giovedì 7 aprile 2011

Evviva la raccolta domiciliare

Cosa succede se eliminiamo i cassonetti stradali?
Si libera spazio (anche per incrementare i posti auto), si migliora il decoro urbano, non si abbandonano più rifiuti accanto ai cassonetti lungo le strade.
Senza cassonetti si può cominciare davvero a fare una raccolta differenziata seria ed allargata a tutti i cittadini, impostando finalmente la tariffa puntuale, per far pagare per quello che si produce e non una cifra casuale che non tiene conto dei comportamenti virtuosi.



Si può anche finalmente separare i rifiuti urbani da quelli speciali (prodotti dalle aziende)
e si migliora decisamente la qualità della raccolta differenziata.
Con la forte assimilazione attiva a Parma ma anche in tutta la nostra regione si rischia di pagare alti costi perché i cittadini pagano anche i rifiuti delle aziende.
Separando gli urbani dagli speciali, il grado di purezza dei materiali può schizzare verso l'alto, andando a far coincidere la quantità di raccolta differenziata con l'indice di recupero.
Non ha senso infatti organizzare la raccolta differenziata se poi i nostri materiali, a causa della scarsa qualità, producono a loro volta delle percentuali di scarto.
Cosa si sta aspettando a Parma ad attivare questo tipo di raccolta domiciliare a tutti i residenti indistintamente?
Non sta in piedi la questione economica perché è proprio il sistema misto (un po' stradale, un po' domiciliare) che comporta una spesa maggiore per i gestori, che devono mettere insieme due modalità completamente differenti di gestire i materiali di scarto.
L'adozione del modello domiciliare di raccolta differenziata ha dato, dove applicato, risultati importanti, decisivi, definitivi, verso percentuale virtuose di recupero di materia.
Dove sono state adottate queste misure la percentuale di raccolta differenziata è salita anche all'80% e oltre, permettendo un deciso decremento delle quantità di rifiuti da smaltire e contestualmente il miglioramento delle raccolte differenziate (in qualità).
La modalità di raccolta domiciliare a regime si dimostra anche economicamente vantaggiosa perché nonostante l'impiego di maggiore personale, il grande risparmio è nella fase di smaltimento che si riduce nelle quantità in maniera importante, spesso anche di oltre la metà.
A fronte di una produzione attuale pro capite di 600 kg, adottando tutte le misure corrette si può pensare di dimezzare la produzione di rifiuti, arrivando a circa 350 kg all'anno per persona, e il rifiuto indifferenziato può anche scendere a 80 kg pro capite.
Solo alla fine di questo percorso si può valutare quale sia la necessità di trattamento finale del secco residuo, che si riduce in modo deciso e costante, portando con sé tanti vantaggi per la collettività, come il decoro urbano, il calo delle tariffe,il minore impatto ambientale.
I livelli di raccolta differenziata imposti dalla legislazione non sono raggiungibili senza l'adozione totale della raccolta domiciliare.
L'84% dei cittadini intervistati dopo l'adozione del sistema porta a porta domiciliare non ritornerebbero al sistema precedente.
L'azienda diventa anche vicina agli utenti perché non si conferisce più ad un cassonetto ma si entra in relazione con gli operatori.
Serve forte motivazione del comune e forte condivisione dell'azienda di gestione, in modo da ottenere il successo dell'iniziativa fra la popolazione, che deve comprendere che si sta trasformando tutta la gestione, senza sperimentazioni casuali.
Il servizio deve essere adattato ai singoli domicili, in modo da adattare anche le tipologie dei contenitori alle esigenze degli utenti, senza adottare modalità stratificate.
E' ovvio che anche la comunicazione deve essere gestita bene come la fase di consegna dei materiali, un'importante interazione con i cittadini che va organizzata in modo corretto.
La comunicazione deve anche essere ripresa dopo l'avvio dell'azione di rivoluzione del sistema in modo anche da premiare le esperienze che hanno dato i risultati migliori.
Oggi la Comunità Europea chiede di trasformarci in una società del riciclaggio, adottando la gerarchia di gestione dei materiali post consumo, che vede la prima azione da adottare nella prevenzione dei rifiuti, che significa riduzione.
Non è vero che la produzione dei rifiuti va di pari passo con il benessere.
Paesi come la Germania e la Gran Bretagna, pur avendo incrementato la loro ricchezza negli ultimi anni, con una corretta politica di gestione degli scarti hanno ridotto notevolmente la loro produzione.
Azioni che anche noi possiamo imitare, per diventare anche più rispettosi dell'ambiente in cui viviamo e per lasciare a chi verrà dopo di noi una Terra migliore.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 7 aprile 2011
-395 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+311 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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