi.
Un incontro “a porte chiuse”, per fare il punto della situazione con gli enti e gli organi di controllo. Dopo oltre un anno dalla sua riattivazione, l’Osservatorio stenta a decollare, per questo durante l’ultima seduta abbiamo chiesto una assunzione di responsabilità a tutti i componenti.
Da oltre un anno chiediamo cose chiare, semplici: un’indagine epidemiologica seria e completa, per capire lo stato di salute del territorio interessato dalle emissioni del camino di Laterlite e delle persone che su quel territorio abitano.


Le promesse pubbliche di AUSL non hanno avuto seguito, ad oggi nulla è stato fatto.
L’indagine epidemiologica riferita all’impatto ambientale delle emissioni di Laterlite è contenuta nella programmazione delle attività da svolgersi nel distretto sanitario dal 2010, documento firmato da 15 sindaci, ma purtroppo i buoni propositi a tutela dei cittadini scivolano velocemente nel dimenticatoio.
In un recente incontro pubblico, Arpa si è dichiarata disponibile a ripetere la campagna di monitoraggio sulla mutagenesi, che nel 2006-2007 fornì risultati preoccupanti. Il polverino al camino di Laterlite risultò altamente mutageno ma Arpa concluse che non era possibile associare la mutagenicità alle emissioni dello stabilimento. Anche in questo caso, alle promesse pubbliche di disponibilità a ripetere l’indagine non sono seguiti fatti concreti.
Nel frattempo, durante l’estate, con le famiglie sotto l’ombrellone, la Provincia ha provveduto a rinnovare l’AIA all’azienda, l’autorizzazione che permette a Laterlite di incenerire oltre 60 mila tonnellate all’anno di rifiuti speciali pericolosi.
L’autorizzazione era scaduta nell’ottobre 2012, e questo imbarazzante ritardo nella procedura di rinnovo era stata motivata con la necessità di approfondimenti, analisi e miglioramenti del testo. Dopo dieci mesi, la montagna ha partorito un topolino: la nuova autorizzazione è uguale alla vecchia, non prevede il controllo in continuo delle diossine, non prevede la revisione dei codici e delle quantità di rifiuti da incenerire, non prevede una diminuzione degli inquinanti immessi in atmosfera, non prevede di abolire l’incredibile anomalia di avere due limiti emissivi differenti a seconda di come viene alimentato il forno, non prevede analisi più frequenti per pericolosi contaminanti come metalli pesanti, policlorobifenili, furani, ecc.
Nessuna delle richieste presentate dal Comitato è stata accolta nel testo finale.
Anche sul fronte della trasparenza argomento da tutti condiviso e sostenuto purtroppo nessun reale passo in avanti, il sito Arpa, non è aggiornato con i dati 2012 sulle diossine e sugli ipa, così come non ci sono notizie sui rifiuti inceneriti e il rapporto che lo lega alla produzione, mentre continuano a mancare informazioni anche minime sugli esiti dei controlli periodici effettuati dall’ente di controllo sugli inquinanti ritenuti più pericolosi.
Ci hanno comunicato che sul tavolo ci sono grandi progetti, il biomonitoraggio di muschi e licheni, lo studio sulla ricaduta delle emissioni, collaborazioni con l’Università.
Ci chiediamo se siano le solite buone intenzioni, dato che non esiste un crono programma né alcun atto formale che indichi le modalità con cui dovranno svolgersi queste attività.
Chiediamo ad enti ed istituzioni un segnale importante, forte, significativo, di attenzione alle istanze dei cittadini che da anni chiedono risposte concrete, controlli, analisi, indagini, ed in cambio ottengono solo fumosi e rassicuranti giri di parole.
Il politichese non ci basta più.


Comitato Rubbiano per la Vita

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