martedì 7 giugno 2011

Jean Paul Jaud: indignarsi per cambiare

Intervista di Gcr all'autore di “Severn”

Traduzione a cura di Patrizia Lo Sciuto, Rete Nazionale Rifiuti Zero

Anche Gcr al Festival CinemaAmbiente di Torino, dove ha presentato il documentario di Victor Ibanez “Zero Waste”. All'attenzione del grande pubblico del festival quindi anche il costruendo inceneritore di Parma e la follia dalla quale è scaturito.
Tra le tante testimonianze raccolte al Festival, riportiamo oggi quella di Jean Paul Jaud, autore dei film “Nos enfants nous accuseront” e “Severn”, celebri per aver portato alla ribalta un tema pressoché ignorato dalla società moderna: la salute e il futuro dei nostri bambini, in relazione all'ambiente sempre più degradato.



La generazione di bambini di oggi infatti è la prima della nostra storia umana a godere di una salute peggiore di quella dei genitori.
Una situazione davvero inaccettabile.
Cosa ne pensa Jean Paul Jaud?
“That should not be significa non dovrebbe esistere. Siamo nel 21° secolo e quello che accade è assolutamente intollerabile. La follia dell'uomo si è manifestata anche di recente in Giappone, a Fukushima. Da quando l'uomo esiste le generazioni di bambini avevano avuto una vita migliore dei loro genitori. In questa fine del 20ç secolo e inizio del 21° abbiamo intrapreso una strada inversa, i bambini non avranno la salute e un modo di vivere così piacevole e progressivo rispetto a quello dei loro genitori. Ma soprattutto è importante dare la parola ai bambini, come quelli che ho riunito nei miei film, sia in Nos enfants nous accuserons che in Severn. La bambina che parla al mondo entrerà nella storia dell'umanità, ne sono certo. Bisogna ascoltare questi bambini. Cosa succede invece oggi? Qualcosa di assolutamente terribile e dobbiamo esserne consapevoli. A questi bambini nel passato i loro genitori donavano delle nuove terre, oggi l'uomo e non è neanche “l'uomo”, non possiamo infatti dire l'uomo in generale, ma dobbiamo riferirci ad una minoranza di uomini ai quali si è lasciato il potere. Sono dei barbari, che io chiamo barbari senz'anima. Sono uomini che hanno l'anima soltanto per i soldi, la banca e la speculazione. Questa gente oggi sta iniziando un processo contrario. Si sta diminuendo lo spazio vitale del pianeta . C’è stato Chernobyl, che oggi è una No man land, vietata agli uomini. Adesso c'è Fukushima, e purtroppo temo che ci saranno altre zone di questo genere. In Severn ho evocato il problema di Hiroshima. In un certo senso i giapponesi, malgrado loro, hanno aperto allora il ballo diabolico, il ballo del demonio del nucleare, a Hiroshima. Il mio più grande augurio è che i giapponesi chiudano il nucleare con il ballo di Fukushima”.
Come reagire a questa situazione?
“E’ evidente come dice Stéphane Hessel che in primo luogo bisogna indignarsi. Parlare, agire e unirsi in associazioni. Si può agire. Siamo in Italia. Voi avrete tra pochi giorni un referendum. Ognuno può agire, in questo modo avete il mezzo per porre fine e indignarsi a qualcosa di assolutamente mostruoso, qualcosa che l'uomo assolutamente non controlla. Severn lo dice nel film, è un patto con il diavolo. Il nucleare è un patto con il diavolo. Il nucleare lo si può utilizzare, è un’invenzione importante, ma solo per la medicina, in un contesto ristretto, ma l'uso che se ne fa oggi è del tutto diabolico. Questo nucleare è fatto in realtà innanzi tutto per il nucleare militare. E’ quello che dico nel film Severn, per me Hiroshima è l’inizio dell’autodistruzione dell’uomo. Voi italiani avete la possibilità di agire concretamente. Andate a votare! Che tutti i giovani del vostro Paese vadano a votare. Voi registi, ogni cittadino deve dire all'altro: “Vai a votare, vai a votare per l'avvenire delle generazioni future, vai a votare contro il nucleare!” Bisogna uscire fuori dal nucleare, bisogna assolutamente fermarlo in modo definitivo. Ognuno può agire anche nel quotidiano. C’è una frase che dice: “Votate con il vostro carrello”, il carrello della spesa. Votare vuol dire che in questo carrello si deve mettete solo prodotti che sono rispettosi dell'ambiente, della biodiversità e delle generazioni future. Sia per l'alimentazione che per l'abbigliamento. Le donne usano prodotti cosmetici chimici che sono cancerogeni, che fanno venire il cancro. Questa è un’azione semplice che ogni cittadino può fare. Ciò che voglio dire, l’ho verificato attraverso i dibattiti dei miei film soprattutto in Nos enfants nous accuserons e Severn, è che è importante che la gente si parli. Siamo nel secolo della comunicazione, ma è una comunicazione soprattutto virtuale. Internet è geniale ma bisogna fare attenzione, è molto virtuale, la televisione anche, è magica e virtuale. Ma la vera comunicazione deve essere fisica. Al cinema si va a vedere un film insieme. La gente si siede una accanto all'altra, alla loro destra, sinistra, davanti e dietro. C'è una comunicazione fisica. Il cinema genera i dibattiti; dopo il film ci sono i dibattiti e soprattutto quello che chiedo alla gente è di parlare. Parlate fra voi e abbiate una vera comunicazione”.
Severn pone molti e difficili interrogativi.
“Certo Severn è normale che s’ interroghi. Oggi quando si è consapevoli di ciò che succede ci si chiede se dobbiamo mettere al mondo un figlio. Io dico di sì. Penso che per una mamma sia normale e legittimo dare la vita, e non possiamo dirle di no. Lei stessa ha deciso di donare la vita perché a noi ci hanno dato la vita a nostra volta. Penso che il cinema abbia un ruolo molto importante. Il comandante Cousteau è stato premiato con il suo film Le monde du silence realizzato da Luis Malle nel 1956 con la Palma d'oro a Cannes. Il comandante Cousteau si è reso conto un anno dopo della forza del cinema, la forza che un documentario poteva avere al cinema. E’ giusto quello che fate voi e ancora una volta vi invito: organizzate delle proiezioni di film, perché il cinema ha un ruolo fondamentale. Lenin diceva: “Il cinema è l’arte che ci interessa di più”. Perché diceva questo Lenin? Non perché era un cinefilo ma perché aveva capito che il cinema era un mezzo di propaganda. Oggi nella situazione d’urgenza nella quale siamo il cinema è un mezzo formidabile, essenziale per far cambiare le cose, cercando di salvare questo pianeta”.
Possiamo invitarla a Parma per presentare il suo film?
“Grazie del vostro invito. Con piacere verrò. Spero che la prossima volta avrò una comunicazione diretta con la gente di Parma”.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 7 giugno 2011

-334 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+372 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

+50 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma

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