domenica 17 novembre 2013

Disobbedienza, ma senza tirare nel mucchio

L'assemblea permanente contro gli inceneritori ha occupato ieri per alcune ore l'inceneritore di Parma.
Un gesto dovuto all'indignazione per dover subire e dover accogliere sul proprio territorio un impianto del genere: inutile, obsoleto e pericoloso.
L'azione sarebbe stata meritevole di grande partecipazione, ma purtroppo, a nostro modesto parere, il modo in cui si è svolta ne ha compromesso il senso.
Non possiamo approvare azioni come quelle che hanno visto protagonisti alcuni militanti che hanno imbrattato i muri del Paip.


Questa non è disobbedienza civile e purtroppo la sacrosanta ragione dei contenuti si trasforma in torto della forma.
Un'intera e lunga battaglia non si può riassumere in qualche scritta, che certo non serve a fermare l'impianto, per non parlare del fatto che non sappiamo chi sarà a pagare le spese per ripulire.
Da 7 anni GCR è in prima linea nella lotta contro l'inceneritore.
Si è reso protagonista di eventi unici nella nostra città, è riuscito ad avere la fiducia della gente e ha fatto tutto quanto era possibile per fermare l'impianto.
Altro ancora faremo per spegnerlo, ma queste modalità non ci appartengono.
Nella giornata di ieri sono state fatte anche affermazioni che respingiamo.
Ci sembra quanto meno irrazionale incolpare chi si è trovato a guidare il Comune a giochi fatti.
La responsabilità di quanto accaduto non è forse di chi ha voluto l'impianto ed ha fatto di tutto per realizzarlo?
L'attacco ripetuto all'attuale amministrazione, il cui assessore all'ambiente è stato per anni militante fra quelli che volevano fermarlo, è davvero fuori luogo.
Semmai noi avevamo sollecitato e incalzato gli amministratori precedenti, dei più diversi colori, proprio quelli che avrebbero avuto tempi e modi per fermare questo impianto, ma che non hanno voluto farlo.
Abbiamo vissuto in prima persona tutto il percorso del forno e possiamo davvero affermare di conoscere per nome e per cognome i responsabili di questa follia.
Siamo i primi a sollecitare l'amministrazione a non arrendersi, a non abbassare mai la guardia, a non smettere di cercare strade per spegnerlo, a insistere con azioni forti e concrete.
In quest'ottica siamo disponibili alla più totale collaborazione.
Ci dissociamo infine dalle minacce nei confronti del sindaco Pizzarotti, la protesta non deve mai essere utilizzata per fini politici.
Noi continuiamo a lottare ma con l'unica bandiera che ci sentiamo di innalzare, quella dei no ince, che condividiamo con tanti gruppi in lotta contro gli stessi mostri, a Torino come a Napoli.
Qualsiasi contributo venga alla nostra battaglia (che poi è la battaglia di tutti) da parte di chiunque è ben accetto, ma riteniamo che la disobbedienza ed il dissenso debbano continuare ad essere manifestati con correttezza e rispetto.
Soprattutto inquadrando con precisione gli obiettivi.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 17 novembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
81

giorni fa

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