giovedì 10 febbraio 2011

Brescia docet

I consiglieri provinciali del Partito Democratico di Brescia, Maurizio Billante, Diego Peli, Roberto Cammarata, Fabio Ferraglio, Sofia Davolio, Francesco Maltempi, Antonella Montini, Pier Luigi Mottinelli e Laura Parenza hanno rivolto un’interrogazione urgente al presidente Daniele Molgora, in merito alla situazione ambientale di Brescia.
Il problema di focalizza in particolare nella zona Est della città nel quartiere di San Polo, 2 km in linea d'aria dall'inceneritore. San Polo è uno dei territori della provincia fra i più critici, con ricadute sul versante della salute della popolazione. I dati dati riscontrati dalle recenti indagini svolte dall’Asl (Analisi dei dati di mortalità e ricoveri ospedalieri nella popolazione residente nel quartiere S. Polo nel periodo 2004-2008) sulla salute della popolazione hanno riscontrato un’incidenza molto elevata (al di sopra delle altre zone della città) per patologie respiratorie e determinati tumori.
Anche Arpa recentemente ha pubblicato la relazione “Monitoraggio delle deposizioni atmosferiche. Microinquinanti organoclorurati. Luglio 2009/2010, dove si evince che i livelli di Pcb e diossine presenti nell’area siano 200 volte superiori alle altre zone della città di Brescia.
Ora i consiglieri chiedono di sapere quali iniziative intende assumere iniziative per informare correttamente e compiutamente il Consiglio Provinciale ma anche la popolazione residente nell'area.



L'interrogazione chiede in particolare di valutare la situazione delle acciaierie, come Alfa Acciai, e quali siano gli aspetti migliorativi previsti.
Nell'interrogazione si sollecita la Regione Lombardia ad abbassare i limiti di emissione per il comparto delle acciaierie, finalizzando i piani di rientro delle numerose industrie ubicate sul territorio provinciale anche attraverso incentivi statali e regionali finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale.
Insomma a Brescia sono molto allarmati e non fanno mancare le interrogazioni in provincia e regione sullo stato di salute dell'ambiente e della popolazione.
E' lo stesso Pd che a Parma è in silenzio stampa sull'inceneritore, lo stesso Pd (Bernazzoli) che scappa al premio di Sant'Ilario dalla porta di servizio, piuttosto che rischiare di essere intervistato sull'argomento. Un argomento molto scomodo.
Lo stesso Pd che pochi giorni fa ha emesso il suo verdetto positivo sull'impianto di Ugozzolo.
Di corsa verso il baratro, tutti insieme appassionatamente.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 10 febbraio 2011
-451 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+255 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Nessun commento:

Posta un commento