I cittadini non sono degni di nota
Apprendiamo dalla stampa che Iren risponderà al sindaco di Parma sulle domande legate all'inceneritore. Risponderà però solo a lui, perché solo da Vignali, a quanto pare di capire, sono arrivate le domande giuste, o forse, per meglio dire, è l'unico interlocutore degno di interesse.
Noi cittadini, che siamo solo comuni mortali, che ci limitiamo a pagare le bollette, non siamo degni di nota. Solo quando il primo cittadino entrerà in possesso delle risposte potrà, se vorrà, diramare ai sudditi il verbo di Iren.
Che deve avere davvero una grande considerazione per i cittadini di Parma, se è arrivata al punto da ignorarli completamente.
E porli sullo stesso livello dei materiali che ogni giorno raccoglie per le strade e porta in discarica o all'inceneritore.
Roba senza importanza, semplicemente da non prendere in considerazione, come se non esistesse.
Eppure sono i cittadini che mantengono in vita i conti dell'azienda, visto che solo sulle bollette può fare affidamento Iren per coprire i costi di gestione e gli stipendi di dipendenti e dirigenti, stipendi a volte anche profumati, e non certo alla fragranza di discarica.
Se leggiamo per bene la parole con le quali Selina Xerra, addetta alle relazioni esterne di Iren, ha risposto al giornalista di Zerosette, che chiedeva lumi sul Piano Eonomico Finanziario, si ha una idea molto chiara di come sono i rapporti di forza tra cittadini e Spa.
I parmigiani sono preoccupati per la loro salute, messa in pericolo dal progetto dell'inceneritore di Ugozzolo? Il gestore è talmente scosso da questa ansia da far passare ad oggi 279 giorni dalla richiesta di Pef inoltrata dai cittadini.
E' talmente scosso da ignorare una precisa missiva che mette in dubbio la stabilità delle fondamenta del Pai, messo forse a rischio da pasticci in fase costruttiva.
E' talmente sensibile da continuare a gettare materiali preziosi come carta plastica e legno in bocca agli inceneritori, facendo spallucce ad un progetto dell'amministrazione comunale.
E' talmente al di sopra di noi da decidere in autonomia quanta plastica riciclare (17%) invece che adempiere al piano provinciale rifiuti (59,7%), per tenersi strette le plastiche di alto potere calorifico, utilissime ad accendere il grande falò.
E tutti, supini, a subire.
Nessuno che si alzi indispettito e ponga paletti seri, per dire con i fatti e non con le parole, che la gestione dei rifiuti è cosa pubblica, e non cosa privata di qualche azienda intenzionata a fare business sulle spalle dei cittadini, mettendo a rischio la salute di un intero territorio.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 6 marzo 2011
-427 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+279 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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