giovedì 23 giugno 2011

Differenziare in Cittadella

Un lettore ci chiede notizie sul nostro silenzio riguardo la situazione della raccolta differenziata domiciliare nel quartiere Cittadella.
Affrontiamo volentieri l'argomento, per dare il nostro personale contributo alle informazioni che circolano sull'argomento, non sempre corrette e lungimiranti.
Un corretto riciclo dei materiali inizia nelle nostre case, non vi è dubbio su questa affermazione.



Senza un apporto collaborativo dei cittadini la raccolta differenziata è destinata al fallimento.
I cittadini devono però essere accompagnati in questo cammino, per renderli consci del valore del loro contributo, e far loro toccar con mano i vantaggi.
La raccolta domiciliare è la chiave di volta di una corretta gestione dei rifiuti.
Anche se da sola non è sufficiente a raggiungere quelle performance necessarie a imprimere una svolta positiva e senza ritorno al sistema.
Vediamo di spiegarci per sommi capi.
I materiali devono essere differenziati intanto tra secco e umido. Ma questa pratica non può essere applicata solo ad alcuni cittadini e non ad altri, altrimenti il rischio è di creare cittadini di serie A e cittadini di serie B, dando anche l'impressione che si tratti non di una scelta definitiva e irrinunciabile ma di sperimentazioni senza certezze.
Ad esempio oggi il centro città è ancora scoperto sull'umido.
Mantenendo i flussi mischiati otteniamo un indifferenziato sporco, ingestibile, non differenziabile ulteriormente, una materia utile solo per il forno. E sappiamo che c'è chi apprezza questa situazione.
I cittadini devono avere poi l'opportunità di separare più frazioni possibili, tenendo però separato il vetro dalla plastica e dal barattolame, perché la densità è talmente diversa che mischiandoli causiamo un peggioramento qualitativo importante.
Andrebbe così introdotta anche la raccolta separata dei pannolini e dei pannoloni, altri materiali “difficili” che “sporcano” il nostro rifiuti secco.
Ma è sulla tariffa che si gioca l'asso decisivo per la buona riuscita del sistema.
Una tariffa che deve premiare chi ricicla e appesantire la bolletta di chi non lo fa.
Il cittadino virtuoso fa risparmiare soldi alla collettività: è giusto che a lui sia riconosciuto parte del risparmio ottenuto. Solo con la tariffa puntuale è possibile lo scatto verso la prevenzione dei rifiuti, che significa in soldoni diminuzione dei materiali da smaltire ed aumento delle frazioni riciclate.
Il comune di Parma è in grave ritardo sulla raccolta differenziata ed è l'anello debole del nostro territorio provinciale. Se una città come San Francisco è al 77% di raccolta differenziata tutte le scuse cadono di fronte a questo dato reale. E' possibile riciclare al meglio, basta volerlo.
Il comune di Parma che ritira premi di sostenibilità ha qualche anno fa dato il via all'iter amministrativo che ha portato al progetto dell'inceneritore, anche se l'autorizzazione è della Provincia, e sempre in quegli anni sosteneva un impianto ancora più grande.
Non da ultimo l'approccio dell'azienda che gestisce la raccolta è fondamentale.
Deve ragionare con la prospettiva del riciclo e non dello smaltimento: l'esatto contrario di quello che accade oggi.
Iren continua a mantenere un sistema che mischia modalità differenti a seconda dei contratti con i comuni, trita insieme organico, plastica e legno degli ortofrutta nonostate il comune di Parma da oltre un anno abbia annunciato una corretta selezione degli stessi materiali.
Addirittura Iren dice bugie in una trasmissione televisiva ostentando un dato falso, senza che nessuno ponga rimedio e si opponga a questa manipolazione della realtà.
Ma nel quartiere Cittadella abbiamo assistito a un comportamento ben peggiore.
La minoranza del Pd che cavalca la protesta dei cittadini finalizzandola ad un tornaconto politico, invece che sostenere la differenziata proponendo correttivi o stimoli al confronto ed al dialogo.
Ma il Pd fa la voce grossa quando può, ma tace su temi ben più importanti come l'inceneritore.
Perché alla fine, scusate, chissenefrega della differenziata se scopro che Iren grufolerà nel cassonetto giallo togliendo la maggiorparte della plastica che i cittadini hanno differenziato per gettarla nel forno?
Capite come questa situazione di cui nessuno parla gridi vendetta?
Oggi Parma Civica sollecita la modifica dell'Autorizzazione Ambientale Integrata per chiarire la provenienza dei rifiuti senza se e senza ma. Ha fatto bene e sottolineiamo ancora una volta che se la Provincia non ha nulla da nascondere sia facile e veloce spendere due righe per rassicurare i cittadini, che tranquilli non sono.
Ma il comune deve anche fare chiarezza sulla concessione edilizia, che ieri è stata messa in discussione da un esposto in Procura. Non possiamo aggiungere altre ombre al progetto.
Ma anche sulla plastica sarebbe tempo di fare chiarezza a la stessa Parma Civica potrebbe approfondire questi aspetti senza lasciare spazio ai furbetti del momento.
E sui fanghi stesso discorso
Si tratta di due materiali che possono essere riciclati senza danno ad ambiente e persone e che invece si intendono bruciare a Ugozzolo perché costano zero e rendono molto.
L'avidità travolge anche il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione?
Al Cittadella è senz'altro mancata una approfondita opera di informazione, sensibilizzazione, spiegazione dei vantaggi di questa modalità di operare. Ma sono manchevolezze recuperabili, ed anche il Gcr aveva a suo tempo dato la sua disponibilità a fare una corretta informazione nei quartieri.
Sono le nostre mani a indicare quale futuro avrà il nostro territorio.
Le stesse mani che possono favorire il riciclo dei materiali o renderlo impossibile.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 giugno 2011

-318 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+388 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+66 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma

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