sabato 3 settembre 2011

La svolta della Provincia di Lucca: inceneritori chiusi per legge

Lucca aderisce alla Strategia Rifuti Zero e blocca gli inceneritori

“Esprimo grande soddisfazione – dichiara il Consigliere Regionale Mauro Romanelli – per l’Ordine del Giorno del Consiglio Provinciale di Lucca, che prevede la chiusura definitiva degli inceneritori di Falascaia e Castelnuovo Garfagnana e l'adesione alla Strategia Rifiuti Zero”.
“E’ un documento veramente importante in cui la Provincia, assieme a numerosi comuni, anche a seguito delle gravi criticità emerse nell’esercizio degli impianti di incenerimento del territorio provinciale, attualmente chiusi, e delle diffuse preoccupazioni riguardo alla tutela della salute e dell’ambiente, decide di non riattivare più gli inceneritori, di continuare a puntare sulla raccolta differenziata, mirando al 65% di RD per il 2012 , in modo di raggiungere la prospettiva dei rifiuti zero nel 2020”.


L'inceneritore di Falascaia (Pietrasanta) posto sotto sequestro nel 2010 per inquinamento ambientale

“Recentemente era stata revocata l'autorizzazione per l'impianto di Falascaia, poiché non sarebbero risultati veritieri i valori sulle emissioni trasmessi, così come la Procura sta indagando sulla gestione di Belvedere. Ragionando su altri territori c'è anche l’annosa vicenda dell’impianto di Montale, che continuamente presenta problematiche e dubbi circa le garanzie di salute pubblica e tutela ambientale”.
“Da queste vicende si dovrebbe trarre l'insegnamento che questi impianti non sono in generale affidabili e presentano continue problematicità, che a volte si tenta di occultare, rischiando di pregiudicare ambiente e salute dei cittadini. Altre volte i problemi emergono con prepotenza, costringendo a interruzioni del servizio che comunque danneggiano le casse pubbliche e l'efficienza gestionale. Un dato è strutturale, non episodico, che si dovrebbe capire"
“Di fronte ad una maggioranza compatta di centrosinistra che finalmente abbraccia una linea politica avanzata, e si pone sulla scia di esperienze d'avanguardia come quella di Capannori, è ora che anche in Regione si definiscano linee sempre più stringenti per l’elaborazione di concreti piani alternativi all’attuale impostazione di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani”.
“La Toscana di Enrico Rossi non può rimanere ancorata a modelli arretrati ma deve aggiornarsi alle politiche più avanzate ed ecologicamente compatibili, facendo proprio l'indirizzo della Provincia di Lucca”.
La decisione toscana apre un nuovo importante scenario per la rivoluzione verde nel campo della gestione dei rifiuti. La fiaccolata di Parma del 9 settembre servirà a far capire che i cittadini sono pronti a collaborare ad un nuovo sistema che metta al primo posto la salute e l'economia dei territori e delle aziende, lasciando da parte gli interessi nascosti dietro i grandi impianti come gli inceneritori, pericolosi e costosi, che non hanno ormai alcuna prospettiva nel panorama europeo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 3 settembre 2011

+64 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+460 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta, della mozzarella) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

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