L'assemblea permanente contro gli
inceneritori ha occupato ieri per alcune ore l'inceneritore di Parma.
Un gesto dovuto all'indignazione per
dover subire e dover accogliere sul proprio territorio un impianto
del genere: inutile, obsoleto e pericoloso.
L'azione sarebbe stata meritevole di
grande partecipazione, ma purtroppo, a nostro modesto parere, il
modo in cui si è svolta ne ha compromesso il senso.
Non possiamo approvare azioni come
quelle che hanno visto protagonisti alcuni militanti che hanno
imbrattato i muri del Paip.
Questa non è disobbedienza civile e
purtroppo la sacrosanta ragione dei contenuti si trasforma in torto
della forma.
Un'intera e lunga battaglia non si può
riassumere in qualche scritta, che certo non serve a fermare
l'impianto, per non parlare del fatto che non sappiamo chi sarà a
pagare le spese per ripulire.
Da 7 anni GCR è in prima linea nella
lotta contro l'inceneritore.
Si è reso protagonista di eventi unici
nella nostra città, è riuscito ad avere la fiducia della gente e ha
fatto tutto quanto era possibile per fermare l'impianto.
Altro ancora faremo per spegnerlo, ma
queste modalità non ci appartengono.
Nella giornata di ieri sono state fatte
anche affermazioni che respingiamo.
Ci sembra quanto meno irrazionale
incolpare chi si è trovato a guidare il Comune a giochi fatti.
La responsabilità di quanto accaduto
non è forse di chi ha voluto l'impianto ed ha fatto di tutto per
realizzarlo?
L'attacco ripetuto all'attuale
amministrazione, il cui assessore all'ambiente è stato per anni
militante fra quelli che volevano fermarlo, è davvero fuori luogo.
Semmai noi avevamo sollecitato e
incalzato gli amministratori precedenti, dei più diversi colori,
proprio quelli che avrebbero avuto tempi e modi per fermare questo
impianto, ma che non hanno voluto farlo.
Abbiamo vissuto in prima persona tutto
il percorso del forno e possiamo davvero affermare di conoscere per
nome e per cognome i responsabili di questa follia.
Siamo i primi a sollecitare
l'amministrazione a non arrendersi, a non abbassare mai la guardia, a
non smettere di cercare strade per spegnerlo, a insistere con azioni
forti e concrete.
In quest'ottica siamo disponibili alla
più totale collaborazione.
Ci dissociamo infine dalle minacce nei
confronti del sindaco Pizzarotti, la protesta non deve mai essere
utilizzata per fini politici.
Noi continuiamo a lottare ma con
l'unica bandiera che ci sentiamo di innalzare, quella dei no ince,
che condividiamo con tanti gruppi in lotta contro gli stessi mostri,
a Torino come a Napoli.
Qualsiasi contributo venga alla nostra
battaglia (che poi è la battaglia di tutti) da parte di chiunque è
ben accetto, ma riteniamo che la disobbedienza ed il dissenso debbano
continuare ad essere manifestati con correttezza e rispetto.
Soprattutto inquadrando con
precisione gli obiettivi.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
17 novembre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
81
giorni
fa
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