Abbiamo riportato ieri il comunicato stampa degli avvocati parmigiani Arrigo Allegri e Pietro De Angelis, i due mastini che stanno facendo vedere le stelle a Iren, attraverso una puntigliosa analisi del claudicante iter autorizzativo inerente l'inceneritore di Parma.
Nell'attacco di ieri era stato messo in chiara evidenza il rischio che Parma diventi la pattumiera dell'Emilia, andando a raccattare rifiuti da Reggio Emilia (che spegner¢ il forno il prossimo anno) e da Piacenza (che ha un impianto sulla via della pensione).
Inoltre è stato sottolineato come si sia giunti all'abuso edilizio del cantiere oggi sospeso, attraverso un gioco delle parti che ha visto l'inceneritore cambiare fisionomia a seconda della convenienza: pubblico quando era utile per non chiedere il permesso a costruire, privato per saltare a piè pari l'obbligatoria messa a gara di appalto di tutto il progetto.
Nel pomeriggio abbiamo letto la replica di Iren, che come sempre risponde, quando lo fa, saltando i quesiti scomodi e perniciosi, come per esempio il fatto che da 456 giorni neghi il piano economico finanziario non solo a Gcr, ma anche al primo cittadino di Parma, nonché socio stesso della società con il suo risicato 6%.
Oppure Iren non si addentra mai nello spiegare ai cittadini come mai insista a vendere l'inceneritore come strumento insostituibile per alimentare il teleriscaldamento, quando a Reggio Emilia, dove è sempre la stessa Iren a governare l'energia, il prossimo anno spegneranno il forno e il teleriscaldamento andrà avanti lo stesso, senza alcuna difficoltà, nonostante la loro rete sia più estesa di quella di Parma.
Ma nella risposta di Iren di ieri si è aggiunta una nota divertente e surreale che teniamo a sottolineare. Dice infatti Iren nel comunicato: “Il termovalorizzatore di Parma produrrà energia elettrica dallo smaltimento dei rifiuti per alimentare la rete di teleriscaldamento cittadino di proprietà Iren".
Scopriamo così che non verrà utilizzato il calore per alimentare il teleriscaldamento ma l'energia elettrica, non sappiamo bene per farne che cosa, ma il lapsus è davvero esilarante.
Iren possiede la rete di teleriscaldamento cittadina, ponendosi così in una posizione di evidente monopolio in un mercato che invece dovrebbe essere aperto alla libera concorrenza.
I costi altissimi dal servizio di teleriscaldamento sono già evidenti in quelle situazioni in cui il servizio è già attivo e sono stato frutto di segnalazioni all'Antitrust da parte di Piacenza e Reggio Emilia, dove il consigliere Andrea Parente parla di “truffa” vera e propria.
E' emerso infatti che il passaggio a tale modalità di riscaldamento stia comportando esborsi non giustificabili ne accettabili. E' il destino in cui si sta gettando anche la nostra città?
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 30 agosto 2011
+60 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+456 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta, della mozzarella) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
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