Dire a tutti del Pai porta solo guai (a chi l'inceneritore lo vuole...)
Uno dei motivi per cui il progetto dell'inceneritore di Parma aveva raggiunto il suo scopo, quello cioè di traguardare l'iter autorizzativo senza suscitare clamori e proteste, è stato il “contenere” tutto il progetto sottotraccia, con toni dimessi, solidamente poggiato sul sì bipartisan della politica.
Frans Beckers, secondo da sinistra, in visita all'azienda Furlotti di San Polo di Torrile
L'inceneritore di Parma lo voleva il sindaco Ubaldi, convinto sostenitore di un impianto dalle dimensioni extra large, per una Parma che fa, costruisce, cantierizza, e il presidente della Provincia Bernazzoli, che dell'impianto continua a essere anche oggi strenuo difensore, costi quel che costi.
Il lavoro sporco portato avanti dal comitato per la gestione corretta dei rifiuti, che da giugno dello scorso anno è diventato associazione, è stato proprio quello di trascinare fuori dalla melma il forno, facendolo asciugare per bene alla potente luce del sole della pianura padana.
Un'opera lunga, laboriosa e usurante, che solo grazie alla pazienza ed alla cocciutaggine comincia solo oggi a concedere le prime soddisfazioni.
Dal 2006, anno di nascita del GCR, sono passati 5 anni esatti prima di poter dire che il “nostro” inceneritore ha superato l'ambito provinciale, si è colorato del vessillo nazionale e forse anche della tinta blu dell'Europa.
Il dramma di coloro che oggi ancora difendono il forno è proprio questo: non riuscire a trattenere il dibattito nel ristretto confine di Parma e quindi subirne gli sbocchi imprevisti.
Ma gli sbocchi incontrollati ormai abbondano.
Come il giudizio negativo olandese sull'opportunità economica di costruire l'inceneritore sul nostro territorio. Una considerazione che giunge non da un ecologista assatanato o da un incompetente, ma proprio da un addetto ai lavori. Van Gansewinkel è infatti uno fra i 5 maggiori players europei nel campo dei rifiuti.
VGW è un colosso con base in Olanda che opera anche in Repubblica Ceca, Polonia, Francia, Ungheria, Portogallo. Conta 5800 dipendenti e produce un fatturato di 1,1 miliardi di euro.
Ci siamo capiti, si tratta di un big a livello europeo, un'azienda coi baffi, direbbe Costanzo.
Frans Beckers è il direttore del settore sviluppo e ricerca dell'azienda olandese, un gruppo di lavoro di oltre 50 persone impegnate a sviluppare corrette pratiche di gestione dei materiali di scarto, gomito a gomito con le aziende produttrici di packaging e di rifiuti.
Lo scorso maggio Beckers è stato ospite di Parma all'interno del convegno “L'Alternativa: un'Europa a Rifiuti Zero”, serata all'interno della Festa dell'Europa tenutasi alla Camera di Commercio di via Verdi.
Durante la sua permanenza a Parma Frans Beckers ha potuto verificare di persona la situazione della nostra città nel campo del trattamento rifiuti, con l'occhio clinico di chi se ne intende. Così ha avuto un incontro ufficiale in Iren, un altro in Comune di Parma, ed ha visitato tutti i centri di riciclo del nostro territorio, le aziende che trattano le frazioni riciclabili come carta, metalli, plastiche.
Van Gansewinkel nel 2007 ha preso la decisione di modificare completamente l'approccio metodologico al trattamento dei rifiuti, trasformandosi da azienda da smaltimento ad azienda di recupero di materiali.
Gli olandesi sono famosi per anteporre il business a tutto il resto.
Anche in questo caso l'approccio è stato lo stesso.
Hanno compreso che lo scenario era in evoluzione e l'Europa si stava orientando al promettente mercato delle materie prime seconde, quello che fa del recupero totale dei materiali post utilizzo il vero core business di questo settore.
Da allora VGW ha sviluppato le proprie azioni in questa direzione.
Oggi è al 75% di raccolta differenziata e in dieci anni conta di spegnere i restanti inceneritori attivi, mentre lo scorso anno ha chiuso quello di Rotterdam.
Il ragionamento è semplice: con percentuali di differenziata crescenti scarseggiano i materiali da incenerire e la capacità degli impianti esistenti supera la disponibilità di materia.
Oggi Frans Beckers ha scritto alla nostra città, ai suoi amministratori, a Iren.
Dice VGW: “Abbiamo valutato con attenzione la vostra situazione, siamo arrivati alla conclusione che i vostri materiali di scarto non sono sufficienti a rendere un inceneritore economicamente sostenibile”.
Secco e non emendabile.
VGW offre la propria collaborazione a traghettare anche Parma verso una prospettiva a rifiuti zero, garantendo nel frattempo tutta l'assistenza per garantire lo smaltimento dei rifiuti nella fase transitoria.
Ora la palla passa a Iren e Comune di Parma.
Da VGW l'invito è chiaro: in Olanda per valutare la proposta alternativa al forno, che include anche la smobilitazione del cantiere del Pai, con relativo collocamento in altri mercati delle parti meccaniche già acquistate.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 settembre 2011
+63 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+459 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta, della mozzarella) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
Nessun commento:
Posta un commento