Dopo la lunga pausa estiva è ripreso
il lavoro dell’Osservatorio ambientale, presieduto dal nuovo
Sindaco di Solignano, Lorenzo Bonazzi.
Un incontro “a porte chiuse”, per
fare il punto della situazione con gli enti e gli organi di
controllo. Dopo oltre un anno dalla sua riattivazione, l’Osservatorio
stenta a decollare, per questo durante l’ultima seduta abbiamo
chiesto una assunzione di responsabilità a tutti i componenti.
Da oltre un anno chiediamo cose chiare,
semplici: un’indagine epidemiologica seria e completa, per capire
lo stato di salute del territorio interessato dalle emissioni del
camino di Laterlite e delle persone che su quel territorio abitano.
Le promesse pubbliche di AUSL non hanno
avuto seguito, ad oggi nulla è stato fatto.
L’indagine epidemiologica riferita
all’impatto ambientale delle emissioni di Laterlite è contenuta
nella programmazione delle attività da svolgersi nel distretto
sanitario dal 2010, documento firmato da 15 sindaci, ma purtroppo i
buoni propositi a tutela dei cittadini scivolano velocemente nel
dimenticatoio.
In un recente incontro pubblico, Arpa
si è dichiarata disponibile a ripetere la campagna di monitoraggio
sulla mutagenesi, che nel 2006-2007 fornì risultati preoccupanti. Il
polverino al camino di Laterlite risultò altamente mutageno ma Arpa
concluse che non era possibile associare la mutagenicità alle
emissioni dello stabilimento. Anche in questo caso, alle promesse
pubbliche di disponibilità a ripetere l’indagine non sono seguiti
fatti concreti.
Nel frattempo, durante l’estate, con
le famiglie sotto l’ombrellone, la Provincia ha provveduto a
rinnovare l’AIA all’azienda, l’autorizzazione che permette a
Laterlite di incenerire oltre 60 mila tonnellate all’anno di
rifiuti speciali pericolosi.
L’autorizzazione era scaduta
nell’ottobre 2012, e questo imbarazzante ritardo nella procedura di
rinnovo era stata motivata con la necessità di approfondimenti,
analisi e miglioramenti del testo. Dopo dieci mesi, la montagna ha
partorito un topolino: la nuova autorizzazione è uguale alla
vecchia, non prevede il controllo in continuo delle diossine, non
prevede la revisione dei codici e delle quantità di rifiuti da
incenerire, non prevede una diminuzione degli inquinanti immessi in
atmosfera, non prevede di abolire l’incredibile anomalia di avere
due limiti emissivi differenti a seconda di come viene alimentato il
forno, non prevede analisi più frequenti per pericolosi
contaminanti come metalli pesanti, policlorobifenili, furani, ecc.
Nessuna delle richieste presentate dal
Comitato è stata accolta nel testo finale.
Anche sul fronte della trasparenza
argomento da tutti condiviso e sostenuto purtroppo nessun reale passo
in avanti, il sito Arpa, non è aggiornato con i dati 2012 sulle
diossine e sugli ipa, così come non ci sono notizie sui rifiuti
inceneriti e il rapporto che lo lega alla produzione, mentre
continuano a mancare informazioni anche minime sugli esiti dei
controlli periodici effettuati dall’ente di controllo sugli
inquinanti ritenuti più pericolosi.
Ci hanno comunicato che sul tavolo ci
sono grandi progetti, il biomonitoraggio di muschi e licheni, lo
studio sulla ricaduta delle emissioni, collaborazioni con
l’Università.
Ci chiediamo se siano le solite buone
intenzioni, dato che non esiste un crono programma né alcun atto
formale che indichi le modalità con cui dovranno svolgersi queste
attività.
Chiediamo ad enti ed istituzioni un
segnale importante, forte, significativo, di attenzione alle istanze
dei cittadini che da anni chiedono risposte concrete, controlli,
analisi, indagini, ed in cambio ottengono solo fumosi e rassicuranti
giri di parole.
Il politichese non ci basta più.
Comitato Rubbiano per la Vita
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